Fiorentina-Pistoiese del 1954: la Partita interrotta perché 10.000 persone videro gli UFO

Il 27 ottobre 1954 era un giorno di una normale domenica di inizio autunno. Fiorentina-Pistoiese un match del campionato riserve, competizione che oggi non esiste più. La competizione era praticamente senza storia, con 8 degli 11 giocatori in campo che avrebbero vinto il campionato del ’55/’56 e la formazione del Pistoia che militava in quarta divisione. Un match che avrebbe dovuto essere rapidamente dimenticato negli annali degli appassionati, ma che invece rimane impresso nella memoria dei fiorentini e di tutto il mondo per un fatto assolutamente particolare. Forse gli spettatori, stimati in circa 10.000 persone, non erano gli esseri che vedevano la partita nel modo maggiormente privilegiato.

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Durante il secondo tempo, alle 14.20, con la formazione riserve della Fiorentina in campo, il pubblico cominciò a rumoreggiare vigorosamente non per tifo, ma per qualcosa che si vedeva nel cielo. L’arbitro alzò gli occhi e vide quello che i 10.000 spettatori del Franchi stavano osservando da qualche decina di secondi:

Una serie di oggetti volanti non identificati che passavano sullo stadio

Il numero di oggetti fu stimato in venti unità, ma la certezza dopo così tanto tempo non è più assoluta. L’arbitro sospese la partita e tutti rimasero ad osservare questi strani oggetti dalle forme più disparate che “navigavano” sopra le teste di spettatori e giocatori.

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Ad un certo punto da questi oggetti cominciò a cadere una specie di neve evanescente, una serie di filamenti che potevano ricordare della bambagia ma che, al contatto con le mani, evaporava svanendo nel nulla. Uno studente di ingegneria, Alfredo Jacopozzi, riuscì a raccogliere un piccolo campione e a portarlo all’istituto per le analisi dell’Università di chimica di Firenze, dove il professor Canneri eseguì una spettrografia decodificando le sostanze chimiche del composto: Boro, Silicio, Calcio e Magnesio.

La sostanza venne descritta dal professore come “a struttura fibrosa, di notevole resistenza meccanica alla trazione e alla torsione. Al riscaldamento imbruniva lasciando un residuo fusibile e trasparente“. Tutta la zona venne ricoperta di questa sostanza, e in un sol giorno la città di Firenze e le aree limitrofe furono ricoperte di “capelli d’angelo”.

Sotto, illustrazione di Silvio Neri:

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L’occasione al tempo era ghiotta per parlare di un fenomeno tanto interessante come gli UFO (gli anni ’50 furono l’epoca d’oro della fantascienza), e molti giornali esteri diedero ampio risalto alla notizia. Il quotidiano fiorentino “La Nazione”, con il giornalista appassionato di misteri Giorgio Batini, si interessarono grandemente al fenomeno, ed è sua l’intervista rilasciata quasi sessant’anni dopo al programma Voyager (di cui trovate il video sotto).

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Tre anni più tardi sulla domenica del Corriere uscirà con un numero speciale dedicato a “un’ondata di dischi volanti invade l’Italia”.

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La BBC ha recentemente realizzato uno speciale per ricordare l’evento, in cui i protagonisti privilegiati di quel giorno, giocatori e spettatori, hanno rilasciato una serie di interviste.

Ardico Magnini: “Ricordo tutto, dalla A alla Z. Fu qualcosa che sembrava un uovo che si muoveva lentamente, piano piano. Ogni persona che era allo stadio era in osservazione e vedeva degli scintillii che cadevano dal cielo, come glitter argentati. Rimanemmo tutti stupiti perché non avevamo mai visto niente di simile prima”.

Romolo Tuci: “In quegli anni tutti parlavano di alieni, tutti parlavano degli UFO e noi ne abbiamo avuto l’esperienza, li abbiamo visti, direttamente, per davvero.”

Gigi Boni, un fan della Fiorentina, racconta diversamente la cosa: “Si muovevano molto velocemente e a un tratto smisero, durò in tutto un paio di minuti. Li descriverei come fossero dei sigari cubani. Penso che fossero extra-terrestri, e non c’è altra spiegazione che possa dare”.

L’arbitro registrò che il gioco fu sospeso a causa di spettatori che guardavano qualcosa nel cielo.

La teoria più accreditata: i ragni migratori

La teoria che venne maggiormente accreditata, anni dopo, fu quella dei “ragni migratori”, piccoli aracnidi che costruiscono delle vere e proprie vele (balooning) con cui si spostano di centinaia e migliaia di chilometri alla bisogna. Le ragnatele si collegano insieme e si forma una specie di grande blob con i ragni che vi si spostano da un punto all’altro. L’avvistamento più incredibile è stato a 4.200 metri da terra, il che dimostra come non siano le distanze a spaventare i piccoli insetti. Quando il sole brilla attraverso le ragnatele si crea un effetto “glitter” come descritto dai tanti che raccontarono l’esperienza di quel giorno.

La chimica rende insostenibile la teoria dei ragni

La seta ragno è una proteina che contiene calcio, azoto, ossigeno e idrogeno, completamente differenti dalle sostanze chimiche rilevate dal professor Canneri durante le sue spettrografie. Le analisi furono condotte su numerosi campioni (altri ne pervennero all’Università) e diedero tutte le stesso esito.

A quasi 61 anni di distanza l’evento rimane un mistero, tutto italiano, di come un così grande numero di persone abbia potuto vedere degli oggetti volanti non identificati, o UFO, passargli sopra la testa. Risolvere quel mistero è oggi forse impossibile.

Sotto, il documentario di Voyager che racconta l’evento:


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