Costantino II di Grecia: Campione Olimpico e Re in Esilio

Appannaggio dei ricordi delle persone che vissero gli anni ’60 e ’70, Costantino II di Grecia oggi è un ex-sovrano quasi dimenticato, mentre all’epoca era quasi una star, un personaggio pubblico e politico internazionale. Costantino nacque nel 1940, figlio di Re Paolo I e di Federica di Hannover e fratello minore di Sofia, poi moglie di Juan Carlos e regina di Spagna.

Nel 1941, con l’invasione italiana e tedesca della Grecia, la famiglia fuggì prima in Egitto e poi in Sud Africa e rientrò in Grecia nel 1946. L’anno dopo, con la morte di Re Costantino I, suo padre Paolo salì al trono.

Costantino nel 1959:

I re della Grecia non hanno mai avuto una goccia di sangue ellenico nelle vene. Vennero scelti a tavolino dalle potenze europee dopo la creazione dello stato greco nel 1830, a seguito della sconfitta degli ottomani che avevano a lungo governato, alternandosi con i veneziani, nell’antichissima Grecia.

Il primo re fu Otto di Wittelsbach, un fantoccio tenuto su da Russia, Inghilterra e Francia, che si barcamenò fino al 1862, quando fu detronizzato per la sua politica esageratamente autoritaria e poco in linea con la mentalità degli elleni. L’anno seguente venne scelto Vilhelm di Danimarca, poi Giorgio I, fratello della Regina Alessandra d’Inghilterra, che iniziò la dinastia “greca” degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Gluecksburg.

Riassumere la storia greca dall’indipendenza degli anni ’20 dell’800 è quasi impossibile perché è stata assolutamente instabile, fra repubblica, monarchia, abdicazioni e ritorni al trono.

Ma torniamo a Costantino. Il principe studiò ad Alessandria d’Egitto, compagno di scuola di Re Hussein di Giordania e di Omar Sharif. Era un giovane intelligente e studioso, sportivo infaticabile, medaglia d’oro nella Vela alle Olimpiadi di Roma nel 1960, cintura nera di karate, nuotatore e cavallerizzo. Nel 1963 entrò a far parte del Comitato Olimpico Internazionale, dal quale dovette dimettersi nel 1974 non essendo più cittadino greco. Grazie alla sua fama fu però nominato Membro Onorario.

Costantino II di Grecia (a sinistra) e il velista danese Paul Elvstrøm alle Olimpiadi di Roma:

Nel marzo 1964 Costantino divenne re alla morte del padre, ma già da tempo era il reggente e l’anno seguente sposò la bellissima Anna Maria di Danimarca, con la quale ebbe 5 figli.

Anna Maria è la sorella di Margarethe, regina di Danimarca.

In Grecia il contrasto fra la destra conservatrice e monarchica e i liberali-socialisti è un grande classico della discussione politica ma all’epoca si sperava che Costantino, con la sua giovane età, portasse cambiamenti e stabilità a una nazione sempre in fermento.

Il primo Ministro era il centrista Georgios Papandreou, la cui elezione sembrava un segno della volontà di cambiamento, ma con il quale Costantino entrò subito in contrasto a causa del figlio Andreas Papandreou, socialista ma con forti simpatie comuniste, e del suo coinvolgimento in un tentativo degli ufficiali socialisti dell’esercito di sovvertire la gestione militare da sempre di destra.

Costantino II di Grecia nel 1987. Fotografia condivisa con licenza Creative Commons 3.0 via Wikipedia:

Papandreou fu infine costretto a dare le dimissioni e il re formò un nuovo governo, senza andare alle elezioni. Il malcontento della gente e la crisi costituzionale portò a fissare nuove elezioni a fine maggio 1967, e all’epoca nell’aria era data per certa la vittoria del partito centrista.

Ma alle elezioni non ci si arrivò. Il 21 aprile un gruppo di ufficiali, guidati dal generale Pattakos e i colonnelli Papadopoulos e Makarezos insieme ai componenti dell’esercito, prese possesso di Atene e in poche ore di tutta la Grecia. Venne abolita la costituzione e tutti gli avversari politici furono arrestati, inclusi i Papandreou. Si sospettava che il Vaticano avesse finanziato Papadopoulos per timore che potesse andare al potere Papandreou con le sua tendenza a sinistra.

Costantino rifiutò la mobilitazione generale per evitare spargimenti di sangue, e fu quindi costretto a proclamare il nuovo governo come legittimo, il che rafforzò ulteriormente il potere dei “colonnelli”, come fu chiamata la dittatura militare di quel periodo. Lui sostenne di averlo fatto solo per guadagnare tempo, dato che stava organizzando un contro “colpo di stato” ma se ne pentì amaramente, e quel temporeggiamento per i greci fu un tradimento che probabilmente influenzò i seguenti referendum. Il contro colpo di stato di Costantino ebbe luogo il 13 dicembre, ma non funzionò affatto. Gli ufficiali fedeli al re furono tutti arrestati e, prima di venir lui stesso arrestato, Costantino e la famiglia lasciarono la Grecia, arrivando a Roma il 14 dicembre.

Costantino con la moglie e i due nipoti, Filippo e Teodora, nel 1986. Fotografia di Allan Warren condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

Il regime dei colonnelli lo conosciamo tutti. I paesi del nord Europa denunciarono la Grecia per violazione dei diritti umani, ma le altre nazioni e gli Stati Uniti, pur non sostenendo il regime, non fecero nulla a causa dell’importanza strategica della Grecia all’interno della Nato.

Nel 1968 entrò in vigore una nuova costituzione, ancora monarchica, ma nel 1973 venne indetto un referendum dove vinse la repubblica. Ci sono molti dubbi circa la validità di questo referendum, ma Costantino venne accusato e condannato come collaboratore con le forze straniere per ambizione personale e fu proclamata la repubblica greca.

Il tentato colpo di stato a Cipro nel 1974 che portò alla reazione e parziale occupazione turca, con la Grecia che andò molto vicina a una guerra con la Turchia segnò la fine del regime dei colonnelli.

Col ritorno della democrazia, il nuovo primo ministro Kōnstantinos Karamanlīs, venne abrogata la costituzione repubblicana dei colonnelli, e Costantino si sentiva praticamente sicuro di poter rientrare in Grecia a breve. Invece Karamanlis, pur avendo un passato monarchico, decise di indire un referendum per la scelta fra repubblica e monarchia che si svolse l’8 dicembre 1974.

Nonostante i discorsi televisivi di Costantino da Londra non gli era stato permesso di rientrare fisicamente in Grecia, e questa circostanza giocò sicuramente in suo sfavore. Il Re ammise i suoi errori e dichiarò le sue intenzioni democratiche, compresa la volontà di non far rientrare sua madre, date le accuse di intromissioni, ma il popolo non gli perdonò né l’allontanamento di Papandreou né la legittimazione del regime. La repubblica vinse e Costantino passò i successivi 40 anni in esilio.

Nel 1981 gli fu concesso di rientrare per poche ore in Grecia per il funerale della sua madre. Gli anni di esilio li passò principalmente in Inghilterra, dove si legò molto al principe Carlo, suo secondo cugino, e in Spagna dalla sorella Sofia.

Nel 1992 si accordò con il governo greco e cedette tutte le sue proprietà terriere alla Grecia in cambio del Palazzo Reale Tatoi, ma nel 1994 il nuovo governo Papandreou annullò l’accordo, confiscò tutti i possedimenti in Grecia e levò a Costantino la cittadinanza. Dopo il ricorso alla Corte Europea per i diritti dell’uomo gli venne riconosciuta la cifra di 12 milioni di euro a compensazione delle perdite subite.

Sotto, il palazzo abbandonato di Tatoi, Fotografia di Vasilofron – CC BY-SA 2.0:

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Tornò in Grecia per i giochi Olimpici di Atene nel 2004 e poi, definitivamente, nel 2013. Dato che continua a mantenere il nome reale di Costantino di Grecia, titolo abolito, e non vuole adottare un nome diverso, che peraltro lui sostiene di non avere, non è in possesso di un passaporto greco. Viaggia con quello danese, concesso quale principe di Danimarca, come ad ogni discendente di Cristiano IX.

Costantino e la moglie al matrimonio di Vittoria di Svezia e Daniel Westling, nel 2010. Fotografia di Holger Motzkau condivisa con licenza Creative Commons 3.0 via Wikipedia:

Giovanna Francesconi

Amo la storia, e le storie dietro ad ogni persona o oggetto. Amo le cose antiche e non solo perché ormai ne faccio parte pure io, ma perché la verità è la figlia del tempo.