Augusto, primo imperatore dei Romani (o meglio princeps: il primo fra i pari), e poi Nerone, Caligola, Tiberio, Adriano, hanno tutti un volto conosciuto. Le loro fattezze sono note grazie a innumerevoli statue e busti conservati nei musei, ma anche attraverso la loro immagine su pitture murali o impressa sulle monete. Non ultime, per farsi un’idea dell’aspetto fisico degli imperatori romani, ci sono le fonti scritte, descrizioni riportate nei testi dell’epoca.
Per quanto realistica possa essere, l’immagine trasmessa da un busto di marmo rimane abbastanza distante e un po’ fredda. Niente a che vedere con l’immediatezza di una rappresentazione fotografica… ovviamente impossibile!
Oppure no?
Dopo un lungo lavoro di ricerca su tutte le fonti disponibili, comprese quelle scritte, il designer e direttore di fotografia per il cinema Daniel Voshart, ha dato un volto realistico a tutti gli imperatori romani del periodo compreso tra il 27 a.C. e il 285 d.C.
Per far questo, l’artista si è servito di un migliaio di immagini (tra busti, monete e altre rappresentazioni visive) andando a combinarle con uno strumento di rete neurale (Artbreeder). Il passo successivo è stato l’uso di Photoshop: le immagini sono state modificate basandosi su altri dati, come il luogo d’origine, la famiglia d’appartenenza e le fonti scritte.
Foto: Daniel Voshart
Certo, il risultato è pur sempre, come afferma Voshart, “un’interpretazione artistica”, soggetta a possibili errori, dovuti anche a descrizioni distorte delle fonti, o traduzione moderne inesatte. quando non volutamente manipolate, dei testi dell’epoca.
Ottaviano Augusto
foto di Daniel Voshart condivisa con licenza CC BY NC-SA 4.0
Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma, che governò tra il 27 a.C e il 14 d.C., dopo la guerra civile seguita alla morte di Cesare, secondo lo storico romano Svetonio “Era di rara bellezza e conservò il suo fascino per tutte le fasi della vita (…). I suoi occhi erano vivi e brillanti, nei quali voleva far credere che vi fosse una specie di divino vigore (…). Aveva i denti radi, piccoli e irregolari, i capelli leggermente ondulati e biondicci, le sopracciglia unite e le orecchie normali, il naso sporgente in alto e ricurvo in basso, il colore della pelle tra il bruno e il bianco” (Vita dei Cesari)
Caligola
Foto di Daniel Voshart condivisa con licenza CC BY NC-SA 4.0
Imperatore per meno di quattro anni, dal 37 al 41 d.C, Caligola viene consegnato alla storia come un despota folle e sanguinario, vizioso, stravagante e spendaccione, ostile alla classe senatoria (famoso l’episodio della tentata nomina a senatore del suo cavallo Incitatus). Fu assassinato a soli 28 anni, con trenta pugnalate, da tre guardie pretoriane, ma la congiura era nota a diversi senatori. Svetonio lo descrive così: “Caligola aveva la statura alta, il colore livido, il corpo mal proporzionato, il collo e le gambe estremamente gracili, gli occhi infossati e le tempie scavate, la fronte larga e torva, i capelli radi e mancanti alla sommità della testa, il resto del corpo villoso” (Vita dei Cesari).
Nerone
Foto di Daniel Voshart condivisa con licenza CC BY NC-SA 4.0
Nerone, ultimo imperatore della dinastia Giulio – Claudia, governò tra il 54 e il 68 d.C. Di lui, storici come Svetonio e Tacito, ci hanno raccontato tutto il male possibile, ma la storiografia moderna ha ridimensionato di molto la “leggenda nera” che per secoli ha avvolto la sua figura. Svetonio ci dice che “la sua statura si avvicinava alla media ; il suo corpo era coperto di macchie e mandava cattivo odore, i capelli tendevano al biondo, di volto era più bello che distinto; gli occhi erano incavati e deboli alquanto, il collo grosso, il suo ventre prominente, le sue gambe molto gracili, la sua salute eccellente” (Vita dei Cesari).
Vespasiano
Foto di Daniel Voshart condivisa con licenza CC BY NC-SA 4.0
Vespasiano, che fece costruire il grandioso monumento simbolo di Roma, il Colosseo, passa alla storia per essere stato un imperatore di un’avarizia leggendaria, lo stesso che pronunciò la famosa “pecunia non olet”: il denaro non ha odore. Occorre precisare che la sua tirchieria era dovuta alle disastrate condizioni delle casse dell’impero, dopo le spese scellerate di Nerone e il difficile periodo seguito alla sua morte, quello ricordato come “l’anno dei quattro imperatori”. Di Vespasiano, che governa tra il 69 e 79 d.C., Svetonio dà una descrizione fisica piuttosto sommaria: “Fu di statura massiccia, di membra saldamente compatte, di volto quasi contratto dallo sforzo” (Vita dei Cesari).
Commodo
Foto di Daniel Voshart condivisa con licenza CC BY NC-SA 4.0
Commodo diventa imperatore nel 180 d.C., alla morte del padre Marco Aurelio, un personaggio di tale levatura morale e politica con il quale non può esserci confronto. Si concludono i “Felicia Tempora” di Roma e inizia un decennio di terrore.
Commodo, che dopo la sua morte violenta fu condannato alla damnatio memoriae, era probabilmente di bell’aspetto anche se aveva gli occhi un po’ sporgenti, con un corpo ben proporzionato. Aveva la barba e i capelli biondi, che amava cospargere di polvere d’oro per renderli lucenti, almeno secondo quanto riportato nella Historia Augusta, opera che raccoglie biografie di imperatori e usurpatori tra Adriano (76 d.C.) e Numeriano (254 d.C.). L’attribuzione del testo, peraltro ricco di imprecisioni e anche di qualche falsità, è incerta.
Caracalla
Foto di Daniel Voshart condivisa con licenza CC BY NC-SA 4.0
Marco Aurelio Severo Antonino Pio Augusto, detto Caracalla, è uno dei tanti imperatori passati alla storia non tanto per le qualità che certamente possedeva, quanto per il suo governo dispotico e sanguinario, durato dal 198 al 217 d.C. Era piccolo di statura ma con un fisico massiccio, aveva capelli neri e ricci che teneva abbastanza lunghi.