Una coppia di archeologi dilettanti, alla fine dello scorso agosto, durante una passeggiata serale in un campo di Forsinge, sull’isola di Zelanda (Danimarca), ha fatto una scoperta sorprendente.
Ernst Christiansen e Lis Therkildsen stavano camminando in un campo facendo oscillare il proprio metal detector, alla ricerca di antichi tesori. Quello che hanno trovato non è la classica pentola piena di monete d’oro, ma è comunque una cosa di grande valore archeologico e storico: una spada risalente a circa 3000 anni fa, straordinariamente ben conservata.
La coppia ha iniziato a scavare nel punto in cui il metal detector segnalava la presenza di qualcosa di metallico, e a circa trenta centimetri di profondità è spuntata l’impugnatura di una spada di bronzo. Dando prova di grande responsabilità, i due hanno lasciato il reperto semi-sepolto nel terreno, e il mattino seguente hanno avvisato il Museo Vestsjaelland del ritrovamento.
Il curatore del museo, Arne Heegaard Andersen, insieme ai due cercatori, ha dissepolto il manufatto: una spada di 82 centimetri di lunghezza totale, 67 dei quali costituiscono la lama. Il reperto è incredibilmente intatto, dalla punta fino al manico, anche se manca l’impugnatura, che probabilmente era fatta in un materiale organico come legno od osso; sono ancora visibili delle raffinate decorazioni, e la lama è ancora tagliente, cosa stupefacente se si pensa che gli esperti del museo hanno datato l’oggetto all’età del bronzo, in un periodo compreso tra il 1100 e il 900 aC.
La spada è stata esposta al Museo Kalundborg solo per un giorno, il 7 settembre scorso, prima di essere studiata e catalogata. L’estate del 2016 è stata una stagione fortunata per i cercatori di tesori danesi: nel mese di giugno, sempre con l’ausilio di un metal detector, un terzetto di archeologi dilettanti ha fatto una scoperta unica: sei braccialetti in oro e uno d’argento, trovati in un campo nello Jutland meridionale.
Uno di loro ha dichiarato: “Ci siamo sentiti veramente come se avessimo trovato la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno, e mentre veniva fuori un braccialetto dopo l’altro, ci sembrava una cosa surreale”, anche se i tre sapevano che nella zona era stata trovata, nel 1911, una collana d’oro. I gioielli furono probabilmente sepolti tutti insieme all’incirca nel X° secolo, in epoca vichinga. Complessivamente raggiungono quasi un chilo di peso, la più grande quantità di oggetti d’oro del periodo mai trovata finora. Peter Pentz, curatore del Museo Nazionale di Danimarca, afferma: ”Trovare uno solo di questi braccialetti è già una fortuna, quindi trovarne sette è qualcosa di molto speciale.”. A quell’epoca il metallo più utilizzato per la realizzazione di monili era l’argento, e il ritrovamento di gioielli in oro è piuttosto raro.
Se qualcuno ha in programma un viaggio in Danimarca, forse farebbe bene a munirsi di un metal detector…