Istanbul è una città unica al mondo in grado di unire la cultura occidentale con quella orientale, con la sua storia, la sua tradizione e la sua immensa eredità culinaria. Da sempre città apprezzata dagli amanti del viaggio e della scoperta di nuovi luoghi, proprio grazie all’atmosfera allegra e al lato più misterioso che la caratterizza. Ma invece dei soliti consigli su cosa visitare a Istanbul, la guida si pone l’obiettivo di svelare alcune delle curiosità più particolari che avrete il piacere di osservare di persona una volta giunti in Turchia.
Guest post realizzato in collaborazione con Francesco Valente.
A cosa fare attenzione prima dell’arrivo
Trattandosi di un viaggio che prende in considerazione mete alternative è importante riuscire a organizzarlo per bene, dato che probabilmente non sarete accompagnati da nessuna guida del posto. Per poter vivere al meglio questa esperienza alternativa, quindi, il primo consiglio è quello di imparare almeno un po’ il turco prima di arrivare sfruttando ad esempio Babbel e la sua app, così da potersi relazionare in maniera più diretta con gli abitanti. Una volta presa confidenza con la lingua anche spostarsi sarà più facile, ma anche questa è una parte che dovrà essere organizzata per bene. Per spostarvi da un quartiere all’altro, ad esempio, il consiglio è sempre quello di prendere la metro, il tram o il traghetto e di evitare gli autobus, in quanto spesso sovraffollati. Non esistendo inoltre abbonamenti, provate a pensare da subito quanti mezzi volete prendere per acquistare i biglietti con un certo anticipo. A tal proposito, è bene ricordare che in Turchia è attualmente in uso la Lira Turca, che attualmente ha un valore di 0,12 euro l’una. Anche in questo caso, si consiglia di organizzarsi in anticipo per il cambio di moneta, in modo da non farsi trovare impreparati. A questo punto, non ci resta quindi che vedere insieme alcune curiosità su questa meravigliosa città.
La catena di ferro che chiude il Bosforo
Nel 1110 gli imperatori bizantini fecero costruire una grande catena di ferro per chiudere l’accesso al Bosforo, da sempre riconosciuto come uno dei simboli di Istanbul, e ogni anello aveva un peso di circa 20 chili. Durante il 1453, Mehmet II trovò un modo per superare la catena: spostò via terra i natanti tramite una passerella che costruì in legno e rimise le navi in mare, riuscendo quindi a conquistare la città. La catena venne costruita tra la Torre di Leandro e il quartiere Manganae, ma oggi i suoi frammenti sono presenti in diversi musei della città.
Santa Sofia, la cupola e le rune
Passiamo ora a uno dei simboli principali della città, ovvero Santa Sofia. Sede papale tra il 1204 e il 1261, a seguito della dominazione dell’Impero Ottomano divenne poi una moschea. L’edificio è posto nel punto più alto di Istanbul e la sua cupola ha un diametro di 30 metri: vista dall’esterno quindi, ha un fascino unico nel suo genere. Salendo al secondo piano è possibile trovare i mosaici, tra cui quello raffigurante Costantino e l’imperatrice Zoe che pregano Cristo. Ma non è finita qui! Se queste infatti sono cose che tutti conoscono, dovete sapere che al piano superiore, una volta dedicato alle donne, potete notare due incisioni sul marmo: “Halvdan” e “Are”. Si tratta di iscrizioni runiche che significano “mezzo danese” e “aquila”, chevennero incise da una guardia vichinga dell’imperatore bizantino. Attualmente è visitabile, ma siccome si pensa di renderla nuovamente una moschea è bene correre quanto prima a scoprirla per non lasciarsi sfuggire questa meraviglia.
Come nasce e si prepara un vero kebap
Finalmente arriviamo al cibo, e quando si parla di tradizione culinaria turca non si può non pensare subito al kebap, con la “p” finale, in quanto il termine più noto in occidente “kebab” è in realtà arabo. Il termine in turco indica unicamente la tipologia di cottura arrosto e non un cibo preciso, dunque il kebap che tutti conosciamo prende il nome di “döner kebap”, ovvero “arrosto rotante”, il simbolo dello street food turco, ormai di fama nazionale.
La sua caratteristica principale è proprio lo spiedo verticale, la tecnica dello spiedo arrosto infatti è molto antica e trova riferimenti in moltissime culture occidentali e non, ma si pensa che lo spiedo verticale fosse un’invenzione ottomana.
Tulipani e Yogurt made in Turchia
Se pensate che i tulipani siano olandesi e lo yogurt prerogativa dei greci vi sbagliate di grosso. Il tulipano ha origine proprio in Turchia, e ne è il simbolo: il termine deriva dalla parola “tulbend” che significa “turbante” e l’amore per questo fiore è così intenso che i turchi hanno creato la giornata internazionale del tulipano.
Altro simbolo della città è lo yogurt, quello denso e cremoso che tutti chiamiamo impropriamente yogurt greco. Si tratta infatti in realtà di un piatto di origine ottomana ed è la base dell’alimentazione della popolazione turca, la prima consumatrice di yogurt al mondo.
La chiesa costruita in una notte
Si tratta della chiesa di Santo Stefano dei Bulgari: secondo la leggenda il Sultano aveva acconsentito alla costruzione di una chiesa ortodossa ma solo a patto che questa fosse edificata in una notte. Avvenne nel 1871 e, per riuscire nell’impresa, si narra che i pezzi della chiesa vennero costruiti in ghisa a Vienna, trasportati lungo il Danubio, poi dal Mar Nero fino al Bosforo. Il risultato è un maestoso edifico in ghisa che splende alla luce del sole: assolutamente da non perdere!
Istanbul è una città che da sempre riesce a incantare, ecco quindi tutte le curiosità da conoscere prima di partire.