“Area Limitata”: istantanee da un Inverno Atomico

Danila Tkachenko è autrice del progettoArea limitata“, che descrive come “riguarda lo sforzo degli esseri umani nella ricerca utopica del progresso tecnologico. Gli esseri umani sono sempre alla ricerca del possesso di ciò che non hanno, questa è la fonte del progresso tecnico, in grado di creare materie prime e progresso ma anche strumenti di violenza per il predominio sugli altri. Migliore, più in alto, più forte, questi sono gli ideali che i differenti governi promuovono come inevitabili, per cui si è pronti a sacrificare ogni cosa”.

Il viaggio fotografico si è compiuto alla ricerca di luoghi utilizzati per far evolvere il progresso tecnologico, e ha il merito di porre l’accento sull’assurdità del pensare sempre in avanti, a qualcosa che sia soltanto “migliore” o “più potente”. Questi luoghi abbandonati, di cui oggi il mondo è pieno, testimoniano il fallimento di un’ideologia che non pone al centro l’essere umano, ma soltanto il sistema di controllo del maggior numero di persone possibili.

Sotto, un’antenna troposferica nel nord della Russia, un tipo di sistema di comunicazione diventato ormai obsoleto. Nelle periferie dell’Artico erano diverse le installazioni di questo tipo ma sono, oggi, tutte abbandonate.

La città in cui venivano prodotti alcuni tipi di razzi in epoca sovietica. Fino al 1992 era una città completamente chiusa.

Le acque di prova per la contaminazione del lago che circonda la città di Chelyabinsk-40, una zona urbanizzata nel quale viene estratto il plutonio. Al giorno d’oggi questa è ancora una città chiusa, tuttora contaminata dopo il primo, terribile incidente del 1957.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...