20 Fotografie mostrano la “Caccia alle Pietre Runiche” di inizio ‘900

I Vichinghi, guerrieri e pirati scandinavi tanto temibili quanto reali, sono stati circondati nel corso del tempo da un alone di leggenda. Forse perché della loro storia di conquista e colonizzazione, che si sviluppò tra l’8° e l’11° secolo, non rimangono che pochissime fonti scritte. Era la tradizione orale, trasmessa dagli scaldi (poeti che vivevano presso le corti reali), a tramandare le gesta degli eroi popolari.

1930 – Lo scavo di una pietra runica a Berga. L’iscrizione recita: “Svärting e Kåre e Gudmund e Skåre e Knut hanno alzato questa pietra in memoria di Otrygg, il loro padre, che è caduto nel seguito di Gudve”.

Le uniche (o quasi) testimonianze scritte si trovano nelle pietra runiche, sparse in tutta la Scandinavia, e in particolare in Svezia, dove ne sono state trovate 3000 delle circa 6000 a oggi conosciute.

1928 – Harald Faith-Ell ed Elias Wessén evidenziano le incisioni nelle rune di Sigurd,  scolpite sulla roccia di Ramsund. Sigurd era un antico eroe norvegese che uccise il drago Fafner. L’iscrizione recita: “Sigrid, la madre di Alríkr, la figlia di Orm, ha costruito questo ponte per l’anima di Holmger, padre di Sigröd, suo marito”.

Le maggior parte delle pietre runiche hanno iscrizioni che risalgono all’epoca vichinga, ma esistono anche testimonianze che vanno dall’età del bronzo fino ai tempi moderni.

1924 – Incisioni dell’età del bronzo (circa 1800/500 a.C.) a Stora Herrebro.

1936 – Il restauro di una pietra runica, che recita: “Tole e Torny hanno realizzato questo monumento in memoria di Tore e Klakke, i loro figli”

Le pietre runiche venivano poste principalmente a ricordo di un parente o un amico deceduto, ma non come pietre tombali: erano collocate lungo le strade o i sentieri, dove potevano essere viste e lette da chiunque le percorresse.

1926 – Ragazza in posa vicino a una pietra runica a Lejsta. L’iscrizione recita: “Vigdjärv, Jorund e Sigbjörn hanno alzato la pietra in memoria di Svartung, loro padre”.

Per le iscrizioni, in lingua norrena, era utilizzato un alfabeto di 16 lettere, noto come Futhark recente. Le incisioni formano una sorta di nastro ricurvo, che talvolta termina con una testa di serpente o di altri animali; il più delle volte sono una semplice memoria della persona deceduta e di chi l’ha dedicata.

1917 – Pietra runica trovata sull’isola di Adelsö. L’iscrizione recita: “Possa questa pietra stare in memoria di Öpir…”

Solo quelle più antiche sono incise con figure più enigmatiche, linee e pittogrammi.

1933 – La “pietra dell’hunninge”, pietra pittorica dell’8° secolo, trovata sull’isola di Gotland.

Una serie di fotografie scattate all’inizio del 20° secolo sono la testimonianza della volontà del Consiglio Nazionale Svedese per la tutela del patrimonio, di scavare, conservare e valorizzare le pietre runiche, monoliti che rammentano una storia leggendaria.

1931 – Ragazza posa su una pietra piatta a Skillinge. L’iscrizione recita: “Atfare e Torgils hanno scolpito le rune in ricordo di Horse, il loro padre, e in memoria di Vidfare, il loro fratello”.

1930 – Ragazza posa vicino ad una runa a Söderby. L’iscrizione recita: “Sibbe e Tjarve hanno alzato la pietra in memoria di Torkel, loro padre”.

1945 – Pietra runica a Ledberg. La pietra è incisa con immagini mitologiche, forse del mito di Ragnarök, con il lupo Fenris che divora Odino. L’iscrizione sui tre lati dice: “Bise ha posto questa pietra in memoria di Torgöt… suo padre, (Bise) e Gunna, entrambi (hanno alzato la pietra). Cardo, vischio, scrigno”

1940 – Roccia piatta a Grandby. Si legge: “Häming e Själve e Johan hanno tagliato (la pietra) in memoria del loro padre Finnvid e Vargas e Ragnfrid e della loro madre, e in memoria di Ingegärd e in ricordo di Kalv e Gärdar e… : erano i loro parenti, che Dio aiuti il loro spirito, Visäte ha scolpito questa runa”.

1931 – incisioni dell’età del bronzo su una roccia a est di Evenstorp

1925 – Pietra runica a Odensala. Si legge: “Ulv e Härbjörn, Näsbjörn e Häming hanno alzato la pietra in memoria di Borgulv, loro padre”.

1944 – La “Pietra di Nävelsjö” a Nöbbeleholm. L’iscrizione recita: “Gunnkel ha posto questa pietra in memoria di Gunnar, suo padre, il figlio di Rode. Helge, suo fratello, ha deposto lui in una bara di pietra a Bath, in Inghilterra”.

1923 – Gunnel Hamner, figlia del fotografo J.W. Hamner posa vicino a delle pietre runiche poste vicino alla chiesa di Stenkumla, sull’isola di Gotland.

1899 – Pietra runica caduta, a Korpbron. Si legge: “Sandar ha sollevato la pietra in memoria di Joar, suo parente, nessuno potrà generare un figlio migliore”.

1923 – Il linguista e runologo Otto von Friesen sosta in corrispondenza di una porta medievale sull’isola di Gotland. La pietra a sinistra recita: “Olav di Suders ci ha fatti”.

1929 – Elias Wessén e Harald Faith-Ell evidenziano le incisioni di una pietra, a Kungshållet. Si legge: “Alrick, il figlio di Sigrid, ha alzato la pietra in memoria di suo padre, Spjut, che era stato all’ovest, (da dove è) ripartito e (ha) combattuto nelle città, conosceva tutte le fortezze lungo il viaggio”.

1944 – Incisioni dell’Età della Pietra e del Bronzo, vicino alle rapide di Nämforsen, sul fiume Ångermanälven.

1918 – Uno studente vicino ad una pietra runica nell’area preistorica di Anundshög, a Badelunda. L’iscrizione recita: “Folkvid ha alzato tutte queste pietre in memoria di suo figlio Heden, fratello di Anund. Vred ha tagliato le rune”.

Fonte immagini: Swedish National Heritage Board

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.