George Stinney Jr.: la Storia del quattordicenne giustiziato sulla Sedia Elettrica

E’ il 16 Giugno del 1944, e sono le 19:30. Un bambino di 14 anni viene costretto a camminare verso della sedia elettrica. Si chiama George Stinney Junior e porta una bibbia in mano. Il volume non rappresenta una sorta di ravvedimento cristiano in punto di morte, ma lo “scalino” che gli consente di raggiungere il casco attraverso il quale passerà la scarica elettrica che gli spegnerà per sempre gli occhi. George è alto un metro e 55 e pesa 40 Kg, ma le scariche necessarie a fermare il suo cuore saranno ben 3 per l’impossibilità di bloccare le convulsioni di un corpo minuscolo a una sedia con delle fibbie pensate per un adulto.

La prima scarica da 2.400 Volt gli toglie la maschera dal viso e svela gli occhi gonfi di pianto, la spuma alla bocca e un’espressione terrificata

Il boia attiva altre due volte il meccanismo, e dopo 4 minuti di agonia George esala l’ultimo respiro. Aveva 14 anni e 8 mesi, e la sua morte rappresenta la storia del più giovane condannato della storia dei moderni Stati Uniti.

L’inizio della fine di George comincia un pomeriggio di primavera ad Alcolu, un paese di neanche 400 anime della Carolina del Sud. E’ il 23 Marzo e i primi boccioli iniziano a rallegrare i campi. Betty June Binnicker, una bambina di 11 anni, e Mary Emma Thames, una piccola amica di 7, stanno cercando dei fiori di passiflora. Le due bambine non lo sanno e non possono saperlo, ma si trovano lontano dalla zona riservata ai residenti bianchi. Alcolu, nonostante sia un centro minuscolo, è diviso in due dai binari del treno.

Da un lato i bianchi, dall’altro le persone di colore

George e la sorella Aime si trovano anch’essi fuori casa, all’interno della proprietà che è concessa a loro padre come dipendente della segheria locale. I loro fratelli John di 17 anni, Charles di 12 e la sorella Katherine di 10, sono a giocare altrove. Betty e Mary Emma, sulle loro biciclette, chiedono a George e Aime dove poter trovare dei fiori, ma questi non lo sanno. Si salutano e vanno via.

Le due bambine scompaiono

I genitori delle piccole, allarmati, iniziano a cercarle, e a loro si uniscono tutti gli abitanti del paese, compreso il padre di George, George Stinney Sr.. Le piccole non vengono scoperte che il giorno dopo, riverse in un fossato pieno d’acqua, dalla parte “nera” di Alcolu.

Le teste della bambine erano state massacrate con un pezzo di ferro

Il solerte sceriffo del paese, H. S. Newman, non attende un minuto e si dà alla caccia all’uomo. In poche ore si giunge all’arresto del colpevole: è George Stinney Jr., che confessa il delitto e identifica l’arma in un pezzo di ferro nascosto poco lontano dai corpi delle bambine.

Il medico legale certifica la morte per i traumi al cranio e riporta che entrambe le vittime non sono state violentate, ma che la più grande delle due ha i genitali leggermente contusi. George viene mandato a 50 miglia di distanza per evitare il linciaggio, e la famiglia deve scappare da Alcolu, dove il padre è stato immediatamente licenziato, e dove si rischiano ritorsioni nei confronti dei piccoli Stinney.

Il processo

Il processo contro George viene allestito e celebrato in un solo giorno. Si selezionano i membri bianchi della giuria, si allestisce una sala da 1.000 persone (di un selezionato pubblico di soli bianchi) e si assegna un avvocato d’ufficio a Stinney, Charles Plowden, che è impegnato politicamente in zona.

Frank McLeod, avvocato dell’accusa, presenta le prove della colpevolezza di George, che sono costituite non da fatti concreti ma dall’affermazione dello sceriffo di aver ricevuto la confessione del bambino. Della presunta confessione non esistono prove scritte né orali, ma l’avvocato che dovrebbe difendere Stinney non contesta nulla, e si arriva alla conclusione del processo in due ore, con un verdetto della giuria raggiunto in una camera di consiglio durata soli 10 minuti.

George Stinney è giudicato colpevole

Il giudice P.H. Stoll condanna a morte George Stinney Jr. mediante sedia elettrica. L’avvocato difensore non fa alcuna richiesta d’appello, e l’intero processo non viene registrato in nessuna forma scritta. Quel che realmente accadde durante il procedimento è oggi frutto del ricordo e della buona o cattiva fede dei bianchi presenti.

L’esecuzione

La famiglia Stinney presenta un ultimo, accorato appello al governatore della Carolina del Sud, Olin D. Johnston, mediante la “National Association for the Advancement of Coloured People”. Gli Stinney non contestano il verdetto della giuria, ma implorano clemenza per l’età di George, poco più che bambino. La risposta del politico lascia comprendere quanto la perizia medico-legale sia stata tenuta in considerazione durante il processo:

Potrebbe essere interessante per voi sapere che Stinney uccise la ragazza più piccola per violentare quella più grande, poi uccise la ragazza più grande e violentò il suo cadavere. Venti minuti dopo tornò e tentò di violentarla di nuovo, ma il suo corpo era troppo freddo. Tutto questo è stato confessato da lui stesso.

Il 16 giugno 1944, quando in Europa gli statunitensi alleati avevano da circa 10 giorni preso Roma ed erano sbarcati in Normandia, George Stinney Jr. viene ucciso sulla sedia elettrica, la persona più giovane giustiziata negli Stati Uniti del XX secolo.

Quel ragazzo terrorizzato aveva visto soltanto una volta la sua famiglia dal giorno dell’arresto

I familiari seppellirono il suo corpo bruciato in una tomba senza nome, sperando che l’anonimato gli permettesse di riposare in pace.

Sotto, un frammento del film “Carolina Skeletons”, tratto dall’omonimo libro dedicato al caso, nel quale si osserva l’esecuzione di George Stinney:

L’assoluzione postuma

Della vicenda si sono interessati, molti anni dopo, diverse persone, fra cui lo storico locale George Frierson, tra i fautori della revisione del processo nel 2014. Le conclusioni del nuovo procedimento furono che non è possibile stabilire se Stinney avesse commesso il duplice omicidio, ma che un procedimento penale durato poche ore seguito da una condanna di morte 80 giorni dopo è inusuale e fuorilegge.

La condanna di George è stata quindi annullata.

Durante la raccolta degli indizi e delle prove, Frierson ha affermato di aver trovato una confessione sul letto di morte del presunto assassino, proveniente da una facoltosa famiglia di bianchi di Alcolu, che affermava di aver ucciso le due bambine.

Proprio uno o più membri di quella famiglia erano nella giuria del processo

La nuova tomba di George Stinney Junior è una lapide nera, come nero era il colore della sua pelle, l’unica vera causa della sua brutale, ingiusta e assurda esecuzione.


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