Fashion Victims: la Macabra Storia dei Vestiti che Uccidono

Abiti da sera colorati con l’arsenico, Cappelli fatti con il mercurio, Crinoline altamente infiammabili. Questi e altri sono i contenuti del nuovo libro “Fashion Victims: The Dangers of Dress Past and Present” scritto da Alison Matthews David, che mostra immagini e dettagli della moda durante i secoli passati, concentrandosi in particolar modo sul periodo che va dal 1700 al 1930. Il libro è un racconto sorprendente, quando non drammaticamente cruento, dei sistemi in cui l’abbigliamento ha ucciso in modo casuale o attraverso le fasi della sua produzione le persone che lo hanno indossato o quelle che lo hanno prodotto.

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Sopra: “Fire”: gli orrori della crinolina e la distruzione della vita umana, circa 1860. Le strutture delle gonne denominate “crinolina” erano assai popolari durante i secoli scorsi, ma anche un terribile pericolo per coloro che le indossavano a causa della loro infiammabilità. (Foto: Wellcome Library, Londra)

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Sopra, una vignetta mostra i germi che è in grado di catturare una gonna che striscia per terra, con la morte che attende sorniona: Febbre, Tifo, Influenza e altri germi e microbi. (Foto: The Art Archive at Art Resource, NY)

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The Haunted Lady, o ‘Il fantasma” allo specchio, da una discussione del 1863 di Punch. Una donna è in piedi di fronte allo specchio e vede la figura della sarta, esausta, che giace morente dopo aver confezionato il suo abito. (Foto: Toronto Public Library)

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La moda all’arsenico, del 1840. L’abito verde è probabilmente stato colorato con un pigmento derivato dall’arsenico. (Foto: Courtesy Bloomsbury)

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Una cromolitografia mostra l’effetto dell’arsenico utilizzato nella fabbricazione dei fiori artificiali sulle mani dei lavoratori, 1859. (Foto: Wellcome Library, Londra)

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Il Valzer dell’arsenico o La nuova danza della morte, relativi all’uso dell’arsenico come pigmento verde, 1862. (Foto: Wellcome Library, Londra)

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Sopra, la copertina di “Fashion Victims”, edito da Bloomsbury

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Sopra, il cappello girevole, del 1830. L’uso del mercurio nella produzione dei cappelli durò oltre 200 anni perché non era ritenuto pericoloso per le persone che li indossavano, nonostante i danni che causava ai lavoratori che li confezionavano. (Foto: Wellcome Images, Londra)

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Metà scheletro, un memento mori alla moda per metà, 1805. (Foto: Wellcome Images, Londra)

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Una cartolina pubblicitaria per la vestaglia Perkins, altamente infiammabile “fortemente raccomandata dal Coroner”, 1910.

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L’innocuo “Swan Down”, la cipria contenente polvere di piombo, circa 1875-1880.


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