L’Inghilterra durante l’epoca vittoriana fu un luogo colmo di usanze e riti decisamente bizzarri, senza che le persone se ne curassero più di tanto. Guardando con gli occhi di oggi alcuni rituali di quell’epoca è difficile immaginare ci si comportasse in modo così strano, ad esempio per i metodi di sepoltura e conservazione dei cadaveri, sicuramente fra i più strani di tutte le epoche. La morte è di per sé è già abbastanza inquietante, ma in quel periodo assumeva dei contorni davvero assurdi.
1. La domanda superava di gran lunga l’offerta di spazi disponibili nei cimiteri, e i corpi venivano sepolti in bare che venivano ammassate nelle tombe, dove non era raro trovare anche 20 casse da morto impilate l’una sull’altra. Queste non venivano posizionate solo nei cimiteri, ma anche all’interno delle chiese, contribuendo a generare un puzzo insopportabile di morte e cadaveri in putrefazione.

2. Le persone avevano paura che i propri defunti si ripresentassero alla porta come zombie o vampiri (magari a seguito di una morte non proprio “naturale”). A volte, come in altre epoche, i cadaveri venivano quindi sepolti a faccia in giù per evitare questo tipo di problemi, in modo che se si fossero svegliati avrebbero solo scavato in basso, senza riuscire a uscire. L’attacco non era solo dai morti ai vivi, ma anche dai vivi ai morti. Le tombe venivano infatti coperte con delle grate per evitare l’esumazione clandestina dei cadaveri, pratica diffusissima per approvvigionare i laboratori medici di salme su cui effettuare studi ed esperimenti.

3. I corpi nei cimiteri vittoriani venivano spesso profanati, smembrati e distrutti. Questa usanza veniva adoperata dai becchini, che volevano far posto a nuovi corpi, in modo da riuscire a guadagnare ancora grazie alle sepolture. Era cosa abbastanza comune trovare ossa e parti del corpo in decomposizione sparsi nei cimiteri.

4. Le vecchie bare venivano distrutte e vendute come legna da ardere. In questo modo i becchini sfruttavano anche la bara, oltre che il corpo che toglievano e faceva spazio ad altri trapassati.

5. I cimiteri vittoriani puzzavano come una gora di fetore insopportabile. L’odore dei corpi in decomposizione nei cimiteri sovraffollati era notoriamente terribile. L’odore era così forte che si pensava potesse avere un impatto sulla salute della popolazione locale. Un becchino della Londra vittoriana riassunse meglio di tutti gli altri il concetto: “Ho svuotato un pozzo nero e l’odore era acqua di rose al confronto con l’odore delle tombe“.

6. I becchini utilizzavano le ossa per giocare ad un gioco chiamato Skittles. Lo Skittles era una specie di bowling, che esemplifica chiaramente il sovraffollamento dei cimiteri.

7. I “vapori dei cadaveri” erano un fenomeno da trattare con cura. Questi vapori sono gas che emana il corpo mentre si decompone. Gli esperti venivano spesso chiamati a perforare le bare che erano nelle tombe delle chiese, in modo da evitare la formazione di bombe a gas che potevano esplodere da un momento all’altro. L’odore delle sostanze che fuoriuscivano dalle bare era semplicemente terribile.

8. I fedeli spesso dovevano sopportare odori pazzeschi durante le cerimonie, probabilmente a causa dell’enorme numero di corpi presenti in chiese e cappelle. L’usanza era di tenere un fazzoletto al naso in occasione di messe e matrimoni, in grado di lenire, in parte, l’odore nauseabondo dei cadaveri.

9. I cimiteri vittoriani erano decisamente traboccanti di corpi. Quanti corpi? La media per 200 metri quadrati poteva arrivare a contenere tranquillamente fra i 60 e i 70.000 cadaveri, un numero impressionante.

10. I funerali erano una cerimonia assai importante per le persone abbienti dell’epoca. Si potevano assumere delle “Prefiche”, donne pagate per piangere ai funerali, oppure degli uomini muti che servivano come testimoni simbolici della persona morta, che di solito prendevano posto vicino alla porta della chiesa durante il servizio funebre.
