443 giorni di viaggio intorno al mondo

Il viaggio rappresenta, da sempre, un modo per imparare a conoscere in prima persona persone, luoghi, sapori, usanze e tradizioni di popoli diversi dal proprio. Camminare con i Masai, conversare con i Monaci Buddisti, osservare i leoni che uccidono un bufalo o visitare le piramidi Inca sono alcuni dei desideri di chi fa, del viaggio, uno stile di vita. Il mito del viaggio perenne ha accompagnato molti dei grandi personaggi del passato, da Marco Polo a Casanova, da Ulisse a Cristoforo Colombo, rendendo i loro racconti delle vere e proprie ispirazioni per le generazioni che li hanno seguiti. Partire per un lungo viaggio è, ancora oggi, un sogno per molti, ma abitudine, paura, lavoro e incertezza frenano solitamente la gran parte delle persone dall’intraprendere un cammino che è sia spirituale che fisico, lasciando i sogni chiusi nel cassetto.

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Elizabeth Groeschen non ha lasciato i propri sogni ad invecchiare fra le pieghe della banalità, e ha intrapreso un viaggio intorno al mondo insieme al proprio compagno che la ha portata a conoscere popoli e luoghi che sono lontani anni luce dal suo mondo, gli Stati Uniti. Questo è il suo racconto, che trovate in modo più completo nel sito dedicato al viaggio di 443 giorni compiuto intorno al globo.

Dopo aver vissuto all’estero per diversi anni, dovevo incontrare il mio ragazzo del Wisconsin a Seoul, e abbiamo deciso di tornare a “casa” per l’America per una via non convenzionale. Abbiamo deciso di prendere la strada più lunga possibile, attraverso più di trenta paesi in quindici mesi. Al nostro ritorno, amici e parenti (molti di loro con i chiodi nelle scarpe) erano un po’ increduli, chiedendo il motivo di un viaggio tanto lungo, e se fossimo contenti di averlo fatto. Questo video è una sorta di risposta, giudicate voi se pertinente“.

Quando è tornata a New York, ha deciso di spiegare con un video che cosa avesse trovato di così interessante nel passare un periodo tanto lungo lontano da casa. Da vedere e da far vedere a chi non è convinto che il viaggio possa essere un buon metodo per arricchire il proprio spirito.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...