È il 1 Ottobre 1553 quando Maria I d’Inghilterra, seconda figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona (il primo fu Enrico, duca di Cornovaglia), viene incoronata regina d’Inghilterra e d’Irlanda dal vescovo Gardiner nell’abbazia di Westminster.
Un’ascesa al trono complessa e sofferta, la quale avrebbe portato Maria I a rifugiarsi in un rigore e in un fondamentalismo religioso che le avrebbero fatto guadagnare il suo leggendario soprannome: “Bloody Mary” (Maria la sanguinaria).
Sotto, Maria I Tudor ritratta da Antonis Mor. Museo del Prado. Immagine di Tiberioclaudio99, Pubblico dominio via Wikipedia
Maria I fu la principale responsabile, a partire dal Febbraio 1555, di 284 morti sul rogo per eresia (nella pagina Wikipedia dedicata sono elencati nomi e luogo dell’esecuzione). Sotto il suo regno, la restaurazione del cattolicesimo mise momentaneamente da parte la Riforma protestante (fortemente voluta da Enrico VIII per svincolarsi dal matrimonio con Caterina d’Aragona), la quale portò con sé l’introduzione di un vero e proprio apparato di inquisizione, capeggiato dal vescovo di Londra, Edmund Bonner, e che ebbe nome di “Marian Persecution”.
Altri 800 protestanti scelsero l’esilio dall’Inghilterra
L’osservanza quasi maniacale della neo-sovrana per il cattolicesimo la portò a far rinchiudere nella Torre di Londra anche la sorellastra Elisabetta (che le sarebbe succeduta nel 1558), sospettata di voler essere a lei sostituita tramite un complotto di Thomas Wyatt.
Maria I non fece nulla per dissipare le controversie ormai sorte sul suo conto; come poteva una donna così devota al suo credo religioso essere allo stesso tempo dotata di un’indole così violenta e sprezzante della vita altrui?
Per rispondere a questa domanda, torneremo indietro nel tempo, e ci addentreremo nella vita di corte di Enrico VIII, dove Maria Tudor fece presto posto a Maria la Sanguinaria.
Maria nacque il 18 Febbraio 1516; presto divenne la beniamina dell’intera corte, coccolata e viziata come solo una principessa poteva essere. Non fu mai separata, da balie e istitutrici, dai genitori, che frequentava ogni giorno e con cui passava gran parte del tempo.
Sotto, ritratto in miniatura di Maria I Tudor di Lucan Horenbout, National Portrait Gallery. Immagine di DrKay, Pubblico Dominio via Wikipedia
La bambina sviluppò un forte legame con la madre, Caterina d’Aragona, dalla quale ereditò il forte attaccamento alla religione cattolica. Tra una lezione e l’altra, la bambina crebbe, divenendo ragazza colta e con un’impostazione religiosa di stampo spagnolo; più volte nel tempo venne promessa sposa a potenti uomini del tempo, come Francesco di Valois, delfino di Francia, o al grande Carlo V d’Asburgo, sovrano di Spagna Imperatore del Sacro Romano Impero.
La spensieratezza della ragazzina venne presto spazzata via da un’ingombrante figura della corte: Anna Bolena. La donna ammaliò Enrico VIII, sottraendolo all’affetto di Caterina, dalla quale decise di separarsi. Come noto, il Papa non concesse l’annullamento del matrimonio e si diede il via allo scisma Anglicano, e Maria venne sottratta alla madre, la quale non avrebbe mai più rivisto.
L’ odio e il risentimento verso la nuova moglie del Re cominciarono a ribollire nel sangue di Maria, che non riconobbe mai Anna Bolena né come regina né come matrigna.
Sotto, ritratto di Maria I Tudor di Master John, 1554, olio su tela. National Portrait Gallery. Immagine di Dcoetzee, Pubblico Dominio via Wikipedia
E quando, nel 1533, nacque la sorellastra Elisabetta, l’affetto nei confronti del padre sparì completamente, lasciando il posto a un rancore che non avrebbe mai trovato riposo nel suo cuore: Enrico VIII, infatti, dichiarò illegittima la prima figlia e privò Maria dei suoi titoli e dei suoi privilegi, assegnandoli invece alla neonata Elisabetta. Inoltre, non volle più vederla, arrivando a confinarla nelle sue stanze quando si recava in visita a palazzo ad Hatfield.
La ragazza fu privata quasi di tutto, ma non della sua intoccabile fede cattolica, la quale avrebbe sempre tenuto viva per orgoglio, e per amore di sua madre.
L’affronto più grande fu per lei venire assegnata alla schiera di servitori della piccola sorellastra
Nel 1536 l’odio della giovane conobbe un momento di quiete quando, accusata di tradimento, Anna Bolena venne giustiziata per ordine di Enrico VIII, che sarebbe poi arrivato a sei mogli, ultima delle quali Catherine Parr. Successivamente, il sovrano convolò a nozze con Jane Seymour, con la quale Maria instaurò, finalmente, un rapporto pacifico, che proseguì anche con la successiva (la quarta) moglie di Enrico, Anna di Cléves.
Sebbene un equilibrio sembrasse ormai essersi stabilito nella vita della ragazza, la morte della madre Caterina d’Aragona nel 1536 e del Re nel 1547, furono per lei debilitanti. A Enrico VIII successe il primo figlio e fratellastro di Maria, Edoardo VI, avuto da Enrico con Jane Seymour, di soli dieci anni, manipolabile e di salute cagionevole. Giostrato per sei anni dagli uomini più influenti della corte, Edoardo VI morì nel 1552, a sedici anni di tubercolosi.
Prima di morire, tuttavia, egli promulgò un nuovo editto con le regole di successione al trono, dal quale Maria veniva totalmente esclusa, per timore che potesse riportare la chiesa cattolica all’interno del regno.
Quando fu incoronata regina la cugina protestante del re, Jane Grey, il popolo e numerosi uomini politici cominciarono ad agitare proteste; Maria veniva riconosciuta come legittima sovrana, nonostante la sua fede, così differente dall’ormai dilagante protestantesimo.
Sotto, Jane Grey, Regina d’Inghilterra per soli 9 giorni:
Dopo soli nove giorni dall’incoronazione di Jane Grey, Maria riuscì finalmente a vedere rivendicati i suoi diritti, e venne dichiarata regina d’Inghilterra e Irlanda il 19 Luglio 1553.
Sotto, Entrata a Londra nel 1553 di Maria I, accompagnata dalla sorellastra Elisabetta. Collezione di Westminster Palace. Olio su tela di Byam Shaw, 1910. Pubblico Dominio via Wikipedia
Le vicende traumatiche e tristi vissute in adolescenza, portarono la regina a instaurare una politica estera e religiosa più che astiosa nei confronti dei propri avversari. Come abbiamo visto, la tolleranza nei confronti dei fedeli protestanti fu inesistente; il disprezzo sfociò in un inesauribile scorrimento di sangue e in una conseguente condanna da parte di numerosi diplomatici esteri.
Ormai convinta di avere ogni potere fra le sue mani, Maria I, ormai detta “La Sanguinaria”, soffocò, con tutta la negatività di cui si era fatta carico, la sua salute, che peggiorò sensibilmente dopo il suo matrimonio con Filippo II di Spagna, figlio di Carlo V.
Sotto, ritratto di Maria I e Filippo II di Hans Eworth, 1558. Woburn Abbey. Immagine di DrKay, Pubblico Dominio via Wikipedia
Il loro imminente matrimonio suscitò le ire di numerosi politici protestanti nel regno, portando ad una violenta opposizione capeggiata da Thomas Wyatt il Giovane, figlio del poeta omonimo, il quale guidò l’assedio di Londra nel 1554, accompagnato da oltre tremila soldati partendo dal Kent. Sedate le rivolte, il 25 Luglio 1554, il vescovo Gardiner sposò Maria I e Filippo II.
Da quell’anno, la sovrana fu coinvolta in una sanguinosa guerra con la Francia, la quale portò alla perdita di Calais nel 1558. Vittima di forti stress e di accumuli di tensioni durati tutta la vita, Maria I morì a 42 anni, senza aver dato alla luce il tanto sperato erede al trono.
La regina si illuse di essere in attesa del figlio per più di una volta, a causa della frequente scomparsa del ciclo mestruale e del rigonfiamento del ventre; i sintomi, tuttavia, erano quelli di un letale tumore ovarico, causa della sua morte il 17 Novembre 1558.
Sotto, Maria I Tudor ritratta da Hans Eworth, 1554. Immagine di Wanduran-commonswiki. Pubblico Dominio via Wikipedia
Nonostante fossero stati in molti a volerla sul trono, la data della sua morte venne festeggiata per oltre due secoli come festa nazionale nel Regno, poiché data coincidente all’ascesa al trono dell’amatissima Elisabetta I.
Sotto, ritratto di Elisabetta I attribuito a William Segar:
Addentrandosi nelle fila del suo passato, il motivo per cui Maria Tudor divenne una donna spietata e senza scrupoli appaiono chiari; la presenza prepotente e l’odio verso il padre “capriccioso” e l’abbandono forzato della tanto amata madre originarono in lei una spirale di rabbia e rancore dalla quale non uscì mai. L’unico balsamo per la sua anima fu lo sguardo verso la chiesa cattolica, che non servì tuttavia a risparmiarle la vita da un male più radicato di qualsiasi fondamentalismo.