13 Fotografie di Irezumi: i Tradizionali Tatuaggi Giapponesi simbolo della Yakuza

Gli Irezumi è il nome dei tatuaggi tradizionali giapponesi, in ogni loro forma ed espressione artistica, e hanno una storia plurisecolare, che affonda le radici al periodo Yayoi, fra il 300 avanti Cristo ed il 300 dopo Cristo. Sino a prima del periodo Edo, fra il 1603 ed il 1868, gli Irezumi venivano visti sia positivamente sia negativamente, a seconda delle zone geografiche, del periodo storico e del disegno effettuato.

Avolte un semplice marchio di criminalità, a volte un vezzo estetico del proprietario

Durante questa fase storica i tatuaggi divennero comuni, e non vennero generalmente identificati come un segno di criminalità o colpevolezza.

A partire dal periodo Meiji, fra il 1868 ed il 1912, si verificò una prima fase di apertura del Giappone al mondo Occidentale, e il tatuaggio iniziò a esser visto come sconveniente e non decoroso. I tatuatori vennero quindi messi al bando, e i tatuaggi proibiti per legge.

Durante questo periodo si delineò un legame indissolubile fra la Yakuza, la mafia o criminalità giapponese, e i tatuaggi, che divennero un simbolo di appartenenza obbligatorio per gli aderenti all’organizzazione.

Fu soltanto nel 1948, durante l’occupazione da parte americana del Giappone, che i tatuaggi vennero nuovamente legalizzati. Gli Irezumi rimasero comunque un simbolo associato alla criminalità e all’illegalità e, ancor oggi, sono moltissimi gli esercizi privati che vietano l’accesso alle persone tatuate. Alcune saune, bagni termali o palestre sono off-limits per le persone con tatuaggi, che vengono spesso viste come “criminali”.

Naturalmente, l’occidentalizzazione dei gusti estetici e la globalizzazione hanno portato numerosi giovani a farsi un tatuaggio, e al contrario i membri della Yakuza hanno smesso di tatuarsi per meglio integrarsi con la popolazione comune.

Proprio a causa della considerazione del tatuaggio come “marchio”, ancor oggi trovare artisti del tattoo è assai complesso, e in Giappone, secondo Kunihiro Shimada presidente dell’associazione di categoria nipponica, sono presenti soltanto 300 artisti.


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