Adolf Leipzig alias Adolf Hitler: il Furher morì in Brasile nel 1984?

E’ quanto sostiene Simoni Reeneè Guerrero Dias, una insegnante universitaria che ha scritto un libro che si appresta a diventare best-seller dal titolo: “Hitler in Brasile, la sua vita e la sua morte”. La tesi è davvero interessante e, a prova dei fatti, è stata pubblicata una foto che ritrae il dittatore che ha sconvolto il ‘900, Adolf Hitler, nei panni del ben più mansueto Adolf Leipzig, con la pancia voluminosa e ormai privo dello sguardo severo e ammonitore. L’autrice sostiene che, nel 1945, il dittatore tedesco fu aiutato dal Vaticano a fuggire in Sud-America, arrivando prima in Argentina e successivamente in Paraguay, per poi recarsi in Brasile alla ricerca di un tesoro nascosto dai gesuiti nel XVIII secolo in una caverna di Nobres, nel Mato Grosso con una mappa fornitagli da qualcuno interno allo stato pontificio.

hitler leipzig

Leipzig viveva nel villaggio di Nossa Senhora do Livramento a Cuiaba, nel Mato Grosso, dove veniva chiamato “o alemao velho”, “il vecchio tedesco”, era fidanzato con una indigena mulatta del luogo, Cutinga, e morì nel 1984 alla veneranda età di 95 anni. Una tesi del genere sarebbe circostanziata anche dalle numerose presenze di ex-nazisti che avevano trovato un rifugio sicuro negli stati meridionali delle americhe, come ad esempio il famosissimo Joseph Mengele, l’angelo della morte, che trovò asilo in Brasile sino alla morte, avvenuta nel 1979. A sostenere la tesi anche il racconto di una suora polacca che afferma aver visto il fuhrer in un ospedale di Cuiaba all’inizio degli anni ’80.

La Guerrero Dias è stata subito tacciata di avere una immaginazione troppo fervida e, per rispondere alle accuse, ha chiesto di riesumare la salma di Leipzig e fare il test del DNA con un discendente di Hitler residente, guarda caso, nello stato di Israele. L’unico in grado di smentire questa tesi sarebbe Rochus Misch, la guardia del corpo di Hitler, l’ultimo uomo ad aver visto il dittatore e che affermò con certezza di averlo visto morto con il cranio insanguinato sul tavolo del Bunker di Berlino, ma è morto a settembre 2013, anche lui quasi centenario, a 96 anni.

La fondatezza di queste teorie però potrebbe anche riguardare la logica, dato che il cadavere di Hitler non fu mai identificato con certezza, ed è strano pensare che i tantissimi capi e ufficiali che fuggirono in America ebbero maggiori possibilità di salvezza rispetto al loro leader. Il sospetto che Hitler non morì in Germania è aleggiato per tutto il ‘900 attraverso pagine di giornale e scritture più o meno famose; ora c’è anche un libro che ne sostiene e identifica la figura in una persona reale con tanto di fotografia. Se è stato davvero Leipzig l’ultima incarnazione di Hitler sarà la storia a dirlo.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...