Ark Encounter è il nome di una nuova struttura inaugurata da pochissimo a Cincinnati, negli Stati Uniti, che ripropone in scala 1:1 l’Arca di Noè secondo quanto narrato dal racconto biblico. I libri cristiani indicano una dimensione complessiva di circa 137 metri di lunghezza, 20 metri di larghezza e 15 di profondità, dimensioni che non furono mai raggiunte da alcun tipo di natante in legno costruito dall’uomo. Per costruire l’arca sarebbe stato necessario tagliare qualcosa come 40.000 alberi, impiegare 160 persone e avere a disposizione un bosco di oltre 8.000 ettari, numeri che rendono bene il metro di quanto un’impresa del genere sia possibile probabilmente solo in un racconto mitologico, anche per i più credenti più appassionati.
La figura di Noè è presente in molte religioni, dall’Ebraismo al Cristianesimo, dall’Islam alle civiltà Mesopotamiche, e tutte raccontano di un’arca costruita con lo scopo di salvare le forme di vita da un diluvio universale.
Da qualche giorno però l’Arca di Noè è una realtà concreta, un luogo che è possibile visitare grazie alla forza e alla tecnologia dell’uomo moderno. Situata a Williamstown, a pochi chilometri da Cincinnati e Lexington, nel Kentuky, la riproduzione è realizzata scrupolosamente come indicato dai racconti biblici, con l’aggiunta di uno Zoo e un museo che racconta l’impresa del mitologico progenitore dell’umanità.
Naturalmente la struttura è un museo cristiano, come se ne sono già visti nel corso degli scorsi decenni negli Stati Uniti. Le dimensioni dell’opera e gli ingenti fondi necessari a realizzarla sono però senza precedenti, votati ad un dio, il denaro, che spesso va di pari passo con la teatralità dei parchi divertimenti.
Naturalmente a noi europei una dimostrazione così plateale di “fede” risulta decisamente stonata, ma nel bel mezzo dell’America rurale, ancora affascinata dagli ideali puritani dei padri fondatori e alla loro indefessa fede cristiana, strutture di questo tipo possono diventare una miniera d’oro per i facoltosi proprietari.
Sotto, la mappa di Williamstown:
Naturalmente su internet sono già apparsi i primi MEME che ironizzano sulla costruzione dell’arca: