Come funzionano i test psicoattitudinali e quando vengono utilizzati

I test psicoattitudinali (noti anche come “prove psicometriche”) rappresentano una delle principali risorse utilizzate nei processi di selezione del personale, sia in ambito pubblico che privato. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di verifiche qualitative (o “accertamenti”, in determinati contesti) incentrate sulla valutazione dei tratti caratteriali e attitudinali. L’obiettivo di questa particolare tipologia di test è permettere al selezionatore di stabilire se il candidato è in possesso dei requisiti psicologici e attitudinali necessari a svolgere in maniera conforme determinate mansioni o a ricoprire una certa posizione.

Sotto e in copertina: fotografia di pubblico dominio via Unsplash

A seconda del soggetto che implementa l’iter di selezione, le verifiche psico attitudinali possono variare sensibilmente; anche per questo, e per l’assenza di riferimenti nozionistici, approntare una vera e propria ‘preparazione’ può risultare piuttosto complicato, specie in vista della partecipazione ad una procedura concorsuale pubblica. In tal caso, uno dei modi più efficaci per allenarsi in vista di una prova di questo tipo è utilizzare le banche dati di un portale specializzato come concorsipubblici.com, utilizzando appositi tool online per esercitarsi su svariati test psicoattitudinali. Non tutti i concorsi pubblici, però, prevedono prove dello stesso tipo (e con il medesimo ‘peso’); di contro, nelle selezioni da parte di aziende private, le prove psicometriche rappresentano molto spesso il presupposto per una candidatura di successo. 

I test psicoattitudinali nelle procedure di concorso pubbliche

Come accennato, le prove psicoattitudinali non sono sempre uguali anche perché, banalmente, le selezioni del personale possono avere impostazioni molto diverse tra loro, in base al profilo professionale da individuare.

Un caso particolare è rappresentato dai concorsi nelle Forze Armate; i candidati devono sottoporsi quasi sempre, in vista di un eventuale reclutamento, accertamenti “fisio-psico-attitudinali”. Prendiamo, ad esempio, quanto disposto dal bando di Concorso per il reclutamento, per il 2023, di Volontari in Ferma Prefissata Quadriennale, nella Marina Militare e nell’Aeronautica Militare (pubblicato il 24 aprile 2023 dalla sezione ‘Concorsi’ del sito del Ministero della Difesa). 

I test –  definiti quali “prove (test e colloquio con lo psicologo) volte a verificare il possesso delle qualità attitudinali e caratterologiche che assicurino l’assolvimento dei compiti previsti” – interessano, in generale, l’efficienza intellettiva, che viene testata mediante “somministrazione individuale (o collettiva) e standardizzata di uno o più test intellettivi e/o attitudinali a risposta multipla”, definiti da un’apposita Commissione esaminatrice. In particolare, i candidati vengono valutati su capacità quali il ragionamento astratto e numerico-matematico, l’abilità visuo-spaziale e la decodificazione delle informazioni.

La valutazione psico attitudinale viene integrata da un ulteriore giudizio, formulato dalla Commissione esaminatrice a seguito di un colloquio individualeintegrato dalle risultanze di eventuali questionari di personalità e/o di orientamento professionale”.

Nei concorsi per le Amministrazioni Pubbliche – centrali o secondarie – i test psicoattitudinali vengono generalmente somministrati solo in forma scritta; si tratta perlopiù di quesiti a risposta aperta o multipla, volti a testare l’attitudine del candidato rispetto alla comprensione del testo, la gestione di una criticità o allo sviluppo del ragionamento logico-matematico.

Le verifiche attitudinali in ambito privato

Gli addetti alla selezione delle nuove risorse da inserire in organico (i ‘recruiter’) fanno ampio utilizzo di test psicometrici, specie durante i colloqui conoscitivi susseguenti il vaglio delle candidature spontanee. Generalmente sono strutturati sotto forma di questionario oppure si sviluppano in una serie di domande (a risposta aperta oppure quesiti a cui il candidato deve rispondere con “giusto” o “sbagliato”).

Vi sono, inoltre, test sviluppati ad hoc per la valutazione delle caratteristiche psico attitudinali del candidato: dal test di Terman Merrill per la quantificazione del QI al 16PF (acronimo di “Sixteen Personality Factor” per l’analisi della personalità), passando per l’MBTI, l’indicatore di personalità di Myers-Briggs. A questi si aggiungono test più specifici, mediante i quali è possibile valutare concretamente la capacità del candidato di affrontare eventuali criticità all’interno del contesto professionale di riferimento.

Antonio Pinza

Quando avevo 3 anni volevo fare l’astronauta, oggi ho le idee molto meno chiare, ma d’altronde chi ha detto che bisogna avere un piano preciso? Nella vita ho “fatto” svariati lavori, praticato sport, viaggiato, letto e mangiato di tutto. Mentre continuo a perdermi nei meandri della mia esistenza scrivo su Vanilla Magazine.