Elisabeth Vigeé le Brun: l’ultima pittrice dell’Ancien Régime

Elisabeth Vigeé le Brun nacque a Parigi nel 1755; suo padre, Louis Vigeé, era un pastellista di modesta fama, ma riconobbe subito nella figlia un grande talento, tanto da decidere di insegnarle i rudimenti dell’arte del disegno. Louis Vigeé morì nel 1767 ed Elisabeth decise di dedicarsi unicamente alla pittura. Il suo talento venne subito apprezzato, tanto che a quindici anni era già la pittrice favorita della Duchessa di Chartres, che le commissionò numerosi ritratti.

Autoritratto mentre dipinge Maria Antonietta (1790), Galleria degli Uffizi, Firenze

Nel 1775 si sposò con Jean-Baptiste-Pierre Le Brun, pronipote del celebre artista e decoratore Charles le Brun, famoso per avere realizzato alcune delle più belle sale di Versailles, tra cui la celeberrima Galleria degli Specchi; il matrimonio tra Elisabeth e Jean-Baptiste fu turbolento, a causa dei continui tradimenti di lui e del vizio del gioco, che lo portava a dilapidare il denaro della moglie, ben più talentuosa di lui, e neanche la nascita della figlia nel 1780 riuscì a migliorare la situazione tra i due. Tuttavia egli fece molto per promuovere la carriera di Elisabeth, introducendola in un nutrito circolo di artisti e facendola conoscere negli ambienti più in vista di Parigi.

Autoritratto a 45 anni (1800)

Fu così nel 1777 incontrò per la prima volta la regina Maria Antonietta, la quale non solo apprezzò immediatamente l’artista per le sue opere, ma la fece diventare la sua pittrice ufficiale; l’appoggio della regina permise a Elisabeth di entrare a far parte, nel 1783, dell’Académie des Beaux Arts. Elisabeth Vigeé le Brun divenne pertanto una delle più intime amiche della regina di Francia, ma fu proprio questo legame a gettare discredito su di lei. La macchina della diffamazione che avrebbe sommerso di fango Maria Antonietta finì per colpire anche Elisabeth, che venne accusata di avere un enorme numero di amanti e di non sapere dipingere, ma anzi di ingaggiare un altro pittore per realizzare le proprie tele.

Maria Antonietta en Gaulle (1783)

Uno dei ritratti che Elisabeth Vigeé le Brun realizzò per Maria Antonietta finì al centro di uno scandalo: si trattava del ritratto “Maria Antonietta en Gaulle” del 1783, nel quale la regina veniva ritratta con indosso un semplice vestito di mussola bianca fermato in vista da un nastro e un cappello di paglia. Il quadro venne aspramente criticato sia per il fatto che non veniva ritenuto appropriato che la regina di Francia indossasse la mussola, tessuto prodotto in Inghilterra, invece della seta francese, ma anche perché il vestito ricordava pericolosamente un indumento intimo. Anche se il quadro venne sostituito facendo indossare alla regina un abito più formale, Elisabeth venne tacciata di essere una donna immorale e perversa.

Yolande de Polastron (1789). Castello di Versailles, Versailles:

Allo scoppio della rivoluzione Elisabeth fuggì dalla Francia insieme alla figlia nel 1789, cominciando una lunga esistenza in esilio: visitò l’Italia, ospite delle più importanti corti europee, rifiutandosi di leggere sui giornali dei fatti che insanguinavano la Francia. Alla corte di Napoli venne accolta con grande affetto dalla regina Maria Carolina, sorella di Maria Antonietta, e fu lì che Elisabeth apprese della tragica fine della regina di Francia. Soggiornò alla corte di Vienna e in Russia, eseguendo numerosi ritratti dei più importanti aristocratici dell’epoca. Nel 1802 poté tornare in Francia, ma non riuscì mai ad adattarsi al fatto che il paese non era più quello che aveva lasciato.

Ritratto di Maria Antonietta con la rosa (1783), versione ufficiale del dipinto. Castello di Versailles:

Nel 1835 pubblicò i suoi Souvenir, libro di memorie in cui raccontava dei suoi viaggi e in cui rimpiangeva “l’epoca d’oro” dell’Ancien Régime. Morì a Louveciennes nel 1842.

Ritratto della principessa Maria Cristina. Museo nazionale di Capodimonte, Napoli:

Autoritratto con tavolozza (1782). National Gallery, Londra:

Il fratello, Étienne Vigée (1773)

Maria Antonietta in gran abito di corte (1778). Kunsthistorisches Museum, Vienna:


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