“Piani, rapimenti, torture e omicidi” è il tema di un nuovo libro edito dalle testate giornalistiche statunitensi Time-Life, Mysteries of the Criminal Mind: The Secrets Behind the World’s Most Notorious Crimes, una retrospettiva che fa riflettere su alcune delle menti criminali più efferate e completamente folli della storia del crimine moderno.
“Il desiderio di stare con qualcuno ad ogni costo è diventato incessante e senza fine. Riempie i miei pensieri tutto il giorno”.
Il cannibale di Milwaukee Jeffrey Dahmer sulla sua pulsione omicida.
“In tutta onestà noi odiamo questo mondo.”
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Il leader del culto Heaven’s Gate, Marshall Applewhite, in una dichiarazione di condanna.
“Ho sempre provato il desiderio di infliggere dolore agli altri e di subirlo io stesso. Il desiderio di infliggere dolore, che è tutto ciò che esiste di più nobile”.
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Il serial killer e cannibale Albert Fish in un’intervista in cui descrive le motivazioni che lo portarono a mutilare e cannibalizzare le proprie vittime.
“Ero un errore della natura, una bestia impazzita”.
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Il primo serial killer della Russia, Andrei Chikatilo, soprannominato il Macellaio di Rostov o lo Squartatore Rosso, accusato dell’omicidio di 53 persone fra donne e bambini.
“Lasciate che la tortura e la sofferenza in me abbiano termine”.
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Le ultime parole di Ronald Gene Simmons prima della sua esecuzione, il 31 maggio del 1990.
“Io sono Gesù Cristo, che voi lo accettiate o meno, non mi interessa”.
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Le parole di Charles Manson.
“[Sono] vittima di molti pensieri insoliti e irrazionali. Amo mia moglie teneramente. Non posso razionalmente individuare alcun motivo per averlo fatto”.
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L’ex cecchino dei marine Americani Charles Whitman in una nota a seguito dell’uccisione della propria moglie Kathleen.
“Mi piace uccidere le persone, è così divertente. E’ più divertente che uccidere la selvaggina nella foresta perché l’uomo è l’animale più pericoloso di tutti. ”
Il serial killer di San Francisco “Zodiac” in una lettera alle locali forze dell’ordine.
“Penso di aver ucciso qualcuno.”
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Il musicista Phil Spector con la pistola in mano dopo aver ucciso l’aspirante attrice Lana Clarkson.
“Io sono un uomo del destino tanto quanto il Salvatore, o Paolo, o Martin Lutero, o chiunque di questi uomini religiosi”.
1881: L’Avvocato e predicatore Charles Guiteau durante il suo processo, durato due mesi, per l’attentato al presidente James Garfield.
“La mia gente è morta perché la amo”.
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L’assassino psicopatico George Emil Banks dopo aver ucciso i suoi cinque figli, tre fidanzate che convivevano con lui e altre cinque persone.
“Non sono un mostro, sono solo malato”.
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Il sequestratore di Cleveland Ariel Castro durante una dichiarazione di 16 minuti per il rapimento e l’aggressione di tre donne in un decennio.
“Ho fatto sembrare i poliziotti degli stupidi. Stavo per distruggere le forze dell’ordine del Texas”.
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Il serial killer Texano Henry Lee Lucas durante l’interrogatorio per diverse accuse di omicidio.
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