4 Km – 21 Ore di Fuso Orario: il confine tra USA e Russia delle isole Diomede

Guardandole così, dalla foto satellitare, sembrerebbero due gemelle diverse di un remoto angolo della terra. Entrambe verdi, circondate dalla scura acqua di mare, appannate da una nuvola che le sovrasta. Una più grande l’altra più piccola, ma entrambe similissime a se stesse. Eppure in un’isola l’orologio segna le 23:59 e nell’altra le 03:59 di mattina dello stesso giorno (UTC+12 per la Russia e UTC-9 o UTC-8 per gli USA, per dirla in gergo tecnico). In un’isola si paga in dollari nell’altra in rubli. In un’isola gli abitanti sono russi nell’altra statunitensi. Due visioni del mondo completamente diverse, due mondi separati per 40 anni dalla guerra fredda e oggi tornati opposti dopo un trentennio di pace.

E proprio il nome è profetico: “Iŋalik”. l’originale nome che diedero gli Inuit, in lingua inupiat significa “altro”

Il loro nome “Diomede”, lo diede invece Vitus Bering, il navigatore Danese che dà il nome allo stretto, che le scoprì il 16 Agosto del 1728, il giorno di San Diomede di Tarso, un santo greco antico.

Isole Diomede nel mezzo dello Stretto di Bering

Le isole Diomede sono molto più di quanto sembrano, remoti avamposti di due stati territorialmente immensi, isole di confine dove la demarcazione è una striscia d’acqua larga appena 3/4 chilometri da cui passa la International Date Line. La Piccola Diomede, la più orientale fra le due, è quella che batte bandiera statunitense, mentre nella Grande Diomede i cartelli stradali sono in alfabeto cirillico. La Grande Diomede è il punto più a est dell’intera Asia, mentre la Piccola Diomede uno dei punti più occidentali del continente americano.

Le Differenze

Abbiamo detto che sono gemelle sì, ma molto diverse. La Grande Diomede ha una superficie di 29 chilometri quadrati ed ospita una stazione metereologica statale russa, sfollata dai pochi Inuit che erano rimasti ad abitarla dopo la Seconda Guerra Mondiale, troppo pericolosa la vicinanza con gli americani. La Piccola Diomede misura solo 10 chilometri quadrati ma è popolata da circa 150 persone, sede addirittura di una scuola statale. Abbiamo detto della differenza di orario, che dà alle isole un soprannome piuttosto curioso. Vengono a volte chiamate Tomorrow Island (la Grande Diomede) e Yesterday Island (la Piccola Diomede).

Stazione Metereologica in Blu sulla Grande Diomede e alcuni edifici sede di un avamposto per il Servizio di frontiera del Servizio di sicurezza federale delle truppe della Federazione Russa. Fotografia di Ansgar Walk via Wikipedia:

Se oggi le isole sono separate non lo erano in passato, quando il loro territorio costituiva quella sottile striscia di terra attraverso la quale popoli e animali preistorici dall’Asia si incamminarono per raggiungere il continente americano. Di qui son passati gli uomini che 15.000 anni fa circa popolarono tutte le Americhe, prima che quello che è oggi lo “Stretto di Bering” separasse i due continenti.

Il villaggio natale della Piccola Diomede si trova al confine tra Russia e Stati Uniti. (Foto della guardia costiera degli Stati Uniti del sottufficiale Richard Brahm)

Separate dal 1867

Nel XX e XXI secolo le isole Diomede sono politicamente appartenenti a due stati nazionali diversi, ma non è sempre stato così. Tento di evocare qualche ricordo scolastico ma non sarà semplice, il tema è davvero remoto. Fra il 1799 e il 1867 l’Alaska non faceva parte degli Stati Uniti ma della Russia, denominata America Russa o Alaska Russa, e nelle Diomede ma anche nel continente americano lo Zar batteva bandiera propria. Nel 1867, quando ormai la Russia aveva perso ogni interesse per quei territori remoti, Alessandro II decise di vendere tutta l’Alaska agli statunitensi per 7.200.000 dollari.

Tutti i territori fino alla Grande Diomede i russi li tennero per sé, vendendo agli americani la Piccola Diomede

Il motivo della separazione di due isole tanto vicine non è conosciuto, ma in quell’anno si decise la linea di demarcazione più “calda”, situata nel gelido Mare di Bering. D’altronde quelle isole non erano all’epoca ricche di risorse da sfruttare. A parte foche, trichechi e qualche colonia di uccelli su quegli scogli non c’è nulla che potesse interessare un impero.

Il Ponte sullo Stretto di Bering

Ma le Diomede sarebbero potute diventare un elemento di unione anziché di divisione. Nel 1958 l’ingegnere statunitense Tung-Yen Lin progettò un ponte in grado di unire i territori dell’Alaska e della Siberia, un collegamento lungo 100 chilometri circa che avrebbe avuto i suoi due pilastri principali proprio sulle isole di confine. Lo stretto di Bering sarebbe tornato transitabile a piedi da esseri umani, ma anziché funzionare come collegamento per esplorare terre remote avrebbe consentito di migliorare i rapporti commerciali fra i due continenti asiatico e americano.

Tracciato dell’ipotetico ponte sullo Stretto di Bering

Certo ci sarebbe il problema che partendo dalla Grande Diomede in auto alla sera ci si sarebbe trovati nella Piccola Diomede alla mattina prestissimo dello stesso giorno, ma son dettagli di secondo piano.

Un panorama di entrambe le isole Diomede dal mare. Fotografia di Dave Cohoe via Wikipedia

Dal 1867 le due Diomede sono politicamente separate. Chissà se quando gli Inuit avevan dato loro il nome “altro” avevano immaginato quanto un giorno si sarebbe rivelato profetico…


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