Centralia: la Chernobyl Americana del Carbone che brucia da oltre 50 anni

Da quando nel 1700 l’uomo, con la rivoluzione industriale, ha cambiato la propria visione dello sfruttamento della natura passando dalla semplice sussistenza all’interesse economico, ha modificato anche il proprio impatto sulla natura stessa, trasformandosi da esser parte integrante del sistema per diventarne poi primo distruttivo attore. Con questa modifica del rapporto uomo-natura sono cresciuti, nel corso dei secoli e poi dei decenni, i disastri ambientali, sia in numero sia in gravità.

Sotto: ciminiere a Pittsburgh, Pennsylvania, 1890

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L’evoluzione tecnologica, anche quando porta benefici, si basa spesso sulla distruzione diretta o indiretta della natura, e quasi sempre sullo sfruttamento delle risorse. E’ un dato di fatto del quale, solo ultimamente, ne abbiamo preso atto. Da circa 300 anni quindi, la nostra evoluzione tecnologica si basa sull’approvvigionamento energetico principalmente proveniente da due fonti fossili: carbone e petrolio.

Campione di Antracite di Ibbenbueren, Germania

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Sul carbone (antracite in questo caso) si basa la terribile curiosità della cittadina di Centralia (Pennsylvania). Fondata all’inizio del XIX° secolo per supportare prima l’allora fiorente attività del cotone e dei commerci a vapore e poi quella siderurgica, manifatturiera, automobilistica e bellica, trasse dalle estrazioni la propria ricchezza, restando pienamente operativa a regimi di prelievo industriali fino ai primi anni ’50 del ‘900, per poi gradualmente ridurre le estrazioni con l’estinguersi della vena carbonifera.

Centralia prima e dopo l’Incendio

Dal 1950 al 1962, anno della sua chiusura, restò in funzione solo come sussistenza della popolazione locale e delle industrie limitrofe (come purtroppo accade per la quasi totalità dei siti minerari). I pozzi di aerazione e le gallerie di sfruttamento, una volta vivi e attivi, divennero con il tempo discariche abusive di rifiuti, sia domestici sia illegali. Nel 1962 anno di chiusura definitiva della miniera, in uno di questi pozzi venne versato un carico di rifiuti ardenti (illegali quindi), il quale innescò un incendio che si tentò invano di estinguere. Secondo alcuni articoli dell’epoca l’incendio venne considerato estinto sino a quando, pochi mesi dopo, non si ebbe testimonianza di ciò non avvenne.

L’antracite, che in questo filone risultava essere pura al 95% del suo volume, essendo composta al 90% di carbonio puro, ha la qualità di essere dura e fragile, generando fiamme corte con poco fumo e sviluppando moltissimo calore. Questa peculiarità, apprezzata tantissimo nell’uso pratico, è risultata essere controproducente nell’estinzione delle fiamme della miniera. Il minerale risulta di difficile accensione ma ancor più di difficilissimo spegnimento, in quanto generando moltissimo potere calorifico riesce a scindere le molecole di vapore acqueo in ossigeno e idrogeno e autoalimentarsi con il (poco) vapore acqueo della miniera.

Gli effetti dell’incendio si videro quindi alcuni mesi dopo in superficie, con la presenza di fumarole tossiche di monossido di carbonio e anidride carbonica su tutta la superficie della miniera, e con l’innalzamento della temperatura del suolo di calpestio fino a 60°C. Questo comportò la liquefazione dell’asfalto, la fessurazione di ampie zone di macchia vegetale, la morte di capi di bestiame e di animali sia domestici sia selvaggi, oltre che l’avvelenamento dei pesci in fiumi e laghi.

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La presenza di queste condizioni ambientali portò il governo prima della Pennsylvania, poi quello federale, a obbligare i cittadini rimasti a evacuare la cittadina, diventata con il tempo una città fantasma, portando la popolazione dai circa 2.000 residenti del 1962 ai 10 del 2014.

A oggi, dopo oltre 50 anni, l’incendio è ancora attivo.

Il fenomeno degli incendi sotterranei è vasto, e si calcola che quelli conosciuti e censiti siano poco più di 200 negli USA e migliaia in tutti i continenti (a eccezione dell’Antartide).

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Centralia ha interessato i media occidentali sopratutto poiché è il luogo reale di ambientazione della fortunata serie di videogiochi e film conosciuta come Silent Hill, di cui è visibile il trailer sotto:

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Fonti per l’articolo: Wikipedia, Centraliapa, National Geographic


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