L’inverno si avvicina e la crisi economica e politica che sta dividendo il mondo porta con sé il temutissimo rincaro delle bollette. Elettricità e gas costeranno quest’inverno molto di più che in precedenza, e proprio d’inverno queste risorse vengono iper sfruttate, spesso senza la possibilità di aiutarsi con il sistema di generazione più diffuso in Italia, i pannelli fotovoltaici, perché d’inverno di sole ce n’è poco. Purtroppo in tanti stanno pensando di tenere il riscaldamento spento per non spendere migliaia di euro in bollette di gas naturale, mentre con la corrente elettrica si sta attentissimi ormai da mesi.
Prima di avere in casa i termosifoni, o l’evolutissimo riscaldamento a pavimento, come facevano i nostri antenati a vivere, o per meglio dire sopravvivere, durante i mesi rigidi? Partiamo dai millenni più antichi, quando era il fuoco l’unico modo per scaldarsi.
Il Fuoco
Molto prima che la nostra specie Homo Sapiens colonizzi il mondo, Homo Erectus scopre il fuoco, circa 500/600.000 anni fa, alcuni dicono 1 milione di anni fa ma poco importa, questa è una rivoluzione perché gli consente di scaldarsi anche durante i mesi più freddi. Sembra un particolare da poco, ma pensate a quando i primi uomini emigrano verso l’Europa o l’Asia, dove trovano climi gelidi rispetto a quello africano, e dove solo grazie al fuoco riescono a sopravvivere e a colonizzare l’ambiente naturale. Il fuoco riscalda, illumina di notte, consente di cucinare e di lavorare meglio la pietra. E’ il controllo del fuoco che ci fa evolvere nella specie Homo sapiens, che ci consente di creare dei gruppi sociali, che ci fa sviluppare il linguaggio in modo articolato. Il fuoco consente di cucinare i cibi e l’uomo può passare meno tempo a mangiare e digerire favorendo le attività sociali. Se non avessimo imparato a controllare l’energia non saremmo come siamo ora ma ci troveremmo a livello di ominidi semi intelligenti.

Il fuoco rappresenta quindi non solo uno dei motori dell’evoluzione della specie umana, ma anche il sostituto di quegli elettrodomestici indispensabili che oggi abbiamo in casa che ci permettono di illuminare, cucinare, riscaldare e conservare i cibi. E’ grazie al riscaldamento artificiale che l’uomo conquista la natura, e curiosamente è un sistema di riscaldamento e generazione di energia che verrà abbandonato soltanto in tempi recentissimi, ma ci arriviamo fra poco.
Facciamo un salto più avanti nel tempo, in epoche più moderne. Non vi parlo di civiltà come Assiri, Sumeri e Babilonesi perché queste prosperarono in zone calde, quindi avevano meno bisogno di controllare l’energia per mantenere un ambiente confortevole in casa, ma dei Greci, e di conseguenza dei Romani, possiamo parlare. Gli elleni nel IV Secolo a.C. scoprono il sistema di riscaldamento ipocausto, ovvero scaldano delle intercapedini degli edifici con un fuoco posto nella parte inferiore della casa, oppure addirittura all’esterno. Naturalmente l’ipocausto è un sistema di riscaldamento costoso, assomiglia un po’ al riscaldamento a pavimento odierno, e solo le case dei più ricchi possono esser scaldate in questo modo. Nelle case povere si accende un braciere all’interno della stanza e si lascia che il fumo fuoriesca da un buco al centro del tetto utilizzato come sfogo naturale. Con i tetti di legno e paglia e senza canna fumaria immaginate gli incendi, ma soprattutto al fumo dentro casa…

L’ipocausto lo inventano i greci ma sono i romani a diffonderlo in modo orizzontale. La centralità dell’Impero, la sua ricchezza e la “macchina” statale fa sì che si possano scaldare mediante ipocausto anche gli edifici pubblici come le terme.

A livello di abitazioni private ci si scalda con dei grossi fuochi accesi al centro della stanza, con il fumo che viene fatto uscire da un foro nel soffitto. In epoca medievale, con le città che tornano a diventare popolatissime e costruite in legno e mattoni questo sistema è troppo limitato, c’è bisogno di qualcosa di più sofisticato, ed è attorno al XIII secolo che nasce un’invenzione che ancor oggi è apprezzatissima:
Il camino
Questo è originario delle zone del nord Europa e in Italia arriva a Venezia, la città più ricca del mondo all’epoca, nel 1227. Grazie al camino e alla canna fumaria il rischio di incendio scende rispetto ai bracieri accesi al centro della stanza, e in più il camino diventa un luogo di aggregazione familiare, il focolare domestico dove ci si scalda, si cucina e dove c’è luce. Anche in questo caso il fuoco sostituisce molti dei nostri moderni elettrodomestici, e se il comfort è certamente inferiore rispetto ad elettricità e gas il calore della socialità è sicuramente più piacevole di un termofisone o un pavimento a 36°C.

I camini all’epoca erano un lusso per case nobili, ma si potevano trovare anche nelle campagne e nelle case in cui vivevano moltissime persone, e così sarà fino almeno all’800, quando ad esempio in Inghilterra la Regina Vittoria, per risparmiare, faceva spegnere i camini delle stanze che usava poco. Evidentemente anche allora c’era crisi…
Avere un fuoco acceso in casa comporta dei rischi notevoli, ma soprattutto il camino lascia fuoriuscire la stragrande maggioranza del calore attraverso la canna fumaria. Per scaldarsi in casa c’è bisogno di qualcosa di nuovo e viene inventata la stufa, che all’inizio è solo in terracotta, poi nel ‘600 e ‘700 viene rivestita di ceramica e infine realizzata in ghisa, ma il principio rimane lo stesso:
Catturare il calore del fuoco e trasmetterlo all’ambiente circostante
La stufa è l’invenzione che consente di scaldare grandi ambienti semplicemente con un fuoco, in modo sicuro, e si diffonde in tutta Europa. I tipi di stufe sono innumerevoli, impossibile parlare di modelli perché all’epoca non sono prodotte in serie, però è interessante notare come, da subito, alcune consentano di cucinare come con gli odierni fornelli. Queste stufe/cucina sono in vendita ancor oggi, e le più evolute hanno un forno interno. La stufa si può definire rivoluzionaria rispetto al camino, un termosifone potentissimo che è in grado di sostituire (quasi) del tutto alcuni elettrodomestici di cui disponiamo nelle nostre case moderne come il forno, i fornelli, il riscaldamento e il boiler per l’acqua calda.

Quando ancora le stufe non erano diffuse ovunque vengono inventati i termosifoni, nel 1839, dall’italiano Pietro da Zanna, che a Vienna possiede una fumisteria con la quale produce macchine per il riscaldamento. Nell’800 iniziano i primi rudimentali esperimenti con i termosifoni, ma sarà nel ‘900 che questi invaderanno, in senso positivo, le case di gran parte degli italiani ed europei, costituendo il principale sistema di riscaldamento utilizzato ancor oggi.
L’energia elettrica
Il riscaldamento non è l’unico comfort di cui dispone l’uomo moderno. Quello forse che più ha rivoluzionato la sua vita è stata l’illuminazione notturna, che gli ha consentito di svolgere operazioni complesse anche durante il periodo di oscurità. Le prime candele risalgono al periodo di romani e greci, e anche in Cina la dinastia Qin le conosceva circa due secoli prima di Cristo. Oltre alle candele ci sono le lampade a olio, che poteva essere d’oliva e di altre piante, ma anche con lo spermaceti dei capodogli e con grassi animali di vario tipo.

Per tutto il periodo dell’Impero Romano, l’età medievale e l’epoca Moderna le candele e le lampade ad olio, oltre naturalmente al fuoco, sono l’unico sistema che l’uomo inventa per illuminare le proprie stanze, ma alla fine del ‘700 un inventore svizzero, Aimé Argand, pensa a qualcosa di diverso: la lampada a olio controllata, dove la fiamma viene stabilizzata da un cilindro in vetro di varie forme che consente di evitare incendi e di rendere tutto più sicuro. Argand la realizza ad olio, ma in brevissimo tempo verrà reinventata per funzionare a gas, sono quelle lampade antiche che con un regolatore di intensità consentono di aumentare o diminuire l’altezza della fiamma.

Le più complesse lampade a gas si diffondono all’inizio dell’800, e a livello pubblico questo sistema si diffonde a macchia d’olio ovunque in Europa. Londra, Milano, Parigi, Torino, Berlino e moltissime altre grandi città europee hanno le strade illuminate anche di notte, una rivoluzione rispetto all’illuminazione a candele di qualche tempo prima. A Napoli ad esempio l’uomo che accende e spegne i lampioni si chiamava “‘lampiunaro”, professione completamente scomparsa come gli “Svegliatori”, che bussavano a tutte le finestre per svegliare quelli che stavano all’interno. In casa naturalmente sono pochi ad avere un sistema di illuminazione a gas, e tanti passano dalle candele alla lampadina.

Ah sì la lampadina, quella che ci introduce al mercato della luce e all’elettricità in tutte le case. I primi esperimenti sono di inizio ‘800, i filamenti erano in platino e duravano pochissimo, poi si passa a filamenti di diverse altre sostanze fino ad arrivare a quella col filamento in tungsteno, che rimarrà uguale fino a praticamente tutti gli anni ’90.
Naturalmente non è Thomas Edison a inventare la lampadina ma tutta una serie di inventori che apportano soluzioni progressive al prodotto finale, come il vuoto e il tungsteno appunto, ma è Edison che rende tutto questo un prodotto commerciale e commerciabile.
E’ lui che convince gli americani a mettere i contatori, ed è lui che con tutto questo sistema fa un sacco di soldi, diventando famoso per le invenzioni, che mai ha fatto, mentre dovrebbe esser famoso per la commercializzazione di queste, quella sì la vera innovazione.
Da che avevamo un fuoco al centro della stanza che illuminava, scaldava e cucinava siamo giunti quindi a inizio ‘900, dove nelle case più ricche si trovano i termosifoni, le lampadine elettriche, le cucine a gas e tutti quegli elettrodomestici di cui ormai non possiamo più fare a meno. E di cui forse, quest’inverno, dovremo razionalizzare l’uso per non trovarci a pagare bollette esorbitanti. Il nostro discorso è partito dicendo che l’uomo evolve in Sapiens anche grazie alla scoperta del fuoco, quindi la prima scoperta di controllo dell’energia naturale, non posso non pensare che la situazione attuale non porti a una nuova evoluzione, speriamo molto più rapida rispetto al passaggio da una specie di uomo a un’altra.