Durante queste settimane abbiamo parlato molto di Elena, di Federica e della loro “avventura” linguistica e non solo. Non solo, appunto. Le nostre protagoniste stanno vivendo “in diretta” importanti esperienze quotidiane, inserite in un contesto particolare e ricco di influenze culturali, sociali e storiche.
Pedagogicamente parlando, dobbiamo ricordare che i fattori educativi che inficiano il nostro sviluppo sono quattro: famiglia, scuola, società e mass media. La società, quindi, rappresenta un vero e proprio fattore educativo e, per questo, dobbiamo tenerne conto.

La piccola Elena e la sua mamma vivono in Cina e il contesto culturale in cui sono immerse è diverso dal nostro in Italia. Ad esempio, da poco si è festeggiato il primo giugno… Perché?
In Cina, così come in altri paesi del mondo, il primo giugno cade una ricorrenza diventata sempre più rinomata: la Festa dei Bambini.
Ebbene sì! Esiste una giornata completamente dedicata ai più piccoli, un’occasione per passare del tempo in famiglia, mangiare qualche dolciume e farsi “coccolare” un pò dai genitori con tempi meno frettolosi, più distesi.
Federica ci racconta di questa festa e delle sue caratteristiche.
Com’è nata la Festa dei bambini?
Tutto sembra essere iniziato nel 1857, quando un pastore americano aveva dedicato un intero sermone ai bambini, istituendo però il giorno di festa solo nel 1920.
Nata per promuovere e rispettare i diritti dei più piccoli, così come denunciare e fermare qualsiasi forma di abuso e infanticidio, questa ricorrenza è stata introdotta in diversi paesi, tra cui in Cina, intorno agli anni ’30 e riconosciuta nel 1949, anno di fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
Qual è il ruolo assunto dal Governo cinese rispetto a questa ricorrenza?
Il primo fra tutti è quello di sostenere l’obiettivo iniziale di questa festa: la tutela dei diritti dei bambini. Il Governo cinese si occupa di favorire un’educazione accessibile a tutti, anche a chi si trova in aree remote del Paese. I bambini sono visti e vissuti come il futuro del paese ed è per questo che bisogna tutelarli e farli vivere circondati da tutele e un ben – essere sia fisico, psichico e materiale.
Come si festeggia questa festa?
Non esistono dei festeggiamenti legati alla tradizione. Solitamente i bambini vanno a scuola, ma non assistono alle classiche lezioni, bensì partecipano ad attività organizzate specificatamente per loro, come piccoli spettacoli, visioni di film e giochi didattici a tema.
Finita la scuola, i bambini trascorrono del tempo con i genitori che cercano in tutti i modi di assecondare i loro desideri preparando i loro cibi preferiti, oppure andando a mangiare nei fast-food, che per l’occasione offrono sconti e promozioni, dando loro dei regali, dolci e snack di ogni genere. Non è tanto importante cosa fare o dove andare, ma passare dei momenti insieme e dimostrare il proprio affetto e vicinanza.
Anche se si trattava della seconda Festa dei Bambini per Elena, ha significato qualcosa di diverso rispetto allo scorso anno, sia perché più grande e perché anche i suoi genitori hanno iniziato a conoscere meglio questa ricorrenza.
Come ha festeggiato Elena?
La mattina con una breve passeggiata sul lungomare in compagnia della mamma e poi qualche ora al centro commerciale insieme anche al papà. Lì era già tutto pronto: stand sparsi qua e là con giochi a premi, dinosauri gonfiabili che attendevano con ansia l’arrivo dei loro piccoli amici e un’atmosfera di festa, nonostante ci fosse in giro ancora poca gente. Elena, con quella sua solita paura mista a curiosità, ha voluto osservare e scrutare quel panorama così “insolito”, avvicinandosi ai dinosauri e chiedendo al papà di toccarli per lei. Ricordiamo che molto spesso i centri commerciali cinesi ospitano spettacoli per bambini, recite ed eventi a tema: è quindi una cosa normale trovare gli spazi esterni o interni, solitamente il piano terra, occupato da attrazioni, gonfiabili, giochi, aree dedicate ai giochi, alla pittura e molto altro. Elena, essendo ancora piccola, è rimasta attratta e stupita da ciò che le si è presentato davanti e… La giornata non era ancora finita!
Federica e le mamme di alcuni amichetti sono riuscite a organizzare un’uscita tutti insieme, bambini, genitori e nonni, per giocare e passare qualche ora in allegria.
Si è deciso di andare al mare, i piccoli avrebbero giocato un po’ nella sabbia e arrivata l’ora di cena si sarebbe mangiato qualcosa. Così è stato: Elena, a differenza di altri, non si è fatta intimorire, non solo si è messa a giocare con secchiello e paletta, ma è anche andata con decisione in acqua, come se fosse il suo “habitat naturale”.
Ultimamente quando è a casa gioca spesso con l’acqua: facendo travasi, “lavando” le cose e quindi proprio questa predilezione potrebbe aver spinto la bambina a voler bagnarsi piedi e mani a tutti i costi.
Il tempo è trascorso velocemente, i piccoli si divertivano e gli adulti si davano il cambio a sorvegliare i primi e ad ammirare il cielo con striature rosacee che lasciava tutti a bocca aperta.
Anche la cena si è svolta in un clima di festa e spensieratezza. Elena era lì con i suoi genitori e i suoi amici, al mare, un posto che lei adora, si stava divertendo e il resto non le importava.
La giornata volgeva al termine ed era ora di tornare a casa, stanca ma contenta per l’esperienza fatta e desiderosa di replicare ancora.
Abbiamo voluto raccontare anche questa esperienza per condurvi per mano attraverso gli occhi di Elena e Federica… Un mondo fatto non solo di una lingua diversa ma anche di usi e costumi, di storia e di momenti di festa come questa dove, per fortuna, i protagonisti sono i bambini ma, in questo caso, non solo, perché è il contesto educativo famiglia che entra in comunicazione con la società che la circonda a fare la differenza e questo è un insegnamento che ci accomuna tutti.
Articolo a cura di Haidi Segrada e Federica Mascheroni