Gli Aeroporti Urbani per Droni sono la prossima sfida dell’Architettura Moderna

Probabilmente sarà uno degli edifici pubblici del futuro più utilizzato: l’aeroporto urbano per droni, la cui progettazione non può ovviamente rifarsi a nulla di già esistente, deve necessariamente essere studiata ad hoc per rispondere alle esigenze di questa nuova tecnologia. Saul Ajuria Fernandez, come progetto finale del master all’Università di Alcalà in Spagna, ha presentato la sua proposta per la costruzione di un aeroporto per droni urbano, secondo lui essenziale nelle città del prossimo futuro, perché “consente ed ottimizza il trasporto di merci in aree urbane con sistemi aerei con pilota remoto”.

Il progetto è interessante per molte ragioni, ma Ajura spera, soprattutto, che aver progettato qualcosa che al momento non è di uso comune, sia la dimostrazione di come l’architettura possa essere “un motore di sviluppo e di innovazione.”

Un altro aspetto stimolante dello studio di Ajura è la novità: consente infatti di dare uno sguardo ad una tipologia di costruzione del tutto nuova. L’idea di progettare qualcosa che non ha nessun precedente, oppure pochissimi, è sicuramente stimolante per qualsiasi architetto, ma è anche un’assunzione di responsabilità, perché inevitabilmente i primi progetti avranno grande influenza sullo sviluppo dei successivi.

E’ verosimile che, con il progredire della tecnologia, l’uso dei droni in città diventi una realtà. La proposta di Ajura, per un punto di consegna-pacchi trasportati da droni, è un serio esempio di una possibile opportunità, e può rappresentare l’idea di base per una nuova tipologia di edificio. Anche se oggi può sembrare strano immaginare dei droni che volino sulle nostre città insieme ai piccioni, non è certo il primo esempio di struttura architettonica che serve una nuova tecnologia. Uno degli esempi più comuni di un edificio di questo genere è, banalmente, la stazione ferroviaria: nel 19° secolo, la sfida di progettare una struttura che servisse all’arrivo e alla partenza dei treni, e al tempo stesso rispondesse alle esigenze dei passeggeri, era una cosa mai affrontata in precedenza. E come le stazioni, anche i terminal per droni saranno un luogo di interazione tra oggetti meccanici (treni o droni), e uomini.

Nel progetto di Ajura, che immagina il “droneporto” in una posizione rumorosa ed inquinata, l’hangar per i droni sarà nella parte più esterna dell’edificio, mentre lo spazio centrale sarà destinato alle postazioni per il personale.

La posizione di una stazione ferroviaria rispetto alla rete viaria cittadina è fondamentale, e altrettanto lo sarà per i droneporti. Ajura ha studiato bene la posizione per il suo progetto, e lo ha collocato a Madrid, in un sito urbano attualmente inutilizzato, in collegamento diretto con l’autostrada.

Questo non solo permetterà un collegamento veloce per chi ritirerà la merce, ma consentirà ai droni di utilizzare le arterie stradali esistenti per le loro rotte. Inoltre, questo progetto potrà essere facilmente adattato ad altri siti analoghi. Perché in futuro ci sarà la necessità di “edifici che servano a facilitare la navigazione dei droni e la comunicazione”, con architetti impegnati a progettare “spazi multidimensionali urbani senza precedenti”.

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.