Il Teatro Gran Splendid fu inaugurato nel Maggio del 1919 a Buenos Aires, progettato dagli architetti Pero e Torres Armengol su commissione dell’impresario Max Glucksmann. L’edificio fu arricchito degli affreschi dell’artista italiano Nazareno Orlandi e delle cariatidi scolpite da Troiano Troiani, autori anche delle cornici del “Palacio de la Legislatura” della città di Buenos Aires.
Sotto, il Teatro, Fotografia di Roberto Fiadone condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Il teatro poteva ospitare sino a 1.050 spettatori, e vide la presenza di artisti del Tango come Carlos Gardel, Francisco Canaro, Roberto Firpo e Ignacio Corsini. Glucksmann, che era un imprenditore a 360°, inaugurò una propria stazione radio nel 1924 (Radio Splendid), trasmettendo direttamente dal Teatro inaugurato 15 anni prima. Nel 1929 con l’avvento della tecnologia cinematografica, il Teatro Gran Splendid fu trasformato in un Cinema, diventando la prima sala a mostrare film sonori in Argentina.
Fotografia di Herbert Brand condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Ormai decaduto, nel Febbraio del 2000 l’edificio fu acquistato dal Gruppo Ilhsa, che possiede le catene “El Ateneo” e “Yenny” che comprendono circa 40 punti vendita di libri. Il Gran Splendid fu quindi ristrutturato, sotto la direzione dell’architetto Fernando Manzone, e trasformato in un negozio di libri e vendita di dischi musicali.
Fotografia di Philipp Capper condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Naturalmente le sedute furono rimosse, e in Platea, sui Palchi e nel Loggione hanno trovato posto scaffali e “ordini” di librerie. In seguito ai lavori di ristrutturazione, i 2.000 metri quadrati del teatro hanno reso la libreria la prima del gruppo, con oltre 700.000 mila libri venduti durante il 2007 e oltre 1 milione di visitatori che, ogni anno, varcano le porte di “El Ateneo”.
Fotografia di Liam Quinn condivisa con licenza Creative commons via Wikipedia:
Nonostante gli inevitabili cambiamenti per adattare un teatro in un negozio di vendita di libri, moltissimi dei particolari architettonici del Gran Splendid sono rimasti immutati. Il soffitto, le sculture, il sipario cremisi, l’illuminazione, il palco e molto altro sono rimasti come ai tempi del Cinema/Teatro, e l’impressione rimane quella di entrare dentro ad un luogo di spettacoli, non all’interno di un negozio.
Fotografia di Liam Quinn condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Fotografia di Galio condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
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Fotografia di Liam Quinn condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
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