Il clima gioca un ruolo importante nella crescita di ogni specie di pianta. Sembra quasi innaturale che nel deserto, a dispetto della sua aspra natura, possano prosperare piante così belle.
Cleistocactus strausii
Detto anche cactus torcia d’argento, è originario di Bolivia e Argentina, ed è conosciuto anche come cactus lanoso, per la “chioma” argentea, costituita in realtà da sottili spine biancastre. Può sembrare strano, ma questa pianta del deserto sopravvive anche a temperature rigide, fino a -10 gradi centigradi. Può crescere fino ad una altezza di tre metri, e a fine estate si adorna di cilindrici fiori rossi.
Olneya tesota
La Olneya Tesota, conosciuta in America col nome di Ironwood, cresce solo nel deserto di Sonora, in Nord America, e malgrado sia un albero che può raggiungere i 10 metri di altezza, appartiene alla famiglia delle Fabaceae, come i legumi. Questa pianta attira un tipo di pipistrello, che migra attraverso il deserto seguendo la fioritura dell’arbusto da sud a nord.
Euphorbia obesa
Questo tipo di succulenta è originaria del deserto del Karoo, in Sudafrica, e purtroppo è una pianta a rischio in natura, a causa di una raccolta indiscriminata. Rimane sempre di piccole dimensioni, non superando mai i 15 centimetri di diametro, e la sua crescita è lentissima.
Cylindropuntia fulgida
E’ un tipo di cactus arborescente, che può crescer fino a 4 metri di altezza, con rami pendenti che si incatenano l’un l’altro. Vive nel Sud degli Stati Uniti e nello stato messicano di Sonora, dove le piante crescono fitte, formando piccole foreste. Avendo come habitat luoghi spesso inaccessibili e poco ospitali, la popolazione di questa pianta rimane stabile, anche se in periodo di siccità fornisce cibo e acqua ad alcuni tipi di animali, come la pecora “bighorn”.
Saguaro (Carnegiea gigantea)
E’ un cactus di grandi dimensioni, che cresce in Arizona, nel deserto di Sonora. La sua crescita è molto lenta, e prima che si formino i caratteristici rami, possono passare anche 75 anni. Raggiunge altezze notevoli, il più grande che si conosca misura 13 metri di altezza e 3 di circonferenza. La sua struttura consente di immagazzinare un’enorme quantità di acqua, fino a 5 tonnellate. E’ incredibile anche la sua longevità: il saguaro può vivere fino a 300 anni.
Hydnora Africana
E’ una pianta parassita originaria del Sudafrica, che cresce sottoterra sulle radici delle Euphorbiacee. Emerge in superficie solo il suo fiore carnoso, di colore arancione, che emette odore di feci, per attirare i suoi impollinatori naturali, gli scarabei stercorari.
Ambrosia deltoidea
Questa pianta che cresce nel deserto di Sonora, in particolare nelle aree rocciose, si distingue per la sua struttura ad arbusto, con molti rami che si aggrovigliano quando muoiono, rimanendo comunque nella chioma. La funzione di questa pianta è anche quella di proteggere altre specie vegetali, fornendo ombra, e azoto nel terreno. Non è commestibile per nessun tipo di mammifero, e può provocare dermatiti negli esseri umani.
Cactus barile
Questo cactus è originario dei deserti americani del sud-ovest, ed è uno dei più grandi di quell’ostile territorio: misura fino a 3,5 metri di altezza, e le sue spine possono raggiungere i 25 centimetri. Vive anche fino a 150 anni, e può resistere 6 anni senza acqua.
Welwitschia Mirabilis
E’ veramente una strana pianta questa, che Darwin definì “l’ornitorinco del regno vegetale”. Originaria del deserto della Namibia, è incredibilmente longeva, alcuni esemplari hanno più di 2000 anni, e sono quindi considerate dei fossili viventi. Anche se può sembrare una pianta cespugliosa, in realtà ha due sole foglie, che crescono adagiate sul terreno, fino a cinque metri di lunghezza. Le foglie si seccano all’estremità, ma crescono continuamente dalla base, dando alla pianta l’aspetto di un ammasso di nastri verdi.
Wollemia nobilis
Anche se non è una pianta del deserto, la Wollemia nobilis merita di essere citata perché è uno dei più rari fossili vegetali che vivano sulla terra. Questa pianta, che è una conifera, vive solo in Australia. Quando ne fu individuato un esemplare, nel 1994, fu una vera sorpresa, perché si considerava estinta da milioni di anni. In natura conta meno di cento esemplari, e per garantirne la sopravvivenza, il luogo dove cresce, all’interno del Wollemi National Park, è inaccessibile al turismo e strettamente sorvegliato.