La storia del diamante “Tanner”, venduto da Sotheby’s nel 2017 per 656.750 sterline (circa 750 mila euro), è il classico colpo di fortuna che sognano tutti, almeno una volta nella vita. La vicenda inizia nel 1987 circa a un mercatino dell’usato del West Middlesex Hospital a Londra, e si conclude 30 anni dopo presso la più prestigiosa casa d’aste britannica.
Sotto, il diamante Tanner battuto all’asta da Sotheby’s:
Protagonista è un’ignota donna inglese, che indossò l’anello, ritenuto soltanto un oggetto di scena teatrale, nei successivi 30 anni. Comprato per soli 10 sterline, la donna lo indossò sempre, a casa e in vacanza, mentre lavava i piatti o mentre si trovava a lavoro, sino a che non scoprì, per caso, l’incredibile realtà:
Il diamante era un autentico 26 carati tagliato nell’800
Al momento dell’acquisto l’anello era in un mazzo di altri monili ritenuti di nessun valore. La proprietaria non ha nutrito nessun sospetto perché la brillantezza della pietra non era per nulla evidente rispetto ai diamanti odierni.
Sotto, un diamante antico, tagliato diversamente rispetto a quelli odierni:
Un giorno, forse per caso, un gioielliere posò gli occhi sull’anello, consigliando alla signora di farlo valutare da un esperto. La donna si recò quindi da Sotheby’s, dove scoprì il reale valore della pietra. I responsabili dei gioielli della casa d’aste rimasero davvero stupiti nel constatare le dimensioni del diamante, tagliata con una forma di cuscino, e il sospetto era di guardare un diamante tagliato con uno stile antico. Tuttavia era necessaria un’analisi più approfondita.
Sotto, un diamante moderno, tagliato in modo da riflettere la luce in modo “brillante”:
Sotheby’s ha quindi spedito l’anello al Gemological Institute of America per confermare le loro teorie. Il risultato è stato strabiliante:
Il diamante da 26,27 carati è tagliato in un tipico stile del XIX secolo che non riflette la luce come il taglio dei diamanti moderni
Le gemme dell’epoca hanno una finitura profonda, che li porta più a privilegiare la luminosità rispetto allo “scintillio”. I gioiellieri li tagliavano assecondando la forma della pietra naturale, tentando non di ottenere maggior brillantezza ma il maggior peso possibile.
Sotto, un diamante Grezzo:
Oltre la data del suo taglio, che è indiscutibilmente di epoca Vittoriana, non si sa altro della sua origine. Tobias Kormind, esperto di diamanti e direttore di 77 Diamonds, afferma che il prezzo di 750.000 euro potrebbe aumentare considerevolmente una volta tagliato in stile moderno, e che:
“Sono convinto che l’anello appartenesse a una persona di grande ricchezza, poiché ha origini ottocentesche. Prima della scoperte delle moderne miniere di diamanti le pietre sul mercato erano pochissime, e tutte molto preziose (ricordiamo a questo proposito il diamante Hope, leggendariamente circondato da una maledizione)”.
Anche se la storia di questo anello sembra unica, CNN Style riporta una vendita del 2013 cha ha visto una ciotola di ceramica acquistata per 3 dollari finira all’asta per 2,2 milioni di dollari, mentre un uovo Fabergé, un tempo di proprietà dello zar Alessandro III, esser venduto come rottame per poi finire battuto all’asta per 33 milioni di dollari.