Decifrato un incantesimo d’Amore in un Antico papiro Egiziano

Un misterioso frammento di un antico papiro egiziano, risalente all’incirca a 1.300 anni fa, ha rivelato che, quando già in Egitto il cristianesimo era ampiamente praticato, venivano praticati rituali magici. Nel caso particolare pare che il papiro, forse appartenente a un testo più articolato usato da un mago, contenesse delle indicazioni per un incantesimo d’amore, scritto in copto, una lingua egiziana che utilizza l’alfabeto greco.

Il papiro è stato decifrato da Korshi Dosoo, docente all’Università di Strasburgo, in Francia, che ha pubblicato il risultato dei suoi studi sul Journal of Coptic Studies.

Credito fotografico: Effy Alexakis, centro di ricerca sulle culture antiche della Macquarie University

Il particolare più interessante del frammento è un disegno che raffigura due creature somiglianti a uccelli. La figura a sinistra del disegno sembra avvicinare il suo becco a quello aperto della figura a destra, rappresentata con una sorta di chiodo sul capo. Un paio di braccia, distese in un abbraccio, avvolgono le due creature, che sono unite tra loro da un segmento che potrebbe essere, secondo il ricercatore, una catena, oppure un pene.

Entrambe le figure hanno delle piume, o forse delle scaglie, nella parte anteriore del corpo, ma solo la creatura sulla destra ha delle piccole orecchie, o corna, sulla testa, probabilmente per marcare una differenza di genere. Secondo Dosoo, la figura a destra potrebbe essere una femmina, mentre quella a sinistra un maschio.

La formula per un incantesimo, scritta in copto, circonda il disegno, ma il testo è molto frammentato, impossibile da ricostruire nella sua interezza. Rimangono solo alcune frasi: “Ti chiamo… chi è Cristo, il dio di Israele…”, e poi ancora “ti dissolvi”, e “ogni bambino di Adamo…”. Oltre a menzionare il primo uomo che visse sulla terra, nel testo viene nominato anche Ahitofel, un traditore del re David, secondo la Bibbia.

Il papiro probabilmente faceva parte di un testo di magia, forse mostrato agli ipotetici clienti di un altrettanto ipotetico mago. L’immagine potrebbe essere servita a illustrare meglio l’incantesimo, oppure a impressionare i participanti al rituale. I pochi frammenti rimasti non consentono di stabilire con esattezza quale fine avesse l’incantesimo, ma Dosoo crede che fosse legato a problemi d’amore, nei casi in cui si dovevano risolvere situazioni difficili, come triangoli amorosi, oppure matrimoni impossibili.

I testi letterari cristiani scritti in Egitto, spesso parlano di incantesimi volti a risolvere un problema che non è la mancanza d’amore di una donna verso l’uomo interessato a lei, ma piuttosto l’impossibilità di coronare il sogno d’amore, “perché è una giovane ragazza non sposata, protetta e isolata dalla sua famiglia, o già sposata con qualcun altro”.

Il papiro appartiene alla Macquarie University di Sidney, ma come ci sia arrivato è un mistero: non esistono documenti che attestino né un acquisto, né una donazione. L’ateneo australiano, che ha una collezione di circa 900 papiri, possiede anche un “Manuale del potere rituale”, un testo di magia che risale all’incirca a 1300 anni fa, che fu venduto dai fratelli Anton e Michael Fackelmann, commercianti di antichità operanti in Austria tra gli anni ’70 e ’80. Il papiro appena decifrato da Dosoo potrebbe essere stato ceduto da loro, ma non è certo.

Credito fotografico: Effy Alexakis, centro di ricerca sulle culture antiche della Macquarie University

L’antico Manuale, un testo di 20 pagine rilegate in pergamena, contiene indicazioni per esorcizzare gli spiriti maligni, per avere successo in amore e negli affari, e poi guarire una pericolosa malattia chiamata “ittero nero”. Ci sono invocazioni a Gesù, ma anche a Seth (il terzo figlio di Adamo ed Eva), chiamato il “Cristo vivente”. Tuttavia, le invocazioni erano probabilmente distinte dalle formule per gli incantesimi, almeno originariamente. Furono combinate solo in un secondo tempo, per creare un più potente strumento “di potere rituale”. Non si sa bene chi fosse il possessore del Manuale, ma probabilmente non si trattava di un prete o un monaco, ma piuttosto di un “mago”, una categoria di personaggi che allora come oggi ha sempre preferito mantenere una certa riservatezza…


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