Alice Liddell: la Storia della bambina che ispirò “Alice nel paese delle meraviglie”

“Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” è uno di quei libri diventati nel tempo qualcosa di diverso di un semplice racconto: ha incantato generazioni di lettori, sia grandi sia piccoli. La storia di Alice, una bambina annoiata che per caso intraprende un viaggio in un mondo fantastico, abitato da creature bizzarre e divertenti, talvolta inquietanti, ha avuto un’enorme influenza non solo sulla letteratura (nientemeno che James Joyce e Jorge Luis Borges si dissero ispirati da quest’opera), ma anche, dopo decenni dalla sua pubblicazione, sul mondo del cinema e in generale in tutta quella che viene definita cultura pop.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Charles Lutwidge Dodgson, noto come Lewis Carroll

Questo romanzo fantastico, ricco di trovate paradossali, fu scritto da Charles Lutwidge Dodgson, un brillante matematico britannico, nonché fotografo, prete anglicano, inventore e, ovviamente, scrittore.

Fin da piccolo, Charles dimostrò una notevole capacità d’apprendimento unita ad una propensione allo studio, nonostante i molteplici problemi di salute che lo affliggevano. Da bambino contrasse una malattia che lo lasciò sordo da un orecchio e debole di torace, mentre una rara forma di emicrania gli provocava delle visioni distorte della realtà:

Allucinazioni e oggetti molto più grandi o più piccoli della dimensione reale

Forse, questa malattia (diagnosticata all’epoca come epilessia), e in particolare i suoi sintomi, hanno in qualche modo contribuito alla stesura del romanzo, pubblicato nel 1865 con lo pseudonimo di Lewis Carroll.

Le sorelle Liddell fotografate da Dodgson

Tre anni prima, il 4 luglio 1862, Charles era uscito per una gita in barca sul fiume Tamigi con il reverendo Robinson Duckworth e tre delle sue figlie: Alice di dieci anni, Edith di otto, e Lorina di tredici.

Mentre il reverendo remava, lungo un tragitto lungo circa otto chilometri, Alice chiese all’amico di famiglia di raccontare una delle sue storie, tanto apprezzate dalle tre sorelle. Dodgson iniziò la sua narrazione: una bambina di nome Alice, inseguendo un coniglio, cade in un mondo sotterraneo, fantastico e assurdo, dove vive incredibili avventure.

Sotto, un’illustrazione da “Alice nel paese delle meraviglie” illustrata da Salvador Dalí:

Le bambine rimasero affascinate dal racconto, tanto che la piccola Alice chiese a Charles di mettere per iscritto la storia per lei. Dodgson la accontentò: spedì alla bambina un manoscritto, corredato da illustrazioni realizzate da lui stesso, intitolato Alice’s adventures Under Ground (Le avventure di Alice nel sottosuolo), che le arrivò il 26 Novembre 1864, e la cui stampa dell’edizione originale è oggi un libro ricercatissimo.

La prima pagina di Alice’s adventures Under Ground, e una delle illustrazioni di Carroll

Nel 1865 Dodgson decise di pubblicare la sua storia, ampliata e arricchita con nuovi personaggi. Il libro ebbe immediatamente un enorme successo e Lewis Carroll divenne un nome famoso in tutto il mondo, tanto che la regina Vittoria chiese allo scrittore di dedicarle il libro seguente.

Probabilmente la regina non si aspettava un testo di matematica, intitolato:

Un trattato elementare sui determinanti

Pare che questa storia sia assolutamente inventata, ma dimostra a che livello di notorietà fosse arrivato lo scrittore.

Alice Liddell fotografata da Dodgson

Nel 1871 Charles Dodgson scrisse un seguito delle avventure di Alice: Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò. A dimostrazione del grande successo editoriale del primo libro basti dire che cinque anni prima era stato pubblicato il manoscritto originale regalato ad Alice Liddell, mentre nel 1890 l’autore curò una versione abbreviata del testo, più ricca di illustrazioni, dedicata ai bambini sotto i cinque anni.

Alice Liddell fotografata da Dodgson

Charles Dodgson, che morì il 14 gennaio 1898, non replicò più, con nessun altro libro, il grande successo di “Alice nel paese delle meraviglie”, mentre Lewis Carroll, il suo alter-ego letterario, rimane uno dei nomi più conosciuti della letteratura per bambini, e non solo.

Alice Liddell fotografata da Dodgson

Dodgson era amico di famiglia dei Liddell da molto tempo, fin dal 1855. Spesso accompagnava i numerosi bambini di casa a dei pic-nic, durante i quali amava raccontare storie fantastiche, oppure fotografare i piccoli, in particolare Alice.

Alice Liddell fotografata da Dodgson

L’amicizia con i Liddell si concluse improvvisamente nel 1863, per motivi mai completamente chiariti. Secondo alcuni biografi successivi, Charles era platonicamente innamorato della piccola Alice, allora undicenne, tanto da farle una proposta di matrimonio: questo sarebbe stato il motivo della rottura tra Dodgson e i Liddell. Studi più recenti hanno tuttavia escluso questa possibilità, mettendo l’accento invece su un pettegolezzo che aveva iniziato a girare in quell’estate del 1863: una relazione con la maggiore delle sorelle, Lorina, se non addirittura con la signora Liddell.

Alice Liddel adolescente:

Alice Liddel ventenne:

Comunque siano andate le cose, questo è uno dei molti aspetti della vita di Dodgson destinati a rimanere avvolti nel mistero, perché dopo la sua morte furono distrutti almeno quattro quaderni dei suoi diari, oltre a molte pagine sparse. Presumibilmente fu la sua famiglia a “censurare” le memorie di Charles, per non compromettere il suo buon nome. Ma non per nascondere al mondo la sua tanto chiacchierata predilezione per le amicizie con le bambine, ma piuttosto per non rendere pubbliche le sue numerose relazioni con donne adulte, sposate e non, in ossequio all’imperante morale vittoriana.

Alice Liddell a vent’anni, fotografata da Julia Margaret Cameron

Alice poi si sposò, nel 1880, con un giocatore di cricket, con il quale ebbe tre figli: Alan, Leopold e Caryl. La sua vita non fu gioiosa e straordinaria come quella della omonima protagonista del libro: i due figli più grandi morirono durante la prima guerra mondiale, e alla morte del marito, nel 1926, non fu in grado di sostenere le spese di gestione della grande casa coniugale.

Alice nel paese delle meraviglie, illustrato da Gertrude A. Kay

Fu infine costretta a vendere il manoscritto che Dodgson le aveva regalato. Alice’s Adventure Under Ground raggiunse, nel 1928, la quotazione di 15.400 sterline, quattro volte maggiore di quanto avesse  previsto la casa d’aste Sotheby’s. Quando il manoscritto fu acquistato da un uomo d’affari americano, ed esposto alla Columbia University, Alice Liddell, che allora aveva 80 anni, durante la presentazione del libro ebbe modo di conoscere una persona che in qualche modo aveva vissuto un’esperienza simile alla sua: Peter Davies, che con i suoi fratelli aveva ispirato le avventure di un altro famoso bambino letterario: Peter Pan. Nel 1932 le venne conferita la laurea onoris causa in lettere per festeggiare il centenario della nascita di Charles Dodgson.

Alice nel paese delle meraviglie, illustrato da John Tenniel


Alice Liddell morì nel 1934, a 82 anni, lasciando dietro di sé qualche piccolo mistero: pare che il principe Leopold, figlio della regina Vittoria, fosse innamorato di lei quando frequentava il Christ Church College di Oxford, dove la ragazza viveva con la famiglia. Anche su questo pettegolezzo è impossibile far luce, tuttavia potrebbero essere illuminanti due fatti concomitanti: il principe chiamò sua figlia Alice, e fece da padrino al secondogenito di Alice Liddell, battezzato con il nome di Leopold. Il manoscritto originale di Carroll fu restituito alla Gran Bretagna dopo la seconda guerra mondiale, e oggi è custodito presso la British Library di Londra.

Sotto, la signora Alice Pleasance Liddell Hargreaves nel 1932:

Per capire il rapporto che legasse Charles alla sua giovanissima musa è interessante leggere le parole che le scrisse quando le chiese indietro il manoscritto originale de “Le avventure di Alice sottoterra”, scrisse:

Mia cara signora Hargreaves (il suo nome da sposata), immagino che questa le sembrerà una voce dall’oltretomba, dopo tanti anni di silenzio; tuttavia l’immagine mentale di colei che per tanti anni è stata la mia amica-bambina ideale è come sempre vivida. Da allora ho avuto molte amiche-bambine, ma non è stata mai la stessa cosa“.

Tutte le immagini pubblicate sono di pubblico dominio.

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.