Gevelstenen: le tavolette colorate di Amsterdam che indicavano il Proprietario di Casa

Passeggiare col naso rivolto all’insù non è certamente consigliabile, soprattutto in una città piena di canali come Amsterdam. Eppure, per vedere delle piccole curiosità, chiamate gevelstenen, occorre alzare lo sguardo all’incirca a 4 metri dal suolo.

Fonte immagine: Wikipedia.org – Pubblico dominio

E ne vale la pena, perché sono delle tavolette di pietra, o di terracotta, dipinte a colori vivaci, che non hanno uno scopo puramente estetico.

Fonte immagine: FaceMePLS via Flickr – licenza CC BY-SA 2.0

Prima che ad Amsterdam gli edifici cominciassero a essere contraddistinti da un numero civico, le gevelstenen avevano proprio la funzione di identificare gli indirizzi.

Fonte immagine: Wikimedia Commons – Pubblico dominio

Ogni costruzione, privata o pubblica, aveva sulla facciata una targa di pietra, scolpita e dipinta con colori vivaci, che spesso indicava quale funzione avesse l’edificio, oppure quale mestiere esercitasse il proprietario.

Fonte immagine: Dqfn 13 via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 4.0

Le gevelstenen sono caratteristiche del tessuto urbano di Amsterdam, che oggi ne conta all’incirca 850, ma in tutti i Paesi Bassi ce sono più o meno 2500.

Fonte immagine: FaceMePLS via Flickr – licenza CC BY-SA 2.0

Gli olandesi iniziarono a usarle nel 16° secolo, quando poche persone erano in grado di leggere e scrivere. Le pietre dipinte erano un modo pratico per identificare un edificio, senza rischio di sbagliare.

Fonte immagine: Kitty Terwolbeck via Flickr – licenza CC BY-SA 2.0

Image Hyperlink Example VANILLA MAGAZINE

Una penna d’oca indicava che nella casa viveva uno scrittore, il disegno di una nave raccontava che l’edificio era di proprietà di un marinaio.

Fonte immagine: Pbech via Wikipedia.org – licenza CC BY-SA 3.0

In alternativa, le gevelstenen esercitavano una funzione di “protezione”, con citazioni delle sacre scritture, oppure immagini religiose, a sottolineare la fede dei proprietari.

Fonte immagine: FaceMePLS via Flickr – licenza CC BY-SA 2.0

C’era poi qualche buontempone che nella tavoletta scriveva un motto scherzoso o un gioco di parole, anche senza un’immagine.

Image Hyperlink Example VANILLA MAGAZINE

Fonte immagine Dqfn 13 via Wikipedia.org – licenza CC BY-SA 3.0

Image Hyperlink Example VANILLA MAGAZINE

Le gevelstenen avevano stili molto diversi fra loro: alcune hanno un’aria quasi naif, altre sono più estrose, oppure di un’assoluta semplicità.

Fonte immagine: FaceMePLS via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 2.0

Nel corso degli ultimi decenni molte di queste tavole sono state restaurate, e rappresentano una inconsueta fonte di informazioni sulla cultura, l’economia, la religione e la politica tra il 16° e il 18° secolo nei Paesi Bassi.

Fonte immagine: Steenbergh via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 4.0

Nel 1875, quando ad Amsterdam furono introdotti i numeri civici, le gevelstenen persero la loro funzione pratica, e la tradizione andò scomparendo, per riprendere piede negli ultimi decenni.

Image Hyperlink Example VANILLA MAGAZINE

Fonte immagine: TobyJ via Wikipedia.org – licenza CC BY-SA 3.0

Image Hyperlink Example VANILLA MAGAZINE

Pubblicato

in

,

da