Frank Wang Tao ha fondato DJI dentro la camera di un college universitario, ma la differenza di questa storia rispetto alle tante di successo che si ascoltano in Silicon Valley è che la stanza non era di Stanford o del MIT, ma piuttosto della University of Science & Technology di Hong Kong. In 10 anni Tao è riuscito non solo a diventare il leader incontrastato del mercato dei droni mondiale, ma è riuscito anche a cambiare la percezione generale delle persone nei confronti dei prodotti “cinesi“.
Nella porta del suo ufficio si possono leggere due iscrizioni “solo per chi ha cervello” e “non entrate con le vostre emozioni“, che rendono bene il metro di quello che intenda il giovane imprenditore classe ’81 quando si parla di business. La Hong Kong Dajiang Innovation Technology Co. Ltd., meglio conosciuta come DJI, offre una serie di prodotti che nell’arco di tre anni hanno creato e rivoluzionato il mercato dei droni civili a livello mondiale, rendendo i piccoli quadricotteri oggetti più simili a smartphone e tablet piuttosto che a macchine dedicate a hobbysti e professionisti delle riprese aeree.
Dal 2006 alla conquista del mondo
Tao non era uno studente universitario brillante (in questo casualmente accomunato a Steve Jobs e Mark Zuckerberg, fra gli altri) ma i suoi voti altalenanti non gli impedirono di conseguire la laurea, seguito dal suo mentore professor Li Zexiang, il quale lo aiuterà nello sviluppo del primo prototipo di autopilota per elicotteri radiocomandati. Per 3 anni DJI venderà le sue centraline autopilota attraverso internet, un’esperienza che porterà l’azienda sino alla commercializzazione delle NAZA, le più famose unità di controllo per droni al mondo. Nel 2009 Tao, guidato e assistito dal professor Li Zexiang, porterà il primo elicottero radiocomandato al mondo guidato da un autopilota a volare sull’Everest.
L’elicottero faceva molto meno di quel che fa oggi un comunissimo DJI Phantom Standard, del valore di circa 500 euro, ovvero muoversi mediante un programma di volo Waypoint gestito mediante groundstation, inviare il video live sul monitor a terra e scattare fotografie in modo automatico. Fu l’inizio di una rivoluzione.
A fine 2009 DJI fatturava già 500 mila dollari
Il 2010 è l’anno della commercializzazione su larga scala
L’esperimento dell’Everest aprì le porte della commercializzazione su larga scala ai prodotti DJI, che inizialmente furono schede di autopilota per elicotteri radiocomandati. La Ace One prima versione, della quale trovate il video sottostante che ne illustra il funzionamento, è un successo, e apre la strada al Wookong M, il sistema di autopilota per droni multirotori.
Il Wookong M è il primo esempio di sistema di controllo di un drone moderno.
Il 2012 è l’anno della RIVOLUZIONE
A Marzo esce NAZA
Wang Tao non ha in mente di restare un produttore di componenti elettroniche per il mercato professionale, e vuole conquistare il portafogli degli hobbysti di tutto il mondo. La Wookong M è troppo costosa per un appassionato (circa 800/100 euro) e la NAZA è la versione economica che viene venduta in decine di migliaia di pezzi. Per circa 230 euro si poteva acquistare un sistema di controllo che, nella sua prima versione, consentiva il mantenimento della posizione mediante GPS e il Return to Home, oltre che offrire un sistema di controllo dei droni multirotori affidabile ed efficacissimo.
Oggi NAZA continua ad essere un prodotto di punta per DJI, che ha integrato diverse funzionalità fra cui la modalità di guida Headless, navigazione Waypoint e moltissime altre caratteristiche tipiche dei droni professionali.
Giugno 2012
Fra lo stupore generale, DJI presenta anche il primo gimbal dotato di motori brushless, un sistema di stabilizzazione della videocamera che rivoluziona completamente il concetto di riprese aeree. Da quel momento in poi saranno numerosissimi i Gimbal prodotti da DJI (ma anche dagli altri costruttori) che consentiranno ai droni di realizzare filmati praticamente perfetti anche senza la necessità di stabilizzazione software.
Novembre 2012: esce il 1° Phantom
Evidentemente il 2012 non era stato sufficientemente rivoluzionario per Tao, che decide di presentare al mondo il Phantom, il quadricottero che cambierà le prospettive del mercato e il concetto stesso di drone stesso. E’ un successo planetario, e consente a chiunque di utilizzare un drone facile da guidare, semplicissimo da assemblare e dalle buone prestazioni ad un prezzo, 679 dollari, particolarmente accessibile.
A fine 2012 DJI fatturò 26 Milioni di Dollari
2013 – 2014 – 2015
DJI negli ultimi 3 anni ha ampliato enormemente il mercato dei droni consumer, con una quota di mercato mondiale superiore al 70% e prospettive di crescita del fatturato che hanno visto triplicare anno per anno il risultato complessivo dell’azienda. Prodotti come il Phantom 2, il Phantom 3 e il Phantom 4 sono stati e sono gli standard per qualità e possibilità offerte da un drone quadricottero di fascia consumer.
A fine 2014 DJI fatturò oltre 500 milioni di dollari
Frank Wang Tao nel mentre non è diventato famoso come i suoi omologhi della Silicon Valley (probabilmente la maggior parte delle persone che legge non aveva mai visto la fotografia iniziale dell’articolo) ma ha rivoluzionato il mondo dei droni e anche la percezione del prodotto cinese nel mondo.
A fine 2015 il fatturato DJI è di 1 miliardo di dollari, con una stima di valore d’azienda superiore ai 10 miliardi
Durante questi anni DJI è stata ampiamente finanziata da diverse società di investimento, e a Tao è rimasto un valore pari al 45% del totale, che significa qualcosa come 4,5 miliardi di dollari.
Le lezioni di Frank Wang Tao
L’imprenditore cinese non solo è riuscito a creare un mercato che prima non esisteva, ma è anche riuscito a rendere i competitor praticamente ininfluenti all’interno del mercato stesso. 3D Robotics, Xiro, Yuneec, AEE Toruk e molti altri sono alcuni dei produttori che hanno tentato di insidiare il mercato, per ora raccogliendo soltanto clamorosi insuccessi. Dalla storia di Tao si possono ricavare numerose “massime” da applicare trasversalmente a molte tipologie di business:
- Un mercato si crea con un prodotto pronto da usare e un ecosistema che crea utilità (drone+gimbal+controller)
- Il rapporto qualità/prezzo è la caratteristica principale anche per il mercato professionale
- Vendere i prodotti degli anni precedenti a prezzi ribassati impedisce ai competitor di attaccare il mercato e mantiene alto il valore delle novità
DJI non ha raccolto solo successi nella sua ormai decennale storia, e storicamente i suoi droni professionali non sono mai stati apprezzati quanto i prodotti consumer (con l’eccezione dell’ibrido Inspire e delle Zenmuse dedicate). L’azienda però ha sempre mantenuto altissima l’asticella dei requisiti dei prodotti consumer, che rendono quasi inaccessibili per i concorrenti gli standard qualitativi forniti ad un prezzo accessibile.
Oggi Frank Wang Tao è uno dei nuovi miliardari più innovativi al mondo, e il suo obiettivo è mantenere la leadership acquisita da DJI nei cieli di tutto il mondo con prodotti che spaziano dall’agricoltura di precisione al telerilevamento.
Dal punto di osservazione di Frank Wang Tao la strada può essere solo in discesa…
Fonte parziale: Forbes, Quadricottero News