La vita di Arthur Felling non é certo stata facile, almeno all’inizio: nato nel 1899 a Zloczew, allora appartenente all’impero austro-ungarico, nel 1910 emigra negli Stati Uniti con la famiglia, di stretta osservanza ebraico-ortodossa. Proprio per sfuggire alle rigide regole imposte dal padre, nel 1917 lascia la famiglia e vive per strada, facendo ogni genere di lavori. Nel 1918 trova impiego in uno studio fotografico di Manhattan, come operatore tecnico, ma la sua passione é fare il fotoreporter, e così, dopo diversi anni passati a lavorare in camera oscura prima al New York Times e dopo all’Acme Newspictures, dal 1936 diventa fotografo free-lance.
La sua attività é frenetica, sempre presente nei luoghi in cui avvengono rapine, omicidi, risse, incendi, tanto da essere a volte più rapido della polizia ad arrivare sulle scene del crimine. E’ in questi anni che prende il nome d’arte di Weegee, che pare sia un’assonanza fonetica del termine Ouija, gioco di preveggenza in voga in quegli anni.
Fotografa la vita notturna di New York, quella della malavita e quella dell’alta società, e dopo il 1940 la sua attività inizia a spaziare in molti ambiti, anche quello cinematografico, e conquista il successo sia negli Stati Uniti che all’estero. Nel 1958 Stanley Kubrick lo chiama come consulente per il film “Il dottor Stranamore“.
La sua passione per il cinema si manifesta anche in una serie di fotografie scattate proprio dentro le sale, durante la proiezione di film, un po’ in stile candid camera, che hanno addirittura avuto l’onore di avere una propria mostra dedicata, nel 2015, svolta al Papillon Chelsea Cinemas di New York, con il titolo
Weegee: at the movies!
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