Colpito in un’imboscata: la Storia della fotografia al Maggiore Svedese Eric Bonde

Congo, 15 Gennaio 1961. Il maggiore Eric Bonde era parte della missione svedese delle Nazioni Unite in Congo durante la “Crisi del Congo”, una situazione che si protrasse dal Giugno del 1960 al Novembre del 1965, in seguito all’indipendenza del Congo dal colonialismo Belga. Probabilmente fu colpito dai guerrieri del Popolo Baluba, che a quell’epoca usava un sacco di vecchi fucili/moschetti risalenti all’epoca coloniale belga (che nulla hanno a che vedere con i potenti fucili moderni). Dopo che gli fu prestato il primo soccorso tornò in battaglia contro un nemico invisibile nascosto nella giungla africana.

Durante la crisi del Congo, il segretario generale dell’ONU era il diplomatico svedese Dag Hammarskjöld, molto rispettato sia in Svezia sia dalla comunità internazionale. Di conseguenza la Svezia fu particolarmente coinvolta nel conflitto e, dal 1960 al 1964, nello stato centro-africano giunsero ben nove battaglioni svedesi.

Nella fase iniziale della crisi, quando i bianchi del Congo divennero gli ovvi bersagli delle rivolte, Dag Hammarskjöld valutò importante la presenza di un contingente ONU nel paese. Chiese quindi sia alla Svezia sia all’Irlanda l’impegno di un battaglione ciascuno, ed il primo contingente svedese arrivò da Gaza il 22 Luglio del 1960.

Gli svedesi, come gli altri gruppi delle Nazioni Unite, facevano fatica a capire chi fossero gli amici e chi i nemici, in un clima da guerra civile che metteva tutti contro tutti. Gli scontri, a volte, erano del tutto casuali, e non legati a logiche razionali. Durante l’Agosto del ’60 gli svedesi si trasferirono a Elizabethville, nel Katanga, dove affrontarono le prime situazioni di guerra e morì il primo soldato durante la scorta a un trasporto su rotaia.

I treni, che trasportavano prigionieri del popolo Baluba, dell’etnia Bantu, venivano attaccati dai Baluba stessi, che erano un gruppo nazionalista sostenuto dal governo centrale contro il governo di rivoluzione. La crisi divenne il conflitto più serio affrontato dagli svedesi durante la guerra fredda e, fra il 1960 e il 1964, vennero uccisi 19 soldati. Ancora nel 2004 si ritiene fondata la voce che due svedesi fossero stati cannibalizzati dalle tribù locali, con l’incidente che venne coperto dall’ONU per non screditare la spedizione di stabilizzazione.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...