Bernadette: il “corpo incorrotto” e la santità della ragazza di Lourdes

Il corpo di Bernadette Soubirous riposa in una bara di cristallo, appositamente creata per mostrare ai fedeli, e magari anche agli scettici, come i resti mortali della Santa siano ancora miracolosamente intatti, a oltre 140 anni dalla morte. In particolare sono il volto e le mani, ovviamente le uniche parti visibili, a dimostrare l’incorruttibilità del corpo di Bernadette, uno dei segni della sua santità.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Il sarcofago con le spoglie di Bernadette

Immagine di Itto Ogami via Wikimedia Commons – licenza CC BY 3.0

La mancata decomposizione del corpo viene interpretata dalla chiesa cattolica come un segnale divino, una dimostrazione appunto della santità del defunto: un miracolo dunque, necessario (fino a non troppo tempo fa) ma non sufficiente, per la canonizzazione.
Il corpo di Bernadette sarebbe uno degli esempi più evidenti e forse il più conosciuto, dell’incorruttibilità del corpo dei santi.

Il volto e le mani di Bernadette

Immagine di Marina Genger – Pubblico dominio

A differenza della maggioranza dei santi venerati dalla Chiesa, Bernadette è vissuta in tempi relativamente recenti, nella Francia di metà ‘800. La sua era una famiglia numerosa e poverissima, costretta a vivere in una sorta di tugurio malsano dove abbondavano solo fame e malattie. La piccola Bernadette, la maggiore di sette figli, è spesso ammalata: prima si prende il colera e poi contrae una forma di asma cronica, forse dovuta proprio all’ambiente umido e malsano in cui vive.

Bernadette Soubirous

Immagine di pubblico dominio

Ha solo 14 anni quando improvvisamente, mentre sta facendo legna in un bosco appena fuori Lourdes, le appare “una piccola signora giovane” nella grotta di Massabielle. E’ la prima delle diciotto apparizioni mariane (tra febbraio e luglio 1858) che avrebbero poi trasformato Lourdes in uno dei luoghi di culto più frequentati da pellegrini in cerca di miracolose guarigioni. Perché durante una di queste apparizioni la Vergine Maria indica a Bernadette una sorgente, all’inizio nient’altro “che un po’ di acqua infangata” (secondo le parole della ragazza stessa), che in breve viene ritenuta una fonte miracolosa.

Bernadette alla grotta di Massabielle in una foto del 1863

Immagine di pubblico dominio

Già nel 1876 sul luogo viene consacrata una basilica, ma Bernadette non c’è. Si è già ritirata, sofferente, nel convento delle Suore della Carità a Nevers, dove morirà, il 16 aprile 1879, quando ha solo 35 anni. Non prova nemmeno a curarsi con l’acqua della miracolosa sorgente quando si ammala di tubercolosi ossea, anche se la sua asma cronica si era placata, tempo prima, grazie all’acqua di Lourdes.

Sul fenomeno delle apparizioni miracolose nasce qualche dubbio già ai primi del ‘900, quando salta fuori una nota ufficiale, risalente a 45 giorni prima dell’inizio delle visioni, dove il procuratore generale di Pau avverte il suo omologo presso il tribunale di Lourdes, di essere “informato che si stanno preparando, a Lourdes, delle manifestazioni simulanti un carattere sovrannaturale e miracoloso”. Sull’autenticità di questo documento il dibattito è ancora aperto.

Bernadette nel giorno della sepoltura

Immagine di pubblico dominio

Per seguire la procedura necessaria alla canonizzazione, il corpo di Bernadette fu riesumato tre volte, a distanza di qualche anno: nel 1909, nel 1919 e infine nel 1925, quando i suoi resti mortali vennero sistemati nella bara di vetro dove riposano tutt’ora.

Il corpo di Bernadette è per la Chiesa “incorrotto”, anche se qualche segno di decomposizione risulta dalle analisi a cui viene sottoposto. Il referto medico del 1919 dice: “Il corpo è praticamente mummificato, coperto da macchie di muffa e uno strato abbastanza notevole di sali, che sembrano essere sali di calcio … La pelle è scomparsa in alcuni punti, ma è ancora presente sulla maggior parte delle parti del corpo.”

Tuttavia, alla prima esumazione, nel 1909, a trent’anni dalla morte, il corpo di Bernadette era praticamente intatto, anche se presentava, secondo alcuni ipotesi, i segni di qualche pratica di mummificazione. Prima di seppellirla nuovamente, le suore del convento lavarono il corpo di Bernadette, e questo spiegherebbe il principio della decomposizione rilevato nel 1919.

Immagine via Wikipedia – licenza CC BY-SA 3.0

Quando la salma venne riesumata per la terza e ultima volta, al termine del processo di canonizzazione, il corpo era ancora in buono stato, ma il viso e le mani presentavano qualche segno di decomposizione, che forse avrebbe impressionato i fedeli. Fu quindi deciso di applicare una “maschera di cera leggera” sia sul viso sia sulle mani, realizzata da Pierre Imans, artigiano di Parigi famoso per i suoi manichini.

Bernadette fu beatificata nel 1925 e proclamata santa nel 1933. Il corpo di Bernadette oggi riposa, nella teca di vetro, nel convento di Saint Gildard a Nevers.

Vista sul giardino e sulla facciata del chiostro del convento di Saint Gildard

Immagine di Jabonsbachek via Wikipedia – licenza CC BY 4.0

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.