Dopo 64 anni un computer supera il Test di Turing

Quella tecnologica è una scienza destinata, spesso, a contraddirsi. Se i limiti che ci poniamo sono invalicabili nel momento nel quale sono concepiti, non è detto che la loro superabilità non sia solo questione di tempo. E’ successo ieri durante il Test di Turing, quando Eugene Goostman, un ragazzino formato di bit, è riuscito ad ingannare 1 dei 3 giudici che erano preposti a giudicare o meno la sua umanità. Già nel 2012 il programma, realizzato da Eugene Demchenko, Sergey UlasenVladimir Veselov, era riuscito ad andare vicino all’impresa con il 29% di successo, ma era ancora lontano dal 33% necessario a considerare il pensiero del computer come quello di un essere umano. Alcune delle domande cui ha risposto Eugene poste dall’interlocutore erano:

“What are your favourite Sci Fi movies?” – Umano

Risposta: “I like Star Wars and The Matrix” – Computer

“Can we agree that the prequels sucked?” – Umano

“Absolutely! Lucas should be shot!” – Computer

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Eugene impersonava in realtà uno studente di 13 anni non madrelingua inglese, cui viene insomma concesso un minimo di beneficio del dubbio se non risponde esattamente a tono, ma la Royal Society di Londra che ha assistito allo svolgimento della prova non ha dubbi: il test è superato!

Che questo sia il principio di un’era dove uomini e macchine scriveranno le stesse cose con stile simile è certamente presto per dirlo, ma quando Turing ideò il test non esistevano internet, telefoni cellulari e personal computer. Siamo sicuri di conoscere quanto attenderà il genere umano fra anche solo 60 anni?


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