Emma Gatewood: la “Nonna” che percorse 3.500 chilometri a piedi in 6 mesi

Emma Rowena Gatewood (1887-1973) visse una vita simile a quella di molte altre donne dei suoi tempi, difficile e faticosa: si era sposata giovane, a 19 anni, con un uomo violento che la picchiava spesso. Lavorava nei campi in una sperduta contea dell’Ohio, e intanto cresceva i suoi 11 figli, ma quando subiva le botte del marito andava a curarsi le ferite del fisico e dell’anima, in solitudine, nei boschi vicino casa. Riuscì a divorziare nel 1940, nonostante l’uomo la minacciasse di farla rinchiudere in un manicomio se avesse tentato di lasciarlo.

Intanto la sua famiglia si era allargata: 24 nipoti e 30 pronipoti

Emma Gatewood

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In un freddo giorno di aprile del 1955, quando aveva 67 anni, disse ai suoi figli, ormai tutti adulti, che sarebbe uscita per una passeggiata. Forse loro avrebbero obiettato qualcosa, se avessero saputo che la madre intendeva percorrere da sola il Sentiero degli Appalachi, lungo 3.500 chilometri, con pochi soldi in tasca e qualche indumento nello zaino…

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Il percorso si snodava (oggi parte un po’ più a sud) dal Monte Oglethorpe, in Georgia, al Monte Katahdin, nel Maine, attraverso 13 stati dell’est degli Stati Uniti.

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Nonna Gatewood, come venne poi soprannominata, nel 1950 aveva letto un articolo del National Geographic che parlava appunto dell’Appalachian Trail, sottolineando che nessuna donna aveva mai completato quel percorso. A lei, abituata a camminare, “sembrava uno scherzo”: da come era illustrato sulla rivista, il percorso appariva come una facile passeggiata, con rifugi puliti alla fine di ogni giornata di cammino.

Il Monte Oglethorpe, l’inizio del viaggio

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Alla fine del suo viaggio, disse che in effetti non era stato uno scherzo…

Il Monte Katahdin, la fine del viaggio

Fonte immagine: Kworth 30 via Wikipedia – licenza CC BY-SA 2.0

Nonna Gatewood partì leggera, con ai piedi un paio di scarpe Converse e nella borsa una coperta di lana, un impermeabile e una tenda da doccia. Nè un sacco a pelo o una tenda, né una mappa o una bussola: dormiva dove capitava e mangiava würstel in scatola, arachidi e uvetta, oltre a quello che trovava lungo il sentiero.

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C’era poi il “trail magic” (una forma di aiuto dato agli escursionisti dalle persone che vivono lungo il percorso), che poteva occasionalmente fornire cibo o un luogo dove dormire. Una “nonna” che attraversava terre selvagge e foreste abitate da orsi e serpenti, lungo la pista escursionistica più lunga del mondo non poteva certo passare inosservata: quando aveva ormai raggiunto il Connecticut, la rivista Sports Illustrated pubblicò un articolo su di lei, e Nonna Gatewood divenne una celebrità.

Alla fine della sua avventura, Emma fu invitata in un programma televisivo, per parlare dell’esperienza appena conclusa. Lei consigliò, a chi voleva emularla: “Prendi un mantello da pioggia e una tracolla, acquista un paio di robuste scarpe da tennis Converse. Fermati per la spesa nei negozi locali e compra würstel… la maggior parte delle altre cose da mangiare si trova ai lati del sentiero.”

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Quando terminò la sua “passeggiata”, nel mese di settembre, Emma Gatewood poteva vantare il primato di essere la prima donna, e la quinta persona in assoluto, ad aver percorso tutto l’Appalachian Trail in una stagione.

L’avventura di Nonna Gatewood non si fermò lì: rifece il percorso nel 1960, e di nuovo nel 1963, a 75 anni. Anche se l’ultima escursione fu completata per tratti distinti, Emma fu la prima persona a percorre l’Appalachian Trail per tre volte, ma non solo: camminò anche lungo tutti i 3200 chilometri dell’Oregon Trail, e viaggiò in ognuno degli stati del suo grande paese, tranne le isole…

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Secondo il giornalista Ben Montgomery, che ha scritto un libro su Emma Gatewood, la vita di questa straordinaria donna è una storia di determinazione, di una pace interiore raggiunta attraverso il superamento degli ostacoli, una dimostrazione del potere dello spirito umano. Una sfida personale che le fece dire, una volta raggiunto il Monte Katahdin: “ho detto che lo avrei fatto, e l’ho fatto!”

D’altronde, quando un giornalista le chiese come era riuscita a spaventare un orso, lei rispose che dopo aver avuto a che fare con una mandria come quella da lei allevata (figli e nipoti), un vecchio orso “non era niente”…

Nonna Gatewood morì a 85 anni, dopo aver dimostrato che (talvolta) la volontà è più forte dell’età anagrafica…


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