La crisi ambientale australiana è un’emergenza che si protrae da Ottobre 2019 e che sembra non concedere la fine alle milioni di animali e uomini colpiti dal disastro.
Il WWF ha stimato che, sino a oggi, il numero di morti animali dovuti ai roghi è complessivamente di 1,25 miliardi
Sotto, un canguro carbonizzato, uno dei simboli dell’emergenza:
Anche se le stime non mettono d’accordo tutti gli esperti, e in molti pensano che il numero di animali morti sia (fortunatamente) minore, il disastro ambientale è di proporzioni immani. Nel nuovo Galles del Sud, teatro dei principali roghi, l’operazione “Rock Wallaby” ha recentemente interessato una serie di operatori nella distrubuzione di carote e patate dolci mediante gli elicotteri, un tentativo di salvare i wallaby (un piccolo marsupiale) i canguri e gli altri animali fuggiti ai roghi ma impossibilitati a mangiare da soli a causa della distruzione del proprio habitat.
One happy customer 🦘🥕🥕🥕🥕#operationrockwallaby #AustralianFires pic.twitter.com/wtzMgeaX6D
— Matt Kean MP (@Matt_KeanMP) January 11, 2020
Gli animali scampati agli incendi, ormai lontani dai luoghi in cui sono soliti vivere, potrebbero oggi morire di fame e stenti, e il rifornimento di cibo da parte dell’uomo potrebbe rivelarsi l’unica soluzione di sopravvivenza delle colonie esistenti.
Operation Rock Wallaby 🦘- #NPWS staff today dropped thousands of kgs of food (Mostly sweet potato and carrots) for our Brush-tailed Rock-wallaby colonies across NSW 🥕🥕 #bushfires pic.twitter.com/ZBN0MSLZei
— Matt Kean MP (@Matt_KeanMP) January 11, 2020
Il primo intervento “Rock Wallaby” è volto ad aiutare i piccoli wallaby perché sono i marsupiali maggiormente a rischio di morte, ma sono in fase di studio altre misure per il sostenimento della fauna australiana, terribilmente provata da una catastrofe naturale senza precedenti nella storia del continente.