Dallol: lo scenario “Alieno” del Luogo più Caldo al Mondo

Il luogo più inospitale e caldo della terra si trova in Etiopia, ma ai pochi visitatori che hanno il coraggio di avventurarsi in questa terra desolata appare come un sito extraterrestre. Il vulcano Dallol si trova nella depressione della Dancalia, una estesa landa salina e desertica, caratterizzata da stravaganti formazioni geologiche, che la rendono un luogo unico al mondo, anche in termini di pericolosità. Le sorgenti calde, i geyser, le fumarole, emettono a volte gas tossici, mentre le vasche ricche di acidi possono diventare trappole mortali per gli animali e gli uomini che vi si avventurano.

I colori incredibilmente vivaci delle formazioni sono dovuti proprio ai molti minerali presenti nel terreno, in particolare sali, come il cloruro di potassio, sodio e magnesio; lo zolfo incornicia di giallo acceso molte delle sorgenti, che nascondono acque velenose.

La temperatura può arrivare anche a 60° C, mentre la media durante tutto l’anno si aggira attorno ai 40° gradi centigradi

Anche se Dallol è uno dei luoghi più inospitali della terra, non è tuttavia completamente disabitato: la popolazione nomade degli Afar vive nelle vicinanze, dedicandosi all’estrazione del sale, che viene poi trasportato a dorso di dromedario verso altre località dell’Etiopia e del Sudan.

Proprio il sale, l’oro bianco degli Afar, è una fonte di conflitti tra la popolazione nomade e bande di ladri e ribelli eritrei, che a volte sono sfociati anche in rapimenti e uccisioni di turisti, che vengono invitati a viaggiare sotto la protezione di guardie armate.

Agli inizi del XX secolo, durante il periodo coloniale, l’Italia costruì un impianto di estrazione del potassio, abbandonato negli anni ’30, e poi riutilizzato dagli Stati Uniti come base di ricerca scientifica e militare. Il sito fu poi completamente abbandonato negli anni ’60, oggi rimangono solo i resti arrugginiti dei vecchi impianti, che contribuiscono a dare al luogo un aspetto ancora più surreale.

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.