All’inizio del 2019 è terminato il restauro completo alla tomba del Faraone Tutankhamon, il sovrano sepolto nella Valle dei Re che ha consegnato all’epoca moderna il sepolcro dell’Antico Egitto meglio conservato dai predoni di tombe.
La maschera funebre in oro al momento della scoperta:
Il sarcofago del Faraone, fra le migliaia di reperti scoperti da Howard Carter nel 1922, è in realtà composto di 3 differenti sarcofagi contenuti l’uno all’interno dell’altro. I primi due sono in legno ricoperti d’oro, mentre l’ultimo è in oro massiccio del peso di circa 110 chilogrammi.
All’interno di quest’ultimo si trovava la maschera funeraria di Tutankhamon, l’oggetto più famoso dell’Egittologia e simbolo della civiltà egizia stessa:
Sotto, fotografia di Bjørn Christian Tørrissen condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia:
Poco tempo dopo la scoperta, i due sarcofagi più interni furono trasferiti al museo del Cairo, mentre quello più esterno, il più grande, fu lasciato all’interno della tomba del Faraone. A differenza degli oggetti in oro, il sarcofago in legno esterno versa purtroppo in un pessimo stato di conservazione. Da quando Carter aprì la tomba, ormai un secolo fa, i microorganismi e le condizioni climatiche della tomba hanno portato l’oro e il legno del sarcofago a riempiersi di crepe, che minano seriamente l’integrità complessiva del manufatto.
Carter al lavoro sui sarcofagi:
Il ministro delle Antichità dell’Egitto, Khaled el-Anany, ha quindi comunicato che il sarcofago sarà sottoposto a un complesso intervento di restauro della durata di un anno, che riporterà il manufatto in condizioni di perfetta integrità.
La bara è stata trasferita quest’estate dalla Valle dei Re al Grande Museo d’Egitto, il ciclopico progetto museale in costruzione vicino alle piramidi di Giza che aprirà i battenti nel 2020. Oltre ai sarcofagi di Tutankhamon, dalla tomba KV62 saranno spostati moltissimi altri manufatti, compreso il preziosissimo pugnale in ferro meteorico del faraone, e dal Museo del Cairo giungeranno migliaia di altri oggetti che comporranno l’esposizione più grande al mondo dedicata a un’unica civiltà del passato.
Quando i lavori sulla bara dorata del faraone saranno conclusi e il nuovo museo sarà aperto, le 3 bare saranno esposte insieme per la prima volta nella storia, un ricongiungimento ideale dopo ben 98 anni di separazione fra la valle dei Re e il Cairo.