Daemonologie: il testo maledetto di Re Giacomo

Daemonologie è uno dei testi più terrificanti mai apparsi contro le streghe, fu scritto di proprio pugno dal re di Scozia, Giacomo/ James VI Stuart. Il trattato, l’unico nel suo genere ad essere scritto da un monarca, scatenò una devastante persecuzione che portò alla morte di migliaia di vittime in Scozia nel corso del diciassettesimo secolo.

Giacomo era ossessionato dal terrore che le streghe stessero cospirando per ucciderlo. Questa convinzione si era radicata in lui dopo un viaggio da incubo per mare. Nel maggio del 1590 stava tornando da Copenhagen, dove aveva appena sposato la figlia del re di Danimarca, quando la nave su cui viaggiava incorse in una violenta tempesta. Raffiche di vento e marosi sembravano accanirsi in particolare sulla nave che trasportava la coppia reale, che sembrò sul punto di inabissarsi.

Influenzato dall’atmosfera di cupa superstizione della corte danese, Giacomo, di temperamento nervoso e impressionabile, appena messo piede in Scozia avviò una crociata contro le streghe, prendendo di mira le donne che avevano fama di guaritrici. Nella vita quotidiana della popolazione sopravvivevano credenze e riti pagani che si mischiavano alle preghiere e ai riti cristiani. La tradizione delle erbe curative e delle pietre magiche, di ascendenza druidica, era ancora viva grazie ai cosiddetti wise o cunning folk, guaritori e soprattutto guaritrici, che curavano con incantesimi, decotti e talismani. Per la Kirk, la Chiesa riformata, pesantemente influenzata dal Calvinismo e dal presbiterianesimo, la magia era invece inaccettabile, e perseguire le streghe per preservare la società cristiana era urgente e doveroso.

Il Processo che si aprì a North Berwick contro Agnes Sampson fu solo il primo di una lunga serie. Su Agnes, una levatrice vedova con bambini, girava voce che avesse poteri di guarigione. Arrestata, venne interrogata personalmente dal re. I dettagli sul processo e la confessione di Agnes ci sono note da un pamphlet stampato a Londra nel 1591, da lettere e dagli atti del processo. Dopo aver strenuamente negato di aver suscitato la tempesta, Agnes fu rasata in ogni parte del corpo e torturata con spilloni per trovare lo stigma diaboli (o marchio del diavolo), ovvero un punto del corpo toccato dal demonio dove la strega non sarebbe stata sensibile al dolore. La tortura riuscì ad estorcere ad Agnes la confessione di aver complottato con altre 200 streghe per causare la morte del re, confermandolo così nella sua ossessione. Agnes fu giustiziata mediante garrota e poi bruciata al rogo. Si dice che il suo fantasma vaghi per Holyroodhouse, il palazzo reale Scozzese.

Questa immagine, da The History of Witches and Wizards (1720), raffigura il diavolo che dà alle streghe bambole di cera

Il re non perse tempo e istituì commissioni reali per dare la caccia alle streghe, raccomandando la tortura nel trattare le persone sospette. Non solo Giacomo /James presenziava alle sevizie delle accusate, ma per offrire una sicura guida nei processi, nel 1597 pubblicò Daemonologie, un trattato lucido e pregevolmente scritto, che recava indicazioni puntuali su come riconoscere una strega e sul modo in cui il diavolo operava nel mondo. Iniziava così: “La spaventosa abbondanza in questo momento, in questo paese, di questi detestabili schiavi del Diavolo, le Streghe o gli incantatori, mi ha spinto (amato lettore) a inviare per posta questo mio trattato seguente (…) per risolvere il dubbio (…) sia che tali assalti di Satana siano certamente praticati, sia che il loro strumento meriti più severamente di essere punito.”

Giacomo VI di Scozia, I d’Inghilterra e d’Irlanda

Il trattato spiegava esattamente come riconoscere chi è posseduto dal demonio, ovvero dalla forza sovrumana che “supera quella di sei uomini”, dalla pelle “così’ resistente che non può essere perforata dagli spilloni” (not possible to prick out) e dalla capacità di saper parlare in altri idiomi oltre a quello natio (!). Giacomo passa poi a descrivere il modo in cui i demoni assumono la forma di persone care trapassate per ingannare i vivi e tentarli.

Mentre ritiene le fate un’illusione, il sovrano conferma l’esistenza dei licantropi, attribuendo a una sovrabbondanza di umor malinconico i loro attacchi maniacali. Sempre nello stesso tono di dissertazione scientifica, il libro spiega che la ragione per cui la stregoneria è prevalentemente praticata dalle donne piuttosto che dagli uomini, nella proporzione è di 20 a 1, è che le donne sono più deboli e malleabili degli uomini, e di conseguenza più facilmente ingannate dal Diavolo (That sex is frailer than man, so i sit easier to be intrapped). Giacomo infine conclude che nessun rito cattolico, nessun esorcista può venire in soccorso di un posseduto: l’unica cosa che ci può salvare da una possessione diabolica è il digiuno e la preghiera.

Alla morte di Elisabetta I Tudor, nel 1603, Giacomo le succedette sul trono col titolo di Giacomo I d’Inghilterra, d’Irlanda e di Scozia e smise di occuparsi della caccia alle streghe per affrontare altre cospirazioni, stavolta concrete e non dettate dalla sua paranoia: i complotti dei cattolici che mal sopportavano un sovrano protestante sul trono d’Inghilterra. Famoso il Gunpowder Plot, la congiura delle polveri del 1605, il piano di Guy Fawkes per far saltare in aria il Parlamento e uccidere il re, che fu fortunosamente sventato.

Guy Fawkes

Anche se Giacomo non se ne occupò più personalmente, nei decenni successivi la caccia alle streghe divampò come un incendio: nel corso del secolo la Scozia vide l’atroce uccisione di oltre 2.500 donne (su una popolazione di allora un milione di persone – cinque volte il tasso medio di esecuzioni europee).


Pubblicato

in

da