I nativi americani si sa, vivevano in perfetta simbiosi con la natura, seguendo i ritmi delle stagioni e spostandosi attraverso le grandi foreste e praterie alla ricerca di cibo. La grande maggioranza delle tribù era di cacciatori e raccoglitori, mentre l’agricoltura era quasi sconosciuta, così i nativi adottarono un sistema di “segnaletica” per marcare i migliori percorsi, oppure i luoghi di particolare interesse: i Trail Marker Trees, in italiano “Alberi Segnavia”.
Fotografia di Dennis Downes condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Gli alberi venivano opportunamente modellati in forme particolari e facilmente riconoscibili, che guidavano i nativi lungo un percorso sicuro, sia a terra sia nella navigazione, verso i luoghi ricchi delle risorse naturali necessarie al loro stile di vita; i trail trees servivano anche ad indicare luoghi di particolare importanza per le tribù, come i siti cerimoniali.
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Questo sistema segnaletico fu usato da molte, se non da tutte le tribù di nativi, che utilizzavano modi diversi per modellare gli alberi, ma adottavano tecniche che rendessero evidente che l’albero era stato plasmato dall’uomo e non da madre natura. La caratteristica comune a tutti gli alberi segnavia, che solitamente erano querce o aceri o olmi, è il tronco piegato in orizzontale, che poi curva nuovamente verso l’alto, perché la forma orizzontale rende l’albero distinguibile anche da una lunga distanza; i trail trees furono sfruttati anche dai pionieri, e ancora oggi i cacciatori di cervi, renne e alci cercano gli alberi orizzontali per trovare il miglior territorio di caccia.
Fotografia condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Documentati fin dal 1800, i trail trees sono stato oggetto di ricerca sia da parte di archeologi, durante lo studio dei sentieri usati dai nativi, sia da parte di botanici e paleobotanici, oltre che oggetto di grande interesse per molti discendenti dei nativi americani, che vorrebbero preservare queste antiche tracce della loro civiltà.
Il ricercatore Dennis Downes da trent’anni conduce studi sui trail trees, e il risultato di questo lungo lavoro ha portato alla pubblicazione del libro Native American Trail Marker Trees.