La Congelier Mansion a Pittsburgh per molti anni è stata considerata la casa più infestata degli Stati Uniti, un edificio che, prima di esplodere, aveva nascosto oscuri e terrificanti segreti: storie di omicidi, di torture effettuate come sperimentazione medica, morti inspiegabili e anche l’interesse di un grande inventore che voleva provare a parlare con i defunti. La Casa su Ridge Avenue, a Pittsburgh, è la protagonista di molte storie horror, forse un po’ troppe per essere davvero realtà. Tuttavia, negli Stati Uniti, la macabra fama di questa casa non è mai stata messa in dubbio per molti anni, tanto da essere citata in libri e giornali che si occupano di paranormale, fantasmi e storie horror.
Difficile discernere il vero dal falso, ma qualcuno ci ha provato:
La leggenda
La Casa su Ridge Avenue, situata in un tranquillo quartiere residenziale nella zona nord della città, fu costruita nel 1860 da Charles Wright Congelier, che aveva fatto fortuna in Texas durante la guerra civile. Arrivò a Pittsburgh insieme alla moglie messicana Lyda e a una giovane domestica di nome Essie. In poco tempo costruì la casa, considerata una delle più belle della zona, e ben presto si inserì nella vita sociale della città, organizzando anche feste e ricevimenti nel suo palazzo.
Ma nel 1871 un’infedeltà del proprietario cambiò per sempre la storia della casa: Congelier iniziò una relazione con la domestica; per molti mesi la moglie Lyda non si accorse di nulla, fino al giorno in cui colse i due in flagrante, e senza pensarci due volte li accoltellò entrambi. Alcuni giorni dopo un amico di famiglia, che inutilmente suonava alla porta, entrò in casa, dove trovò Lyda che si cullava al buio su una sedia a dondolo, mentre cantava una nenia sottovoce, stringendo al seno un fagotto, che si rivelò essere la testa della sfortunata cameriera. In seguito al duplice omicidio la casa poi rimase vuota per oltre vent’anni.
Nel 1892 la casa fu trasformata in appartamenti per gli operai che lavoravano alla ferrovia, ma nessuno di loro rimaneva a lungo, perché l’edificio risuonava di urla e pianti di donna, ma anche dell’inquietante cigolio di una sedia a dondolo, così come del canto di vecchie ninnananne. Nel giro di due anni la casa rimase nuovamente vuota, fino al 1901, quando fu acquistata da un medico, il dottor Adolph C. Brunrichter, che la comprò nonostante la sua macabra fama. L’uomo rappresentava un enigma per tutto il quartiere, perché conduceva una vita quasi da eremita, e nessuno lo vedeva mai in giro.
I vicini di casa erano in attesa che accadesse qualcosa di terribile, che puntualmente avvenne: il 12 agosto del 1901 sentirono un urlo agghiacciante provenire dalla casa, e subito dopo una luce rossa illuminò l’interno, i vetri delle finestre esplosero e l’aria si riempì dell’odore di ozono. Nessuno vide uscire il medico dalla casa, il cui corpo non fu però trovato; in compenso gli investigatori trovarono il cadavere in decomposizione di una donna, legato ad un letto e privo della testa, che fu rivenuta in una stanza-laboratorio.
Proseguendo nelle indagini, i poliziotti trovarono altri cinque corpi, ed altrettante teste mozzate. L’ipotesi sulla motivazione di questi delitti fu di ordine scientifico: Brunrichter avrebbe provato a mantenere in vita le teste delle vittime dopo la decapitazione. Il medico non fu più rintracciato, ma nel 1927, un barbone che era stato arrestato per ubriachezza a New York, dichiarò di chiamarsi Adolph Brunrichter e cominciò a raccontare agghiaccianti storie di esperimenti condotti per tentare di prolungare la vita, a costo del sacrificio di alcuni soggetti di prova. Dopo aver cercato dei riscontri, mai trovati, l’uomo fu ritenuto innocuo e rilasciato, e nessuno seppe mai più nulla di lui.
Dopo la scoperta dei cadaveri decapitati nel seminterrato, la casa rimase nuovamente vuota per molti anni. Una famosa medium, dopo aver sondato la casa, dichiarò che uno spirito malvagio la abitava, entità che avrebbe ucciso sia all’interno sia all’esterno dell’edificio. Nel 1920 le storie sul palazzo di Ridge Avenue destarono l’interesse di Thomas Alva Edison, l’inventore della lampadina, che negli ultimi anni della sua vita tentò di creare un dispositivo che consentisse di comunicare con i morti.
Edison non era un credente, ma piuttosto un agnostico; era però convinto che l’intelligenza di ogni singolo individuo sopravvivesse oltre la morte, andando ad alimentare il “mondo degli spiriti”, un limbo formato appunto da tutta questa intelligenza disincarnata. La notizia che l’inventore stesse studiando una macchina in grado di comunicare con questo limbo fu pubblicata dopo la sua visita alla Casa di Ridge Avenue, ma ciò che accadde al suo interno non fu mai reso noto. Nessuno sa quali esperienze abbia vissuto Edison nell’edificio maledetto, ma comunque lo convinsero ad andare avanti con il suo progetto. Alla sua morte, nel 1931, nessuno trovò mai né un prototipo né i disegni della macchina, che resta uno dei misteri della vita dell’imprenditore statunitense.
Attorno alla metà degli anni ’20, molti edifici del quartiere furono convertiti in alloggi destinati agli operai della Equivale Gas Company, perché la società aveva licenziato molti lavoratori del luogo per sostituirli con immigrati italiani, che lavoravano per salari più bassi. Le persone che andarono a vivere nella Casa su Ridge Avenue presero a lamentarsi di fatti strani e inspiegabili, ma la compagnia spiegò che si trattava di trucchi degli operai americani licenziati, che speravano di spaventare i nuovi arrivati, tanto da convincerli ad abbandonare il lavoro. Un terribile “incidente” si verificò dopo pochi mesi che la casa era stata occupata da molti operai: due fratelli, che si erano alzati da tavola solo da pochi minuti, furono trovati dai compagni nel seminterrato, morti. Uno era impiccato ad una trave, e l’altro aveva un palo di legno conficcato nel petto. La polizia le archiviò come morti accidentali.
Il 14 novembre 1927 avvenne un gravissimo incidente sul lavoro: l’esplosione di tre serbatoi di stoccaggio del gas della Equivale Gas Company. Sembrava si fosse scatenato l’inferno, fiamme e fumo erano visibili a grande distanza, mentre “mattoni, vetri rotti, pezzi contorti di acciaio e altri detriti piovevano sulle teste dei residenti, storditi e scossi, accorsi in strada dalle loro case distrutte.” L’incidente provocò decine di morti e centinaia di feriti, oltre che la distruzione di molte case, fra cui quella infestata di Ridge Avenue, al cui posto rimase solo un cratere fumante, come se fosse stata risucchiata dalle profondità dell’inferno. Stranamente le case adiacenti erano danneggiate ma ancora in piedi. A seguito dell’esplosione perse la vita Marie Congelier, l’unica persona la cui morte si può collegare realmente alla casa maledetta, ma non certo a motivi soprannaturali.
La storia
Solitamente le leggende sono una miscela intelligente tra realtà e finzione, ma in questo caso prevale la fantasia: non risulta l’esistenza di nessun Charles Wright Congelier, e nemmeno di una moglie di nome Lydia, né in Texas né a Pittsburgh. Non c’è traccia del duplice omicidio negli archivi della polizia, e la casa, descritta come un palazzo nelle leggende metropolitane, in realtà non lo era affatto. Esisteva veramente un edificio al 1129 di Ridge Avenue, ma era stato costruito nel 1880, e si trattava di una classica villetta a schiera di un quartiere popolare della città. L’edificio divenne, anni dopo, di proprietà di una famiglia Congelier, un debole elemento di collegamento alla realtà.
Non risulta nessun acquisto della casa da parte di qualcuno di nome Adolph Brunrichter, così come non risulta negli archivi della polizia, né dei giornali dell’epoca, nessun riferimento a crimini commessi nella casa di Ridge Avenue. In considerazione del tenore raccapricciante degli omicidi sembra improbabile che non siano menzionati da nessuna parte.
Per dare credibilità a storie di fantasia, si cerca di legarle alla realtà collegandole a persone realmente esistite, come la famosa medium dell’epoca, e il grande inventore Edison. Anche in questo caso non c’è alcun riscontro: la casa in quel periodo era abitata dalla famiglia di Maria Congelier, i cui discendenti non ricordano di aver mai sentito parlare di una visita del grande inventore, che secondo loro non ebbe mai luogo.
Non esiste nessuna registrazione di morti accidentali, di operai o altri residenti, avvenute in nessun edificio di Ridge Avenue. Anche il finale spettrale, con i cratere fumante al posto della casa, non corrisponde alla realtà. La casa subì danni minori, secondo un membro della famiglia Congelier, e rimase al suo posto ancora per diversi anni. Fu abbattuta solo in seguito, per la costruzione di un’autostrada.
Anche dopo le ricerche di Try Taylor, che ha sfatato tutte leggende legate alla casa maledetta, la storia della Casa di Ridge Avenue continua ad affascinare gli amanti del paranormale. Secondo alcuni, gli spiriti delle persone torturate nella casa si aggirano ancora lungo l’autostrada.