Banksy visita Gaza sotto copertura e realizza nuove sconvolgenti opere d’arte

Il più famoso artista di strada del mondo, Banksy, è recentemente tornato in Palestina per creare una serie di nuove e sconvolgenti opere d’arte. Già nel 2005 l’artista aveva realizzato diversi dipinti sul muro della barriera fra la Cisgiordania e Israele, e alcuni di questi diventarono iconici del conflitto che dura da decenni. Quest’anno l’artista si è recato sotto copertura a Gaza, realizzando un video satirico della sua “vacanza artistica”. Il corto di 2 minuti mostra Banksy che entra in un tunnel sotterraneo mentre trasporta alcune bombolette spray di vernice, e si apre con l’ironica frase “Welcome to Gaza”, in pieno contrasto con la desolazione da territorio in guerra che caratterizza questa zona.

Il video mostra la devastazione causata dal conflitto fra Hamas e Israele, e alcune delle 18.000 case distrutte durante il 2014. A circa metà del video sono visibili le nuove opere di Banksy, accompagnate dalle immagini girate nella zona e da didascalie ironiche che mostrano le assurdità della guerra e dei governi coinvolti. L’artista, coperto un un cappuccio nero, ha disegnato una figura disperata all’interno di quella che doveva essere una porta, e che oggi è l’unica cosa verticale dell’edificio che custodiva.

Un’altra opera mostra alcuni bambini che giocano con una giostra, e che in realtà è una torre di sorveglianza.

L’ultimo pezzo, forse più interessante per comprendere la visione di Banksy sul mondo e sulle sue assurdità, è un gattino che gioca con una palla di ferro arrugginito. Quando un uomo del posto si è avvicinato all’opera e all’artista ha chiesto “Per favore, cosa significa?” e l’artista ha risposto: “Voglio evidenziare la distruzione di Gaza per la pubblicazione delle immagini su internet, ma il popolo della rete guarda solo le immagini dei gattini“.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...