L’Irlanda è uno dei luoghi che meglio si presta a racconti di spiriti e fantasmi, con le proprie tradizioni celtiche e antichi castelli arroccati su verdi colline avvolte da una magica aurea spettrale. Di seguito alcune delle più belle e famose storie paranormali che affascinano i popoli dell’Éire.
Il gatto nero di Killakee
I membri dell'”Hell Fire Club”, attivo fra gli anni 1735 e 1741, utilizzavano la casa sulla collina di Montpelier come punto d’incontro, sino a che questa venne distrutta da un terribile incendio. Il club era solito organizzare rituali satanici e messe nere, e la leggenda che circonda la catastrofe è decisamente macabra. Si narra infatti che un servo avesse versato, per errore, del Brandy sui vestiti di un membro del club e che questi, infuriato, lo abbia cosparso col liquore e dato alle fiamme. Da allora sulla collina furono avvistati numerosi spiriti maligni, fra cui quello di un gatto nero con occhi rossi, che sembra infesti sia la casa originaria del club sia la Stewards House, dove il club trovò sede in seguito all’incendio.
Nel 1968 il pittore Tom McAssey ebbe la manifestazione più vivida e terrificante del gatto. Nel mese di marzo del 1968 il pittore e altri due uomini stavano lavorando in una stanza della casa, quando la temperatura cominciò a scendere in modo allarmante. Improvvisamente la porta si spalancò e apparve una figura confusa nel buio. Pensando che fosse uno scherzo uno dei tre gridò “entra, posso vederti”. Tutti e tre gli uomini vennero terrorizzati quando, in risposta, udirono un ringhio cupo e basso. In pochi istanti fuggirono dalla stanza, chiudendo la porta dietro di loro. Quando McAssey si guardò indietro, la porta era nuovamente spalancata, e un gatto nero con terribili occhi rossi si trovava ringhiante nell’ombra della stanza.
Il dipinto dell’artista sottostante raffigura il gatto:
Oggi la Stewards house è una residenza privata dopo esser stata, dal 1990 al 2001, un ristorante. Il video sottostante mostra la casa originale sulla collina Montpelier, distrutta dalle fiamme:
Stingy Jack – Jack of the Lantern
Jack era un balordo conosciuto in tutta l’Irlanda come un ingannatore, ubriacone e manipolatore. Durante una notte Satana ascoltò il racconto che lo riguardava, e volle scoprire come potesse vivere un uomo di tale dissolutezza. Jack era ubriaco e stava vagando per la campagna durante la notte, quando si imbatté in una sulla strada: era Satana.
Jack si rese conto di essere arrivato alla propria fine Satana era arrivato a prendere la sua anima. Jack chiese allora di esaudire un ultimo desiderio: fargli bere una birra prima di raggiungere gli inferi. Non trovando alcun motivo per non esaudire la richiesta, Satana acconsentì e accompagnò Jack al pub. L’uomo bevve a non finire ma, al momento di pagare, chiese a Satana di offrirgli le bevute. Convinse quindi il demonio a trasformarsi in una moneta ma, a trasformazione avvenuta, lo ripose in tasca assieme ad un crocifisso d’argento, impedendogli di ri-trasformarsi. Jack chiese allora, in cambio della libertà, altri 10 anni di vita terrena, e Satana fu costretto ad acconsentire.
Dieci anni più tardi Jack ricevette nuovamente Satana. L’uomo chiese allora, prima di morire, se il demonio potesse cogliergli una mela, dato che era molto affamato. Quando il diavolo fu sull’albero, Jack incise una croce alla base del tronco, in modo da impedirgli la discesa.
Anche questa volta aveva vinto la sua partita contro la morte
L’uomo chiese quindi che la sua anima non potesse essere portata all’inferno, e Satana accettò, scendendo dall’albero.
Quando venne il momento della morte di Jack, causata principalmente dal suo stile di vita dissoluto, la sua anima si presentò alle porte del Paradiso, dove San Pietro lo fermò. Jack non era degno di entrare, e rimase quindi fuori. Si recò alle porte dell’Ade ma Satana, adempiendo al suo obbligo nei confronti dell’uomo, non accolse la sua anima. Il demonio gli tirò un tizzone ardente che Jack posizionò in una rapa, e che gli serve, ancora oggi, a illuminare il proprio cammino. Da allora Jack è chiamato “O’ Lantern”, perché vaga per tutto il mondo in cerca di riposo.
Così nacque la leggenda di Halloween
N.B. Successivamente al posto delle rape vennero usate delle Zucche a seguito di una carestia che costrinse gli statunitensi a cambiare, leggermente, la tradizione. La leggenda di Jack è stata inoltre narrata in diverse varianti.
Puck: il fantasma del castello Malahide
Il castello Malahide si trova nell’omonimo paese nei pressi di Dublino, e si narra sia uno dei più antichi d’Irlanda. All’interno del castello si dice si nascondano cinque fantasmi, ma uno fra tutti è il più famoso. La storia racconta del buffone di corte Puck, vissuto durante l’era Tudor, che in realtà faceva parte della famiglia Talbot, proprietaria e signora del castello fino al 1976. Puck era un nano, alto soltanto un metro e venti, ed era un giullare e guardiano di una delle sue torri.
Egli era inoltre custode delle prigioni, e aveva la nomea di essere solitario e ligio al dovere. Enrico VIII aveva dei grattacapi con una donna di nome Lady Eleonor Fitzgerald, che spedì al castello di Malahide come prigioniera. Puck si innamorò della donna, e inizialmente tenne la loro relazione segreta. Dopo un po’ però ne fece parola con qualcuno, che andò a raccontarlo ai castellani, i Talbot. Questi furono terrorizzati dal pericolo che Enrico VIII pensasse che la famiglia e la Fitzgerald complottassero contro di lui, e che si potesse arrivare a una guerra.
Una nevosa mattina di Dicembre, Puck venne trovato pugnalato appena fuori dalle mura del Castello. I sospetti ricaddero sui membri della famiglia Talbot, che si affrettarono a diffondere la voce che l’uomo si fosse suicidato. Poco prima della sua morte Puck aveva detto che il suo fantasma avrebbe perseguitato il castello, ma non avrebbe fatto male a nessuno finché almeno un maschio della famiglia Talbot avesse vissuto nel palazzo. Nel 1979 la famiglia Talbot vendette il castello ma, fino ad oggi, il fantasma di Puck, che appare sovente, non ha mai fatto del male a nessuno.
Fetch
Il Fetch è il doppio di una persona o l’apparizione paranormale dello spirito di una persona vivente. Viene comunemente associato ad un presagio di morte, anche se in molti credono sia fondamentale il momento dell’avvistamento, al mattino anziché la sera, che potrebbe annunciare invece prosperità. La “superstizione del fetch” è il tema della storia gotica di John e Michael Banim “The Fetches”, del loro scritto del 1825 “Tales by the O’Hara Family”, nel quale l’apparizione dello spirito è annunciatrice della morte. La parola Fetch è intesa nel senso di ricongiunzione fra l’anima e il corpo mortale della persona.
Fairy Tree e il popolo Sidhe
Sotto ad alcuni alberi magici si nascondono i Sidhe, un popolo fatato un tempo chiamato Tuatha De Danann, protagonisti della tradizione irlandese con miti e leggende a toni chiaroscuri. Rapitori di belle donne, maestri incontrastati del gioco degli scacchi ma anche assassini di bambini, sono delle divinità immortali dedite principalmente al gioco e alle danze, che occasionalmente emergono dal loro mondo di colline fatate. Il Sidhe è inoltre l’Ade celtico, abitato dal “buon popolo”, e rappresenta l’oltretomba spirituale. Disturbare uno di questi alberi magici potrebbe portare il visitatore a non rivedere più la luce del giorno.
Il Banshee
La Banshee (gaelico: donna delle fate) è uno spirito femminile che si aggira per laghi e paludi d’Irlanda, particolarmente legato alle famiglie con cognomi che iniziano per “Mac” od “O”. In principio non era uno spirito prevalentemente maligno, ma nel corso dei secoli ottenne un’accezione legata a presagi di morte. L’entità risulta infatti visibile soltanto a persone in procinto di passare a miglior vita, come ad esempio il leggendario Re Brian Boru, che morì in battaglia il giorno seguente aver visto la Banshee Aibhill al fiume, mentre lavava i panni dei soldati che diventavano tutti color rosso sangue. La credenza popolare racconta che la si può vedere piangere mentre preannuncia la morte di una persona, un’altra afferma che bussi alla porta tre volte per portare via il malcapitato.