Oggi entro nel merito di un argomento che ho studiato di recente all’Università per l’esame di Ecologia ma che ovviamente conosco in modo solo superficiale: il meteo e il cambiamento climatico. Mi raccomando prendete le mie parole con il beneficio del dubbio e se volete approfondire studiate a fondo l’argomento.
Il caldo di questi giorni mi ha fatto venire la curiosità di capire la ragione di questi picchi di temperatura, fra l’altro pochi giorni fa ci sono stati i giorni più caldi della storia dei rilevamenti meteo, il 6 luglio di media nel mondo ci sono stati 17,23 gradi Celsius, e capire cosa ci riserva il futuro è fondamentale per attrezzarsi nel modo giusto e tentare di sopravvivere alla canicola di luglio, non solo quest’anno ma in genere.
Partiamo da una considerazione base: luglio è il mese più caldo dell’anno perché l’emisfero boreale riceve i raggi del sole in modo quasi perpendicolare, e quindi l’irraggiamento, che è una delle tre modalità di trasmissione del calore ma è l’unica con la quale il sole scalda il nostro pianeta, è al suo massimo valore. Gli altri due metodi di trasmissione del calore sono conduzione e convezione ma questa non è una lezione di Fisica I perciò vi evito lo spiegone.
L’irraggiamento è il valore base con il quale si scelgono i luoghi dove installare i pannelli fotovoltaici, e ci sono tabelle precise che ci dicono quanti Kilowattora al metro quadro al giorno riceve ogni città nei diversi mesi dell’anno di media. A Milano a luglio sono 6,67 KW al metro quadro al giorno mentre a Roma sono 7,53 contro gli 1,06 e 1,75 di Gennaio, ad esempio, ma vi lascio un link in descrizione con tutti i valori città per città.
http://www.pannellisolari.bologna.it/nuovo-conto-energia/esempi/radiazione-solare-media-giornaliera.html
Il valore dell’irraggiamento però è indipendente dal cambiamento climatico della terra, dipende solo dalla posizione del sole rispetto al nostro pianeta, quindi i fattori che hanno determinato l’aumento delle temperature sono altri.
Si tratta in realtà di un’infinità di concause, ma analizziamo la principale: quest’anno è presente sul nostro paese l’anticiclone africano Cerbero, una cappa di aria calda che ha fatto sparire l’anticiclone delle Azzorre in arrivo dall’Atlantico e ha alzato moltissimo la temperatura di tutte (o quasi) le città italiane. L’anticiclone delle Azzorre per chi ha vissuto gli anni ’90 era quel fenomeno che riusciva a tenere le temperature ambientali gradevoli anche d’estate, ma è stato via via sostituito da correnti d’aria più calde provenienti da sud.
Ma perché l’anticiclone delle Azzorre ha perso la sua battaglia, definiamola così, contro le correnti calde africane? Una delle ragioni, precisando ancora che ci sono mille concause, è secondo gli esperti, l’indebolimento delle correnti a getto, quei flussi d’aria canalizzati nell’atmosfera terrestre sotto la tropopausa che nascono dall’incontro di masse d’aria calda e fredda. Visto che l’Artico si è riscaldato nel corso degli anni queste correnti hanno perso d’efficacia, e il risultato è che le masse calde dell’anticiclone africano sono diventate prevalenti su quelle più fresche delle Azzorre. In pratica ora le masse d’aria calda arrivano più a nord rispetto a prima, per più tempo, e di conseguenza le temperature raggiungono livelli sconosciuti in passato.
Le temperature dell’artico sono aumentate in modo considerevole in un breve periodo di tempo e la causa di questo picco è antropica, perché le emissioni di CO2, l’anidride carbonica, e di un’infinità di altri gas clima-alternati ha comportato l’innalzamento medio delle temperature polari e il seguente scombussolamento di tutti quei fenomeni atmosferici come l’anticiclone delle Azzorre e altri che rendevano alcuni luoghi del pianeta miti e gradevoli, anche d’estate.
Purtroppo questo processo ormai è avviato e non è sostanzialmente più reversibile nel breve periodo. Ai poli le temperature aumenteranno per chissà quanti altri anni, qualunque sia l’attività umana. Certo, se domani tutte le attività umane cessassero la velocità del riscaldamento diminuirebbe, ma in tutti i casi il fenomeno si attenuerebbe soltanto nel lungo periodo.
Quindi fa tanto caldo e sarà così per molto, molto tempo. Sono lontani i tempi della piccola era glaciale, fra il 400 e la metà dell’800 circa, quando a Parigi e Londra la Senna e il Tamigi ghiacciavano e si organizzavano delle fiere sul ghiaccio annuali. Ci stiamo spostando più verso un periodo caldo che si era assistito nel medioevo, quando fra il IX e il XIV secolo le temperature aumentarono di media in tutto il mondo, anche se sensibilmente meno rispetto ai valori attuali.
E allora, visto che ormai le jeux sont fait come diceva un amico francese, come fare per mitigare l’effetto del caldo asfissiante per le persone? Ad Atene, una delle capitali europee più afflitte da temperature proibitive, hanno verniciato i tetti di bianco, il che consente all’irraggiamento di essere riflesso maggiormente rispetto ai tradizionali colori del cemento o delle tegole rosse. Inoltre hanno anche realizzato alcune aree verdi dove prima c’erano solo distese di cemento inutilizzato, e il risultato è stata una diminuzione delle temperature medie in città fra uno e due gradi centigradi. Ma ancora non è abbastanza, perché proprio in questi giorni l’Acropoli ha chiuso alle visite del pubblico a causa del caldo africano, e probabilmente chiuderà durante le ore più calde del giorno almeno fino a metà Agosto.
Una soluzione che probabilmente sarà adottata anche al Colosseo, in questi giorni si vocifera che chiuderà durante le ore più calde, chiusure che potrebbero diventare sempre più frequenti nel corso degli anni e naturalmente non solo a Roma ed Atene ma anche in altre città. Fra l’altro nella capitale greca dal 2021 è presenta una chief heat officer, una responsabile ondate di calore in italiano, che progetta come mitigare gli effetti del caldo in città.
Le soluzioni più immediate per contrastare l’afa sono certamente quelle della realizzazione di aree verdi, l’utilizzo dei mezzi pubblici al posto delle auto private e di mezzi elettrici in luogo di quelli a combustibili fossili, che aumentano l’inquinamento che è fra le tante concause di cui parlavamo prima che ha portato all’innalzamento delle temperature.
Ma la strada è in salita, l’impiego dell’aria condizionata ovviamente riscalda l’ambiente, e di contro l’aria fresca è l’unica soluzione contro i colpi di calore mortali che ogni anno in Italia ed Europa uccidono decine di migliaia di persone. Nel 2022, che era stata un’estate torrida ma che sarà più fresca del 2023, nel nostro paese sono morte 18 mila persone, in Spagna 11 mila circa, in Germania 8 mila e così via.
Il riscaldamento climatico dovuto alle attività antropiche ha consentito di avere a disposizione grandi agi come il riscaldamento d’inverno, le automobili a combustibili fossili, il frigorifero ma anche gli oggetti che produciamo disperdendo calore nell’ambiente, quindi un’infinità di cose che ora non sto ad elencare, ma ha portato anche a conseguenze estreme come un innalzamento di temperature senza controllo, con un tributo in vite umane e qualità della vita davvero salato. Indietro non si torna, nessuno di noi rinuncerebbe allo smartphone o ai mezzi di trasporto, ma un impiego più consapevole delle risorse, senza sprecarle con un insensato consumismo, può se non altro rallentare il riscaldamento globale. Anche comprare una bottiglietta d’acqua in giro costa calore disperso nell’ambiente, se potete prevedete il fatto che avrete sete portatevi dietro una bottiglia che potete riempire. Anche piccole abitudini come questa, se moltiplicate per milioni e miliardi di persone, possono fare la differenza.