Icona dell’epoca come la sua “omologa” Elisabetta d’Austria, ammirata in tutto il mondo, Eugenia de Montijo non riuscì come Elisabetta ad essere apprezzata dal suo popolo di adozione. María Eugenia de Palafox y Portocarrero de Guzmán y Kirkpatrick, contessa di Teba e contessa di Montijo, era nata a Granada il 5 maggio 1826, figlia di Don Cipriano e di Maria Manuela Kirkpatrick Closeburn e de Grevignée, di estrazione piccolo nobiliare di origine scozzese-belga-spagnola.
Il padre Don Cipriano
Nel 1836 Eugenia e la sorella Maria Francesca, maggiore di un anno, furono mandate a studiare a Parigi al Convento del Sacro Cuore, ma dovettero rientrare a Madrid nel 1839 alla morte di Don Cipriano. Nel 1844 la sorella Maria Francesca sposò Jacobo Fitzjames Stuart, Duca di Alba, ricchissimo proprietario terriero, gratificando l’estrema ambizione della madre con un matrimonio di altissimo livello e deludendo Eugenia che sperava di essere la prescelta e che, infatuata del Duca, tentò il suicidio.
La madre Maria Manuela Kirkpatrick
Nel 1849 Maria Manuela riportò Eugenia a Parigi alla ricerca di un buon partito per la figlia, e a un ricevimento all’Eliseo Eugenia conobbe Napoleone III che allora era Principe Presidente della Seconda Repubblica. Eugenia aveva una bellezza particolare, ma era dotata di classe e portamento, aveva probabilmente quello che si definisce un fascino che c’entra poco con la bellezza fisica.
Eugenia de Montijo
Napoleone era un noto donnaiolo e con Eugenia aveva provato a ottenerne l’amore carnale, ma lei non era disposta a concedere la minima intimità prima del matrimonio. Lui era stato fidanzato in precedenza con la cugina Matilde Bonaparte ma, nel 1851, a seguito del colpo di Stato che lo porterà nel 1852 a proclamarsi Imperatore del Secondo Impero, la necessità del matrimonio e di un erede legittimo (di illegittimi ne aveva già 5) divenne prioritaria e per generare eredi scelse Eugenia.
Eugenia nel 1853, Imperatrice dei francesi
Napoleone dichiarò che preferiva sposare una donna che amava anziché una sconosciuta, qualcuno che avrebbe forse portato maggiori alleanze ma sicuramente molti sacrifici. I due si sposarono il 30 gennaio del 1853 a Notre Dame. Lui aveva 44 ani, lei 26.
Il 16 marzo 1856 nacque Luigi Napoleone, il Prince Impèrial. Il parto fu difficilissimo, il travaglio durò ben due giorni, ed Eugenia impiegò molto tempo a rimettersi. Il terrore di ripetere l’esperienza forse provocò un allontanamento sul piano fisico, Napoleone riprese la sua abituali relazioni con infinite amanti e Luigi Napoleone restò figlio unico.
1858 Eugenia con Luigi Napoleone
Se dal punto di vista fisico i coniugi non erano più affiatati lo erano invece dal punto di vista caratteriale, politico e culturale. Napoleone stimava molto la moglie che era sua consigliera e che negli anni svolse spesso il ruolo di reggente durante le sue assenze, e lo rappresentò in occasioni importanti come l’inaugurazione del Canale di Suez il 17 settembre 1869, quando fu lei col suo piroscafo “Aigle” ad aprire il corteo dei sovrani.

Eugenia era una vera imperatrice, sempre presente, sempre elegantissima, spendeva cifre da capogiro per le toilettes dal suo sarto preferito Charles Frederick Worth e per i gioielli. Era diventata la Regina della moda europea. Le sue enormi crinoline furono imitate da tutte le donne borghesi per poi essere abbandonate alla fine degli anni ’60 in favore del sellino posteriore con la gonna stretta e drappeggiata non appena Eugenia preferì questa nuova foggia.

La sua attenzione per la moda non era frivolezza, Eugenia reputava un dovere per un’imperatrice presentarsi al meglio, indossava i suoi abiti come i militari indossavano l’alta uniforme piena di decorazioni, era una divisa da imperatrice e serviva a diffondere nel mondo la moda e l’eleganza francesi.

La gente non capì subito che con questa eleganza Eugenia aveva dato un enorme impulso all’industria tessile, sopratutto della seta che veniva ora esportata in tutto il mondo, e alla Haute Couture francese diventata un “must” per il bel mondo. Eugenia era in fondo quello che ora si dice una “testimonial o influencer” ma venne accusata di spreco di denaro pubblico.
Ma Eugenia non influenzò solo il mondo della moda. La sua ammirazione per Maria Antonietta, la cui figura cercava di rivalutare, le fece prediligere lo stile Luigi XVI anche nell’arredamento. Grazie a Eugenia divenne famosa Biarritz quando Napoleone le regalò diversi ettari di terreno per costruire una villa estiva, Villa Eugenia (ora Hotel du Palais) vicina alla nativa Spagna. La nobiltà e l’alta borghesia cominciarono a frequentare Biarritz facendone una località turistica internazionale dell’epoca.
Villa Eugenia, oggi Hotel du Palais a Beattitz. Fotografia di Roberto Chamoso G via Wikipedia CC BY-SA 3.0:
Eugenia era apprezzata e ammirata in tutto il mondo per la sua classe, ma non era però amata dai francesi dai quali fu sempre considerata straniera, e stava quasi ripercorrendo le orme della sua beniamina. Se Maria Antonietta era stata l’odiata austriaca, Eugenia era l’odiata spagnola. Non era odiata solo in Francia ma anche in Italia, dove insieme al marito rappresentava l’impedimento politico alla definitiva unificazione dell’Italia per la protezione francese offerta al Papa.
Napoleone era già scampato ad un attentato nel 1855 fatto da Giovanni Pianori che gli aveva sparato due colpi di pistola, mancandolo, mentre nel 1858 la coppia si salvò grazie alla carrozza blindata dall’attentato ordito da Felice Orsini, Carlo di Rudio, Giovanni Andrea Pieri e Antonio Gomez.

Estremamente religiosa e conservatrice si oppose sempre ai liberali, ma fu anche a favore dell’uguaglianza delle donne negli studi e nelle arti. Si interessò alla politica, nel bene e nel male, e fu considerata una delle maggiori responsabili di quella che divenne la disgraziatissima avventura messicana di Massimiliano d’Asburgo del 1864-1867. Contrastò qualunque tendenza liberale dell’imperatore, era una donna colta e intelligente purtroppo vittima del clericalismo dell’epoca e di una smodata ammirazione per l’autorità papale, e osteggiò fortemente l’alleanza franco-piemontese sia per devozione al Papa sia per l’odio verso la Contessa di Castiglione, amante di suo marito, mandata in Francia da suo cugino Cavour ed entrata nel letto di Napoleone III per perorare la causa piemontese. Napoleone si trovò così a dover difendere Roma e il Papa contro l’alleato Regno d’Italia e le truppe francesi restarono a Roma fino all’agosto 1870.

Nel 1868 la regina Isabella II di Spagna era stata detronizzata e venne prospettata la candidatura al trono di Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen. La Prussia aveva già fagocitato tutti gli staterelli tedeschi del nord, restavano indipendenti solo il Baden-Württenberg e la Baviera, e aveva anche mire sul Lussemburgo, come peraltro la Francia, e diventava quindi prioritario fermare l’espansione prussiana che avrebbe altrimenti accerchiato la Francia.

Confidando che Italia, Austria, Olanda, Baviera e Baden Württenberg si sarebbero schierati con la Francia in caso di guerra, Napoleone dichiarò guerra alla Prussia il 19 luglio 1870, senza rendersi conto di essere caduto nella trappola di Otto von Bismarck (odiato da Eugenia) che aveva fatto di tutto per spingerlo a fare la prima mossa. Nessuno degli stati sui quali Napoleone confidava si mosse in suo aiuto, la guerra fu una catastrofe per la Francia e il 2 settembre a Sedan le truppe francesi, completamente accerchiate, costrinsero Napoleone alla resa e alla cattura.

Napoleone III era al fronte con Luigi Napoleone e viste le sorti già segnate della guerra aveva fatto rifugiare il figlio in Belgio. Eugenia fu sconvolta dalla sconfitta e dalla cattura del marito, che a suo parere avrebbe dovuto suicidarsi piuttosto che consegnarsi al nemico, ma riuscì a fuggire quando la folla parigina già si stava raccogliendo intorno alle Tuileries e si rifugiò in Inghilterra il 7 settembre dove venne raggiunta dal figlio in ottobre.

Il 20 settembre 1870 Vittorio Emanuele II, approfittando della sconfitta francese, muoveva su Roma entrando a Porta Pia. Il secondo impero francese era finito, nasceva la Terza repubblica Francese e nasceva l’impero tedesco che comprendeva ora anche l’Alsazia e la Lorena e parte della Mosella con Metz e Thionville ottenute col trattato di Francoforte oltre a Baden Württenberg e alla Baviera che si erano unite alla Prussia.
Il 19 marzo 1871 Napoleone venne liberato e raggiunse la famiglia a Camden Palace a Chislehurst, ma l’anno seguente la sua salute era ormai in declino. Venne operato due volte per calcoli biliari ma morì il 9 gennaio 1873. Eugenia lasciò Camden Palace e si trasferì a Farnborough, era diventata buona amica della regina Vittoria e di Maria Fedorovna (Dagmar di Danimarca) e del figlio Nicola II durante le loro frequenti visite in Inghilterra. Con la regina Vittoria arrivò a progettare il matrimonio di Luigi Napoleone con la principessa Beatrice, ma nel 1879 Luigi Napoleone restò ucciso nella guerra anglo-zulu. Così nel 1887 Eugenia fu madrina della figlia di Beatrice, Vittoria Eugenia, così chiamata in suo onore, quella che sarebbe potuta essere sua nipote.

Eugenia divenne buona amica anche di Elisabetta d’Austria, d’altronde erano accomunate dalla perdita di un figlio, e si incontrarono a Mentone dal 1891 e poi dal 1895 a Roquebrune-Cap Martin, dove Eugenia si fece costruire Villa Cyrnos per trascorrervi l’inverno e dove la raggiungeva talvolta anche la regina Vittoria.
Cap-Martin venne per questo soprannominato “le Cap des Imperatrices”
Eugenia ed Elisabetta, le due splendide imperatrici, non più rivali per fascino ed eleganza, erano due tragiche figure in nero. Francesco Giuseppe, che aveva conosciuto a Suez, grato di questo amicizia con la moglie, all’uccisione di Elisabetta nel 1898 regalò a Eugenia per ricordo l’ombrellino e il ventaglio che Sissi portava sempre con sé.
Eugenia in quegli anni viaggiò molto, fu ospite di Francesco Giuseppe, che le era molto amico, a Bad Ischl, fu in giro nel Mediterraneo con il suo yacht “Thistle” e in Spagna dai suoi parenti, dove incontrava anche i sovrani ovvero la figlioccia Vittoria Eugenia e re Alfonso III.
Eugenia riuscì a vivere abbastanza da vedere la fine della Prima Guerra Mondiale, il crollo di tutti gli imperi, la morte di tutti i suoi amici e a Parigi spesso si vedeva questa piccola figura in nero passeggiare nei giardini, sempre elegantissima.

L’ex-Imperatrice morì a Madrid, durante una visita ai parenti, l’11 luglio 1920. Dopo la morte di Luigi Napoleone Eugenia aveva fatto costruire a Farnborough la piccola abbazia di San Michele dove aveva fatto seppellire il figlio e fatto traslare le spoglie del marito, e dove oggi riposa anche lei in una semplice tomba di granito con solo il suo nome “Eugenie”.