10 Terrificanti Misteri e Delitti irrisolti Compiuti con l’Autostop

Fare l’autostop è un modo di viaggiare che conobbe una gloria immensa fra gli anni ’60 e ’70, quando in tantissimi viaggiavano in questo modo a causa della mancanza di linee ferroviarie e della limitata disponibilità economica per l’acquisto di un mezzo.

Purtroppo non sempre autostoppista e guidatore sono dei benintenzionati, e a volte questo tipo di pratica potrebbe nascondere un epilogo terrificante..

10. L’assassino del calzino arancione

L'assassino del calzino arancioneImmagine via Find a Grave

Per uccidere due donne in due luoghi separati nella stessa notte è necessario un assassino davvero spietato, ma questo è quel che è successo nel 1982 vicino alla città di Breckenridge, in Colorado. In quegli anni Breckenridge era una comunità sicura, e quindi l’autostop era all’ordine del giorno per molti dei residenti. La sera del 6 gennaio Bobbie Jo Oberholtzer telefonò al marito Jeff per fargli sapere che era rimasta al pub con gli amici, e che avrebbe chiesto un passaggio per tornare a casa. Bobbie non arrivava, e quindi Jeff  andò a cercarla ovunque.

La trovò, morta, in un campo lontano dalla città, con un calzino di colore arancione lasciato nelle vicinanze

Sei mesi dopo fu trovato il corpo di un’altra donna scomparsa, Annette Kay Schnee, in una zona boscosa, a 21 chilometri da dov’era stata trovata Bobbie. Annette era stata violentata e colpita a morte. La donna indossava un calzino arancione, uguale a quello del delitto di Bobbie. Si ritiene che l’omicida avesse raccolto Bobbie e Annette in diversi momenti della serata, mentre facevano l’autostop, e che le avesse poi assassinate. Il calzino arancione di Annette fu probabilmente lasciato nel veicolo dal killer, e accidentalmente perso sulla scena del delitto di Bobbie. Jeff Oberholtzer (marito di Bobbie) fu inizialmente considerato il principale indiziato, dal momento che il suo biglietto da visita fu trovato nel portafogli di Annette. La teoria si rivelò frutto di una singolare coincidenza: Jeff aveva dato un passaggio ad Annette in una precedente occasione, e quindi venne definitivamente scagionato. Il delitto rimane a oggi senza un colpevole.

9. Lydia la donna evanescente

Una delle storie di fantasmi più popolari legati a un’autostoppista è la leggenda di Lydia, ragazza morta nel 1923. La storia racconta che in una notte piovosa di quell’anno, una giovane donna di nome Lydia viaggiava verso Railegh per andare ad un ballo col proprio fidanzato. La coppia tornava a casa sulla Highway 70 quando l’auto sbandò andando a collidere con un altro mezzo.

La donna, vestita con abito da sera bianco, morì sul colpo

Da allora gli avvistamenti dell’autostoppista sono stati innumerevoli. Un notevole avvistamento coinvolse un automobilista di nome Burke Hardison. Questi guidava in corrispondenza del sottopasso quando vide una donna in abito da sera bianco chiedere aiuto. Hardison la caricò, e la donna disse freneticamente che aveva bisogno di tornare a casa ad High Point per non far preoccupare la madre. La ragazza disse al guidatore l’indirizzo di casa e i due si avviarono ma, quando si trovarono nei pressi dell’abitazione, la donna svanì nel nulla. Hardison decise comunque di bussare alla porta, e gli aprì una donna che, ascoltata la storia di Hardison, gli disse che sua figlia, Lydia, era rimasta uccisa in un incidente presso il sottopassaggio. Anche se la storia è quasi certamente frutto di una leggenda popolare, alcuni ricercatori hanno scoperto un certificato di morte di una diciannovenne di High Point di nome Lydia, che effettivamente morì in un incidente stradale il 31 dicembre del 1923.

8. Il rapimento di Albert Brust

Nel luglio 1973 la quindicenne Mary Ellen Jones si recò alla polizia di Fort Lauderdale con una storia raccapricciante. Mentre faceva l’autostop con il suo fidanzato di 16 anni, Mark Matson, i due furono caricati da un uomo di mezza età di nome “Eric”. Eric portò la giovane coppia a casa propria, e li costrinse a compiere atti sessuali mentre gli faceva delle fotografie, minacciandoli con una pistola. A un certo punto Mark fece il tentativo di prendere l’arma ma fu colpito 3 volte, a morte. Mary fu quindi tenuta prigioniera per 24 ore e violentata ripetutamente all’interno di una camera della tortura. Eric lasciò andare la giovane ragazza, imponendole di non divulgare la storia. Mary si recò comunque alla polizia ma, dopo aver contattato la madre della ragazza, gli agenti decisero che la storia era falsa perché la giovane donna era ritenuta una bugiarda patologica.

Alcuni giorni più tardi i residenti di un quartiere di Miami notarono che uno dei loro vicini di casa, un quarantaquattrenne di nome Albert Brust, era seduto in una sdraio da due giorni di fila, non alzandosi neanche durante un temporale. Brust era morto. Si era tolto la vita bevendo latte al cioccolato e cianuro, un mix insolito ma decisamente letale. Una ricerca nella casa di Brust avrebbe presto rivelato alcuni orribili segreti. I resti del corpo smembrato di Mark Matson furono trovati chiusi dietro una lastra di cemento all’interno di un box doccia. Un’ulteriore ricerca fece trovare la camera della tortura descritta da Mary, nella quale venne scovato un diario dove l’uomo aveva annotato la storia che Mary aveva raccontato agli agenti.

7. La sparizione di Connie Smith

Durante l’estate del 1952, a 10 anni, Connie Smith si trovava in vacanza nel Sloane Camping a Salisbury, nel Connecticut. La mattina del 16 luglio ebbe un violento alterco con alcuni altri ragazzi, che le provocarono una ferita al naso. Dopo esser stata medicata, Connie disse che sarebbe andata al negozio del camping per restituire una borsa col ghiaccio, ma invece lasciò il campo. Diversi testimoni riferirono che Connie chiedeva indicazioni riguardo la città di Lakeville, a circa 8 km di distanza. Fu vista l’ultima volta mentre faceva l’autostop sulla US Route 44, prima di svanire del tutto. I responsabili del campo non si accorsero che Connie era scappata finché non fu trovata la borsa del ghiaccio dentro la sua tenda, senza però ritrovare la bambina. Si credette che fu preda di un attacco di nostalgia dei genitori e avesse lasciato il campo per ritrovarli, ma non fu mai più vista.

Nel 1958 alcuni cacciatori dell’Arizona trovarono i resti ossei di una giovane ragazza non identificata, che sarebbe diventata nota come “Little Miss X”. Quattro anni più tardi la Polizia di Stato del Connecticut ricevette una lettera anonima che affermava che Little Miss X era Connie Smith. I denti di Little Miss X furono presto confrontati con le impronte dentali di Connie, ma i risultati non davano una certezza matematica. Negli ultimi anni, i parenti sopravvissuti di Connie hanno disposto del DNA della bambina per un confronto ma, purtroppo, i resti di Little Miss X  non vennero più trovati. Dopo più di 60 anni il destino di Connie Smith rimane un mistero irrisolto.

6. Gli omicidi del killer che castrava le proprie vittime

Il 12 giugno 1982 Marty Shook, un ventiduenne del Nevada, lasciò la casa di famiglia a Sparks per raggiungere il Colorado. Voleva fare l’autostop per raggiungere la propria destinazione. Due giorni dopo un pescatore scoprì il corpo nudo di Marty vicino al Canyon Daniels nella Wasatch County, nello Utah. Fu ucciso con una calibro 38 con un colpo alla nuca, e i genitali tagliati via.

Il caso rimase irrisolto fino al 1989, quando fu trovato il corpo di un trentenne, Wayne Rifendifer, in una zona boscosa nei pressi di Williamsburg, in Pennsylvania. Come per Marty Shook, l’uomo fu colpito alla nuca e i genitali rimossi. Le due vittime si somigliavano fisicamente, e i test balistici stabilirono che l’arma del delitto era la stessa, e furono successivamente collegati con un altro delitto del 24 novembre 1986, quando fu trovato il corpo del ventiseienne Jack Andrews, nel Connecticut. L’uomo non era stato ucciso con un colpo di pistola, ma i genitali erano stati rimossi e le gambe tagliate fino a metà coscia. Il serial killer non fu mai trovato.

5. L’omicidio di Philip Fraser

Nel 1988 Philip Fraser era un venticinquenne che doveva partecipare alla Evergreen State College di Olympia, a Washington. Il 14 giugno lasciò la città natale di Anchorage, in Alaska, per guidare fino a Evergreen e completare la sua iscrizione. Fraser doveva attraversare il confine e proseguire attraverso il Canada fino alla città, nei pressi di Seattle. Il 18 giugno si fermò in un caffè di Mile Flats, in British Columbia.

Lì Fraser diede un passaggio a un uomo mai identificato, e fu l’ultima volta che fu visto vivo

Il 27 luglio il corpo di Fraser fu trovato in una cava di ghiaia nei pressi della comunità di Stewart, e molti dei suoi oggetti personali, tra cui il suo certificato di nascita e il passaporto, non furono mai ritrovati. Approssimativamente otto ore dopo che Fraser fu visto a Mile Flats, una coppia dalla città di Kitwanga diede soccorso a un’automobilista con problemi all’auto, che guidava l’autovettura di Fraser, e che corrispondeva perfettamente alla descrizione del misterioso autostoppista al caffè. L’uomo trascorse la notte a casa della coppia e raccontò loro una storia molto simile alla vita di Fraser. Era evidente che l’autostoppista avesse assunto l’identità di Fraser. L’uomo fece anche il tentativo di vendere la vettura alla coppia, che rifiutò, e ripartì per la propria strada. Dodici ore dopo il veicolo fu abbandonato e dato alle fiamme in un autolavaggio a Prince George. L’autostoppista non è mai stato identificato.

4. Il triangolo della morte a Marne in Francia

Durante il 1980 la regione Marna della Francia divenne nota come il “triangolo della morte”. Un gran numero di giovani di leva nei tre presidi militari della zona scomparirono senza lasciare traccia, spesso mentre facevano l’autostop. La prima vittima nota fu Patrick Dubois, di 19 anni, del 4° reggimento Dragoni a Mourmelon Le Grand, misteriosamente scomparso il 5 gennaio 1980. Nel corso dei successivi sette anni un totale di otto giovani sparirono dalla zona, la maggior parte ragazzi di leva nelle caserme. L’unica vittima che fu trovata fu il ventenne autostoppista irlandese Trevor O’Keefe, strangolato nel mese di agosto del 1987.

Un anno dopo le autorità scoprirono il probabile colpevole: Pierre Chanal, un ex commando attualmente maresciallo presso il 4° reggimento dei Dragoni. Chanal fu scoperto dopo che una pattuglia della polizia lo trovò nel suo camper, sul ciglio di una strada di campagna, con alcune videoregistrazioni dello stupro e tortura di una giovane autostoppista ungherese che aveva rapito. Chanal fu condannato a 10 anni di carcere, ma fu rilasciato in libertà condizionata nel 1995. L’uomo fu poi accusato di tutti gli altri omicidi con le prove del DNA delle altre persone mancanti, ma si suicidò in carcere tagliandosi un’arteria della gamba. Se sia stato lui a compiere tutti quei delitti efferati è un mistero che, probabilmente, non verrà mai svelato.

3. L’autostoppista delle tenebre

Proprio come Lydia, la ragazza che tenta di tornare a casa in Nord Carolina, anche lo stato della Carolina del Sud ha la sua celebre leggenda metropolitana su un fantasma autostoppista. Secondo la leggenda locale una figura maschile spettrale si aggira per la Highway 107 vicino alla città di Walhalla, e sale sulle auto degli sconosciuti disposti a dargli un passaggio. E’ conosciuto come “Walhalla Hitchhiker – Autostoppista di Walhalla” e, a seconda della direzione in cui marcia il veicolo, l’uomo chiede di essere lasciato a Piedmont Overlook o a Moody Springs.

Dato che appare spesso in notti buie e tempestose, la sua decisione di visitare luoghi di interesse turistico appare bizzarra e, una volta arrivato a destinazione, scende dal veicolo senza dire una parola svanendo nel nulla. Una teoria popolare è che il Walhalla Hitchhiker sia il fantasma del pilota Larry Stephens. Nel 1950 Stephens e il suo aeroplano decollarono da Greenville per un’escursione nella Oconee County. Una violenta grandinata colpì la zona, e Stephens si schiantò contro le montagne vicino alla Highway 107, in zona Walhalla. Anche se furono trovati i resti dell’aereo di Stephens, il suo corpo non fu mai ritrovato. Secondo testimoni oculari, il Walhalla Hitchhiker ha una somiglianza impressionante con Larry Stephens, ed è vestito con gli stessi abiti che indossava l’uomo al momento della morte.

2. La sparizione di Amy Billig

Amy Billig aveva 17 anni ed era solita fare l’autostop nell’area di Miami. Nel pomeriggio del 5 marzo del 1974 Amy lasciò casa propria a Coconut Grove. Doveva andare dal padre in ufficio, ma l’ultima volta che fu vista viva fu lungo la Main Highway. La sua macchina fotografica venne poi trovata all’uscita Wildwood sulla Turnpike della Florida, ma di lei non si seppe più nulla. Nel corso degli anni successivi la madre di Amy, Susan Billig, fu trascinata in un turbine di pazzia alla ricerca della figlia scomparsa.

Un motociclista di nome Paul Branch avvicinò Susan e le disse che Amy era stata rapita e che veniva tenuta prigioniera da una gang di motociclisti denominata “The Pagans”. Susan cercò in tutto il paese Amy, ma non riuscì mai a trovarla. Paul Branch morì nel 1997, e diede una confessione in punto di morte a sua moglie. Egli affermò che Amy in realtà morì di overdose lo stesso giorno della sua scomparsa durante una party organizzato dai “The Pagans”. Successivamente questi dispersero il cadavere dandolo in pasto agli alligatori nelle Everglades della Florida. Per oltre 20 anni, Susan fu tormentata dalle telefonate di un molestatore di nome Henry Johnson Blair, che sosteneva che Amy fosse tenuta prigioniera da uomini che la sfruttavano sessualmente. Dopo che Blair fu arrestato e accusato nel 1995, affermò di non sapere nulla della scomparsa di Amy. Tuttavia, il diario della ragazza affermava che lei voleva scappare con un uomo di nome Hank in Sudamerica, ed Hank era proprio il soprannome di Blair. Purtroppo Susan Billig morì nel 2005 senza mai scoprire la verità su quanto successo alla figlia.

1. L’omicidio della famiglia Prendergast

Carl Alfred Eder

Nel 1958 Thomas Prendergast viveva nella tranquilla città di El Cajon, in California, e non era inusuale dare un passaggio alle persone della zona. Un giorno di Novembre caricò Carl Alfred Eder, un sedicenne autostoppista in fuga da New York. Eder era un senza tetto, e Prendergast, dispiaciuto per la sua condizione, decise di ospitarlo fino a che non fosse in grado di tornare a New York con le proprie forze.

Il 12 dicembre Prendergast tornò a casa e trovò Eder fuori dall’abitazione, che gli chiese di accompagnarlo a una stazione di servizio perché voleva recarsi a San Diego. Quando Prendergast tornò la seconda volta fece una scoperta raccapricciante. Sua moglie Lois era stata uccisa, e i quattro figli massacrati con un coltello. Eder venne catturato dalla polizia due giorni dopo, e affermò che aveva colpito la figlia della coppia, Diane, perché piangeva.

Quando la signora Prendergast corse in aiuto della bambina venne colpita a morte con una pistola, ed Eder uccise poi gli altri tre figli

Carl Alfred Eder fu condannato a due ergastoli ma, nel mese di Ottobre 1974, riuscì a fuggire dal carcere, non venendo mai ritrovato. Lasciò un biglietto che diceva: “Ho scontato abbastanza della pena, me ne vado“. Negli anni successivi fu visto con bande di motociclisti, radicali di sinistra e gruppi anti-governativi, e si è ipotizzato che uno di questi gruppi lo abbia effettivamente ucciso. Se oggi l’uomo fosse ancora vivo avrebbe 76 anni, e la taglia sulla sua testa ammonta a 20 mila dollari.


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