6 Macabri casi di Persone scoperte Anni dopo la Morte

Morire soli è una delle paure più frequenti dell’uomo. Ma morire e non esser cercati da nessuno è forse ancora più sconvolgente. Questi sei casi di persone morte e completamente dimenticate, ricordate solo dagli uffici di riscossione fiscale, mostrano quanto morire, a volte, non faccia davvero nessun rumore.

1 – Hedviga Golik – La donna fuori dal tempo

Hedviga Golik era una donna come tante che viveva in un minuscolo appartamento della Jugoslavia comunista. Nata nel 1924, fu vista l’ultima volta dai vicini di casa, a Zagabria, nel 1963 o nel 1966, quando aveva circa 40 anni. Quando la donna non fu più notata entrare o uscire di casa, i vicini diedero per scontato che fosse partita senza avvisare nessuno.

In realtà non lasciò mai il proprio appartamento

Gli inquilini “moderni” fecero notare alle autorità che l’appartamento non era certamente più in uso dagli anni ’70, e le istituzioni arrivarono ad aprire la casa nel 2008. Lo spettacolo che si parò davanti agli ispettori fu surreale: una capsula del tempo al 1966 perfettamente conservata, compresa l’ultima inquilina morta, non si sa da quanto (dal 1963 al 1966 nelle ipotesi degli ex-vicini), nel proprio letto. Di Hedviga non aveva chiesto nessuno, e nessuno ebbe l’accortezza di forzare la porta per chiedersi se la donna stesse bene. Sul comodino c’era ancora la tazza di tè preparata prima di andare a dormire.

2 – L’uomo che rimase al Marco

Nella città tedesca di Essen la polizia scoprì, nel 2007, il cadavere di un signore tedesco, disoccupato e single. L’uomo aveva 59 anni quando passò a miglior vita, ma quando fu scoperto ne avrebbe avuti ben 7 di più, 66. Si intuì che l’uomo fosse morto ormai dal 2000 perché, accanto al letto, furono trovate alcune monete in marchi. Sul comodino c’erano inoltre sigarette, una guida televisiva e poco altro. Grazie a una lettera dell’ufficio di collocamento, spedita e aperta il 30 Novembre del 2000, si intuì che l’uomo morì proprio a cavallo di quella data. Nessuno chiese di lui, o si lamentò della puzza del cadavere in putrefazione.

3 – David Carter – l’Amico che non partì

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David Carter era, a detta di chi lo conosceva, un amico socievole e un intelligente collaboratore. Molti amici nella sua cerchia sociale rimasero sorpresi quando decise di lasciare il lavoro presso gli uffici comunali della città di Milwaukee, nel 2007, ma molti lo giustificarono a causa della morte della madre. Egli comunicò di volersi trasferire ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, dove avrebbe potuto ricominciare da capo.

Nel gennaio del 2012, il giorno del 45° compleanno di Carter, un agente immobiliare locale e un fabbro entrarono nella sua casa di West Allis dopo che era stato assegnata alla contea a causa di ripetute violazioni fiscali. A carico di Carter c’erano fatture non pagate, comunicazioni mai ritirate e tasse mai saldate. Quando i due uomini aprirono la casa trovarono i resti scheletrici dell’uomo con un proiettile sparato alla testa e una pistola Smith&Wesson sul pavimento. Egli aveva lasciato anche una lettera per la famiglia e gli amici, dove spiegava i motivi del proprio gesto. Le autorità lo avevano cercato per fargli pagare le tasse, ma in 5 anni nessun altro lo aveva mai cercato.

4 – Joyce Vincent – La donna che Scomparve

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Joyce Vincent era una donna intelligente e socialmente attiva con diversi amici a Londra. Fu ospite di una cena con Stevie Wonder, di una in cui si incontrò con Nelson Mandela, e di altri eventi di grande respiro vissuti insieme ad altre persone, che tutto facevano immaginare tranne un epilogo tanto tragico. Nel 2001 lasciò il proprio lavoro, tagliò i contatti con la famiglia e gli amici e si trasferì in un alloggio destinato a persone che avevano subìto abusi domestici. In seguito si trasferì in un monolocale sopra il Wood Green Shopping Center, nel 2003.

Aveva 38 anni

Nel Gennaio del 2006 il monolocale della Vincent risultò in mora, e i funzionari di una cooperativa edilizia si mossero per recuperarlo. Entrando, scoprirono i resti scheletrici della donna con la televisione accesa e i regali di Natale sul pavimento. La famiglia le aveva inviato alcune lettere che non arrivarono mai a causa dello spostamento in un alloggio riservato alle persone vittime di abusi. I familiari ingaggiarono quindi un detective privato per sapere l’indirizzo ma, quando le inviarono le missive all’indirizzo corretto, assunsero la mancanza di risposte come un segno di diniego, e non la cercarono più. Le piante all’interno della casa coprirono l’odore della putrefazione, mentre l’affitto veniva pagato parzialmente dai servizi sociali. In 3 anni nessuno cercò di sapere che fine avesse fatto, e Joyce non riuscì a farsi notare neanche morendo.

5 – Barbara Salinas – Norman – La Pioniera dimenticata

Barbara Salinas-Norman era un’autrice chicana e un’insegnante che coprì un ruolo importante nel Movimento Studentesco Chicano de Aztlan, un’organizzazione che promosse l’istruzione superiore per i Chicanos (i messicani residenti negli Stati Uniti). Dopo aver conseguito il Master in Public Health Education presso la University of California, Berkeley, pubblicò diversi libri bilingue per bambini messicani emigrati negli Stati Uniti.

Dopo diversi anni di silenzio, il fratello si mosse per andare a visitare l’ex-scrittice e docente verso la sua casa di Santa Fe, in Nuovo Messico. Quando entrò in casa lo accolse una vampata di odore di cadavere in putrefazione. La donna, ormai settantenne, era morta per cause naturali anni prima, ma nessuno se n’era accorto. Assidua frequentatrice di biblioteche ed eventi culturali, a nessuno venne il sospetto che potesse esser morta.

6 – Manfred Fritz Bajorat – Il Capitano Mummificato

In ultimo la storia di Manfred Fritz Bajorat, che venne trovato a bordo della sua nave alla deriva dopo anni dalla morte, che potete leggere nell’articolo dedicato.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...