Castel Lueghi: l’Inespugnabile Maniero Medievale del Nobile “Ladro” Erasmo Lueger

Passaggi segreti, stretti cunicoli, umide grotte, il Castello di Predjama, o Castel Lueghi, è fatto della stessa materia delle leggende. Invece è un edificio storico, dove si svolsero avventure che potrebbero somigliare a un racconto di fantasia, ma che avvennero realmente.

Il Castello si trova in Slovenia, in un territorio che un tempo era italiano, nella provincia di Trieste. Costruito nel 13° secolo, quasi in simbiosi con un alto costone roccioso, e sopra un vasto sistema di grotte sotterranee, il maniero divenne famoso quando un cavaliere ribelle, il barone Erasmo Lueger, vissuto nella seconda metà del 15° secolo, vi si chiuse all’interno, e resistette a un assedio di un anno e un giorno.

Fotografia di Wolfgang Moser condivisa via Wikipedia:

Secondo la leggenda, Erasmo uccise il comandante dell’esercito imperiale alla corte di Vienna, colpevole di aver offeso l’onore di un suo amico defunto.

Sfortunatamente per Erasmo, il comandante era parente dell’imperatore Federico III, che decise di punirlo con la morte.

Per sfuggire alla condanna, il barone si rifugiò nel suo inespugnabile castello, nel villaggio di Predjama. L’imperatore austriaco affidò al governatore di Trieste il compito di catturare l’ormai fuorilegge Erasmo, che insieme ai suoi uomini compiva delle sortite per rapinare le carovane di commercianti, novello Robin Hood che amava farsi beffe del superbo imperatore.

Le forze imperiali assediarono il castello per 366 giorni, ma non riuscirono a vincere la resistenza del cavaliere, che fu sconfitto solo grazie a un tradimento.

L’intento degli assedianti era quello di prendere per fame Erasmo e i suoi uomini, che sembravano invece avere scorte di cibo illimitate, nonostante ci fosse un solo passaggio per entrare e uscire dal castello.

Ma ovviamente, Erasmo era a conoscenza di un cunicolo che lo collegava a un villaggio vicino, dove trovare rifornimenti per gli abitanti del castello. Il cavaliere si prendeva gioco dei nemici gettando loro pezzi di carne arrostita e ciliegie fresche, a dimostrazione di quanto poco servissero i loro sforzi nell’assediarlo.

Questa situazione di stallo durò un anno, durante il quale il barone riuscì a tenere fuori dal suo impenetrabile castello i soldati dell’imperatore, fino a che un servo non lo tradì.

La vita di Erasmo si spense in modo apparentemente poco dignitoso, ma che dimostra invece l’incapacità dei soldati imperiali di batterlo in maniera leale.

Fotografia di Mariposa que Vela condivisa via Wikipedia:

Erasmo si era recato in una stanza adibita a bagno, in una zona alta del castello, e un servo mise una candela accesa sulla finestra, per segnalare la presenza del barone ai suoi nemici. Fu lanciata una sola palla di cannone, che uccise il barone proprio mentre espletava quei bisogni fisiologici che “neppure il Sultano turco può fare tramite un suo messo”. Correva l’anno 1484.

Il castello fu ricostruito in stile rinascimentale nel 16° secolo, e da allora è rimasto quasi identico.

I lavori di restauro, iniziati negli anni ’90, hanno portato alla luce i resti del castello antico, un tesoro sepolto nelle cantine, e la cosiddetta “Tana di Erasmo”, un rifugio che è quasi un nido d’aquila, appollaiato com’è nella roccia, e raggiungibile solo attraverso uno stretto cornicione.

Il Castello è oggi un Museo, dove è possibile esplorare anche le grotte sotterranee, che distano appena 9 chilometri da quelle di Postumia.

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.