10 bizzarre curiosità riguardo i film di Alfred Hitchcock

Alfred Hitchcock è stato uno dei registi più importanti e famosi del XX secolo, e le curiosità legate ai suoi film, ancora oggi considerati dei classici del thriller e dell’orrore, non si contano certo sulle dita di una mano, ma alcune spiccano sulle altre perché, oltre a essere più interessanti, sono legate all’eccelsa personalità da regista del “Maestro del brivido”.

Cary Grant e il naso di Lincoln

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Una scena di Intrigo Internazionale

Intrigo Internazionale, interpretato da Cary Grant e uscito nel 1959, per poco non ha avuto un finale molto diverso da quello visto sul grande schermo. La storia è incentrata su un dirigente pubblicitario di New York che diventa il bersaglio di alcune spie straniere e, fra le ambientazioni della pellicola, figura il Monte Rushmore, dove, nelle battute conclusive, in origine, Cary Grant avrebbe dovuto nascondersi nel naso di Lincoln dopo che le spie straniere lo avevano inseguito attraverso i volti dei presidenti.

Gli attori esplorarono il luogo ed erano decisamente spaventati al pensiero di realizzare la scena. Anche le autorità tentarono di dissuadere Hitchcock dal realizzare le riprese, dicendo che la cosa era irrispettosa, e, infine, gli fu proibito di girare scene violente sul parco nazionale. Hitchcock risolse il problema ricostruendo il Monte Rushmore ad Hollywood, ma, in ogni caso, Cary Grant non si nascose mai nel naso di Lincoln, come era stato originariamente ipotizzato.

Il film mancante: L’aquila della montagna

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Una scena de L’aquila della montagna

Secondo Hitchcock, L’aquila della montagna era a dir poco un brutto film. La trama ruota attorno a una maestra di scuola che viene inseguita da un plotone di “giustizia” locale e a un eremita che le salva la vita. La lavorazione fu molto travagliata e, anche se l’ambientazione doveva essere quella del Kentucky, Hitchcock girò il film in un piccolo villaggio dell’Austria, ad Obergurgl. La notte prima delle riprese nevicò abbondantemente, e il regista utilizzò le manichette antincendio per far sciogliere la neve. Inoltre, il set era composto dalle vere case degli abitanti del villaggio e, un giorno, un tetto crollò all’improvviso. Hitchcock ricompensò con il doppio della cifra la richiesta del proprietario, dandogli due scellini per realizzare un nuovo tetto. Come se non bastasse, gli abitanti vedevano in malo modo gli attori e le persone addette al film, e Hitchcock stesso rifiutò di alloggiare nella locanda del villaggio, a seguito di una violenta influenza che lo fece vomitare e che, a detta sua, era stata provocata proprio dagli abitanti.

La critica lodò la regia “magistrale” di Hitchcok, ma disse che la storia era piuttosto lenta e pesante. La pellicola uscì in Germania nel 1925, e non venne vista da molte persone. Addirittura, in Inghilterra e Stati Uniti non fu mai proiettata, e cadde presto nel dimenticatoio. Recentemente sono state ritrovate una serie di fotografie di scena, ma il film è ancora mancante.

Le strane riprese di Marnie a cavallo

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Marnie è la storia di una donna perseguitata dai traumi del suo passato che trova sollievo solo nel suo cavallo Forio. Per realizzare alcune scene, Hitchcock non si avvalse delle riprese in esterna, ma utilizzò un tapis roulant, lungo 10 metri, per far cavalcare la bella Tippi Hedren. Molto tempo dopo, la Hedren stessa avrebbe detto che il cavallo era una delle poche cose che ricordava con piacere del set del film.

Un vero attacco di uccelli in California

La locandina del film – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il 18 agosto del 1961, migliaia di uccelli si precipitarono sulla baia di Monterey, in California, terrorizzati non si sa da quale incubo. Invasero edifici, case, fabbriche e porto, prima di cadere al suolo stramazzati e, non molto tempo dopo, il giornale che pubblicò la notizia, il Sentinel di Santa Cruz, ricevette una telefonata da Hitchcock, interessato a sapere di più sull’evento. Questo insolito fatto di cronaca lo portò a realizzare il film Gli Uccelli, che sarebbe uscito nel 1963.

Tre decenni dopo successe di nuovo e, questa volta, furono dei pellicani marroni ad attaccarono cose e persone a caso, senza logica. Secondo i biologi della Louisiana State University, la tossina responsabile del comportamento bizzarro degli uccelli si chiama acido domoico, ed è prodotto da un tipo di alga chiamata Pseudo-nitzschia.

Le scene nel bagno

Scene-Bagno

Hitchcock era fissato con i bagni, che erano il suo “set” preferito, e li usava come spazio nascosto per far realizzare delitti o nascondere qualcosa. Il “Maestro del brivido” trovò anche un altro modo per includere il bagno, a livello metaforico, nei film dove invece non avrebbero trovato posto. Ad esempio, nella pellicola Prigionieri dell’Oceano, del ’44, John Kovac ha un tatuaggio con le lettere “BM”, mentre in Ombra del dubbio, del ’43, le stesse lettere sono incise su un anello. Cosa significa BM? Movimento intestinale.

Il primo film di Hitchcock

Nel 2011, il mondo del cinema è stato scosso da un “terremoto”, quando tre bobine di un vecchio melodramma sono state scoperte in un archivio della Nuova Zelanda. The White Shadow è la storia di due sorelle gemelle dalle opposte personalità, una buona e una cattiva, che si cimentano in un ambiente denso di sparizioni misteriose, errori d’identità, romanticismo selvaggio e incontri assurdi.

Inserto pubblicitario statunitense di The White Shadow – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

In questo film Hitchcock appare come aiuto regista, direttore artistico, scrittore ed editore, ma il suo tocco è così evidente che il film, pur non essendo stato ritrovato completo, è stato immediatamente riconosciuto come suo. All’epoca era un giovane ventiquattrenne, e sarebbero trascorsi altri anni prima che diventasse universalmente riconosciuto come un genio della settima arte.

Il crimine che ispirò La finestra sul cortile

La-finestra-sul-cortile

La finestra sul cortile è una delle opere più famose di Hitchcock e, se Ed Gein è stato l’uomo che ha ispirato Psycho, anche il film con James Stewart e Grace Kelly ha una genesi simile. Ambientato in un cortile urbano, il film parla di un fotografo confinato dentro un appartamento, a causa di una gamba ingessata, che si ritrova suo malgrado sulla scena di un omicidio. L’idea nacque da un caso bizzarro degli anni ’20. Il 2 maggio del 1924, la polizia di Londra fermò ed interrogò un uomo di nome Patrick Mahon. L’uomo si trovava alla stazione ferroviaria con una valigia sospetta, all’interno della quale c’erano capi di abbigliamento insanguinati e un coltello.

Gli agenti non credettero alla storia che stava tornando a casa con degli alimenti per cani, e, ai loro dubbi, Mahon rispose con una sorta di confessione. La verità completa non venne fuori fino al giorno del processo, quando si scoprì che l’uomo aveva fatto a pezzi il cadavere di una donna, morta, secondo l’uomo, per cause accidentali, e che non sapeva come fare a portarla fuori casa per non essere accusato di omicidio. Mahon decise quindi di recarsi alla stazione e spargere pezzi di corpo dal treno, in modo da non fornire un cadavere da ritrovare. Alcuni resti di ossa furono trovati parzialmente bruciati nel suo camino, ma la testa non fu mai rintracciata. L’idea di realizzare un film con un corpo fatto a pezzi venne proprio da quel caso degli anni ’20.

Gli stalker di Janet Leigh

Janet-Leigh

Molte delle donne di Hitchcock rimasero traumatizzate dal loro lavoro nei suoi film, ma Janet Leigh, la protagonista di Psycho, lo fu in modo particolare. Nei 35 anni successivi alla pellicola, la donna ricevette continue minacce di morte, in cui qualcuno affermava che meritasse di morire nel modo descritto dal film. La donna cambiò continuamente numero, ma le minacce continuarono e, in mezzo ai messaggi degli ammiratori, trovava sovente delle lettere minatorie che la portarono a sviluppare una fobia per le docce. In casa propria aveva solo vasche da bagno, e quando alloggiava in degli alberghi o a casa di amici, il terrore nel fare la doccia era sempre altissimo.

L’attrice inviò tutte le lettere all’FBI, ma gli investigatori non furono in grado di spiegare il mistero. La Leigh rifiutò inoltre di vedere il film, temendo che le proprie paure divenissero ancora più profonde dopo la visione. Per tutta la vita, fece la doccia con la tenda aperta e lo sguardo fisso alla porta.

L’omicidio che bloccò la trasmissione televisiva di Psycho

Psycho

Uscito nelle sale nel 1960, Psycho doveva fare il suo debutto televisivo sulla CBS nel settembre del 1966. La rete pagò 800 mila dollari per i diritti del film, ma la pellicola non fu mai proiettata a causa di un omicidio simile a quello della trama, che ebbe luogo pochi giorni prima della trasmissione. Il 18 settembre del 1966, Valerie, la figlia del senatore di Chicago, fu trovata morta nella sua camera da letto al piano superiore della villa di famiglia.

Secondo gli investigatori, l’assassino conosceva la casa, sapeva dove andare, ed era lì con il solo scopo di uccidere la ventunenne americana. La donna fu colpita a morte, e la madre di Valerie vide il killer mentre stava sopra la vittima, ma questi non fu mai assicurato alla giustizia. Il delitto ebbe luogo in un periodo troppo vicino alla proiezione di Psycho, e la CBS annullò ogni messa in onda, pensando fosse di cattivo gusto mostrare un film così inquietante a ridosso di un evento tragico che aveva scosso l’America. La CBS non proiettò mai il film, che fece il suo debutto televisivo soltanto sei mesi più tardi, quando un’emittente di New York decise di trasmetterlo, riducendo a sole 3 coltellate la scena della doccia.

Il cameo modificato

cameo

I camei di Hitchcock erano un suo personalissimo marchio di fabbrica e, spesso, le persone si distraevano cercando il regista fra gli attori, finendo per non seguire la trama. C’è un cameo, però, che è assolutamente particolare. In Notorious, Hitchcock è a una festa e beve un bicchiere di champagne, ma, in origine, la sua apparizione doveva essere ben diversa. Il regista avrebbe dovuto interpretare un sordomuto che, camminando per strada insieme a una donna, veniva schiaffeggiato quando le faceva notare qualcosa di inappropriato. La storia del cameo trapelò e arrivarono così tante lettere di protesta che Hitchcock dovette per forza di cose cambiare la scena.

Altri cameo notevoli sono ne Gli Uccelli, dove vengono anche mostrati i suoi due cani, Stanley e Geoffrey, e ne Il ladro, dove il regista è la voce narrante iniziale. In Prigionieri dell’Oceano, invece, Hitchcock non trovava posto in una barca e si fece fotografare in un giornale, che curiosamente lo ritraeva prima quando pesava 135 chilogrammi e poi quando era circa 90, evidenziando la sua ossessione per il peso.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...