8 donne pioniere dell’aviazione unite dallo stesso tragico destino

All’inizio del secolo scorso poche donne osavano sfidare le convenzioni sociali, che le volevano relegate in casa, ad occuparsi della famiglia. Alcune di loro però, hanno portato avanti con determinazione un sogno, e sono entrate a far parte della storia dell’aviazione, che era appannaggio esclusivo degli uomini. Sono le prime aviatrici, pioniere di un mondo che per molti anni a venire resterà comunque quasi esclusivamente maschile.

Amelia Earhart

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Nel 1920 Amelia Earhart, a 23 anni, decide di imparare a pilotare un aereo, dopo un anno compra un biplano, con il quale stabilisce il primo dei suoi record femminili, salendo a un’altitudine di 14.000 piedi. Nel 1928 é la prima donna ad attraversare l’Atlantico, nel 1931 stabilisce il record mondiale di altitudine, raggiungendo i 18.415 piedi. Fino al 1932 nessun pilota, a parte Lindbergh, aveva mai compiuto la trasvolata dell’Atlantico in solitaria, lei ci riesce, volando da Terranova (Canada) a Londonderry (Irlanda del Nord), dove arriva il 21 maggio 1932, dopo un volo di quasi 15 ore. L’impresa le valse il soprannome di Lady Lindy, ma non contenta, già nell’agosto dello stesso anno é la prima donna pilota ad attraversare in volo gli Stati Uniti senza scalo, dalla California al New Jersey, poi attraversa anche l’Oceano Pacifico, da Oakland a Honolulu. Nel 1937 pianifica la circumnavigazione del globo, e il 1° giugno parte, insieme ad un navigatore, per la sua ultima impresa. Dopo aver percorso 35.ooo chilometri, la Earhart e il navigatore ripartono per la penultima tappa del viaggio, ma l’aereo con i suoi occupanti scompare in mare, e non é mai stato ritrovato.

Harriet Quimby

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Nata nel 1875 in una umile famiglia di agricoltori del Michigan, la Quimby fu la prima donna ad ottenere la licenza di pilota negli Stati Uniti. Fu anche la prima donna a volare attraverso il Canale della Manica, ma il contemporaneo e tragico affondamento del Titanic, le tolse all’epoca l’onore delle cronache. Morì durante una manifestazione aerea a Boston nel 1912, quando, per ragioni sconosciute, il suo monoplano picchiò in avanti, e l’aviatrice e il suo passeggero furono catapultati fuori dal velivolo.

Pioniere del volo 17

La Quimby, a destra, posa con la collega aviatrice, Matilde Moisant.

Pioniere del volo 18Harriet Quimby  vicino al suo aereo.

Raymonde de LaRoche

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Raymonde de Laroche, pseudonimo di Élise Roche, fu la prima donna al mondo ad ottenere un brevetto di volo, nel 1910. Élise nacque a Parigi nel 1882, in una famiglia modesta, e iniziò a lavorare come attrice, adottando lo pseudonimo che mantenne anche dopo aver abbandonato il teatro. Ancor prima di conseguire il brevetto, la rivista Flight le attribuì il soprannome di “baronessa”, ispirato al Barone Rosso. Sopravvisse a due incidenti aerei, e anche ad uno automobilistico, e nel 1913 vinse la Coppa Femina, premio messo in palio dall’editore dell’omonimo giornale, per la prima donna che avesse volato per più di quattro ore consecutive. Morì nel 1919, durante il volo di collaudo di un aereo sperimentale.

Pioniere del volo 13

Laroche a bordo del suo aereo.

Pioniere del volo 12
L’aereo distrutto di Raymonde de Laroche.

Bessie Coleman

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Bessie Coleman, la prima donna pilota afro-americana, ha lottato contro la povertà e la discriminazione, e alla fine ha trovato un modo per entrare nel mondo della nuvole. L’ingresso alle scuole di volo americane le era negata, a causa del suo sesso e della sua razza, così Bessie Coleman si trasferì in Francia per ottenere il brevetto di pilota. Queen Bessy, come venne soprannominata, tornata in America, divenne pilota acrobatica, e si guadagnava da vivere partecipando a tutte le manifestazioni aeree. Nel 1926, durante un volo di prova che non la vedeva alla guida dell’aereo, fu catapultata fuori dal velivolo, e morì sul colpo. Di lei hanno scritto:”Con Bessie Coleman abbiamo superato quelle che erano peggio di barriere razziali. Abbiamo superato le barriere dentro di noi e il coraggio di sognare”.

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Bessie Coleman sul suo aereo

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Mae Jemison, la prima donna astronauta afro-americana , ha portato con se questa foto di Bessie Coleman quando é andata nello spazio.

Elsie MacKay

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Elsie MacKay nacque in India nel 1893, in una altolocata famiglia britannica. Nel 1917  sposò l’attore Dennis Wyndham e divenne attrice sotto il nome d’arte di Poppy Wyndham. Dopo aver divorziato, si appassionò al volo, e nel 1923 ottenne la licenza di pilota, e fu una delle prime donne a riuscirci in Gran Bretagna. Nel 1928 tentò una trasvolata atlantica, con Walter GR Hinchliffe come co-pilota, ma scomparvero nell’oceano, senza mai essere ritrovati.

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La Mackay  non dimenticava il makeup.

Mary Russell

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Mary Russell, Duchessa di Bedford, era una vera nobildonna inglese, che cominciò ad appassionarsi al volo alla bella età di 63 anni. Da molto tempo si interessava di ornitologia, e aveva fondato quattro ospedali a Woburn, in un certo senso quindi l’aviazione é stata il naturale passo successivo. Ha battuto diversi record, in particolare per avere coperto grandi distanze. Nel marzo del 1937 la duchessa si inabissò con il suo aereo nel Mare del Nord, e il suo corpo non fu mai ritrovato.

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La duchessa con il capitano Barnard, suo pilota personale.

Amy Johnson

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Amy Johnson nacque in Gran Bretagna nel 1903, e nel 1929 prese la licenza da pilota. La Johnson ottenne un riconoscimento mondiale quando, nel 1930, divenne la prima donna pilota a volare in solitaria dall’Inghilterra all’Australia. Partita da Croydon, a sud di Londra, il 5 maggio, atterrò a Darwin, in Australia, il 24 maggio, dopo 11 mila miglia di volo (18 mila chilometri). Per questa impresa, oltre a diversi premi, è stata anche onorata con la licenza n° 1 di pilota civile, a norma dei regolamenti della Air Navigation Australia. Nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, la Johnson entrò a far parte della Air Transport Auxliary, con il compito di trasportare aeromobili della Royal Air Force attraverso il paese. Il 5 gennaio 1941, mentre volava in condizioni climatiche avverse, la Johnson perse la rotta, e probabilmente finì il carburante. Prima dello schianto riuscì a lanciarsi con il paracadute ma, caduta nel mare in tempesta, non si salvò.

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  Cornelia Fort

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Cornelia Fort (5 febbraio 1919 – 21 Marzo 1943) è stata una donna pilota statunitense che é rimasta nella storia dell’aviazione del suo paese per due eventi. Mentre conduceva un volo di addestramento civile a Pearl Harbor, è stata il primo pilota statunitense ad incontrare la flotta aerea giapponese durante lo storico attacco, riuscendo anche a scampare al successivo bombardamento. L’anno dopo la Fort è diventata il secondo membro di quella che poi divenne la WASP (Women Airforce Service Pilots). Il 21 marzo 1943, mentre era in servizio, il suo aereo precipitò, perché un’altro velivolo della squadriglia gli tranciò un’ala. E’ stata la prima donna pilota della storia americana a morire in servizio attivo. Sia lei che le altre  37 donne pilota, morte durante la seconda guerra mondiale, non sono state riconosciute veterane fino al 1977. Nel 2009, il presidente Barack Obama le ha onorate con la Medaglia d’Oro del Congresso.

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La Fort, seconda da sinistra, siede con altre colleghe


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